sabato 10 giugno 2023

C’ERANO UNA VOLTA I PESCATORI A METAPONTO. L’OPPOSIZIONE DI INSIEME - BERNALDA È METAPONTO ATTACCA LA MAGGIORANZA AL COMUNE: “MUTI… COME PESCI”

“L'AMMINISTRAZIONE HA FATTO DECADERE LA CONCESSIONE DI 300MILA EURO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA PER LA PESCA PROFESSIONALE, LA CONSERVAZIONE E LA VENDITA DEL PESCATO E IL RICOVERO DI BARCHE”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 

METAPONTO. LA STATUA DI ALESSIDAMO

FONTE INSIEME - BERNALDA È METAPONTO

MUTI ... COME I PESCI

In data 26-01-2021 il Consiglio Comunale di Bernalda approvava l’adozione di una variante urbanistica per la realizzazione di un luogo di sbarco consistente in una struttura destinata alla pesca professionale, alla conservazione e vendita del pescato oltre che al riparo delle attrezzature dei pescatori. La struttura sarebbe stata ubicata sul prolungamento del lungomare di Metaponto, in area compresa tra i Lidi La chimera e Nettuno. Il nostro Comune, partecipando al Bando FEAMP 2014– 2020 – Mis. 1.43, era risultato assegnatario di un finanziamento di € 300.000. A gennaio 2021, dunque, l’Ufficio Tecnico comunale aveva redatto un regolare progetto e, in seguito, con determinazione del 13-07-2022, aveva anche affidato i lavori alla ditta appaltatrice. 

L’opera, per l’amministrazione dell’epoca, assumeva un valore strategico per rilanciare Metaponto nel panorama turistico della costa ionica e per ridare vigore alle attività tradizionali, tra cui la pesca, creando così le condizioni per una maggiore attrattività dei luoghi, anche in un'ottica di destagionalizzazione.

Oggi, dalla nostra regolare attività di controllo del protocollo comunale, apprendiamo con rammarico della “DECADENZA DEL DECRETO DI CONCESSIONE AL COMUNE DI BERNALDA”: quel finanziamento, cioè, è tornato indietro poiché i nostri amministratori non hanno, presumibilmente, dato seguito all’attuazione dell’opera. Già il 4 aprile scorso avevamo presentato un'interrogazione all'assessore Perrone, ma, nonostante siano ampiamente trascorsi i 30 giorni previsti dal regolamento, non abbiamo ricevuto nessuna risposta scritta né tanto meno siamo stati convocati in consiglio comunale sull'argomento.

Ora, capiamo che vi è la necessità di mettersi le medaglie e di tagliare i nastri sul compimento di progetti iniziati da altri, oppure di passare una spugna su tutto ciò che non si vuole portare a termine, proclamando di avere progetti diversi (di cui non si vede traccia), ma perché rinunciare ad una somma di denaro grazie alla quale si sarebbe realizzata una nuova opera, di sicura validità per Metaponto?

Forse nella favolosa Metapontolandia non può trovare spazio un approdo per piccole imbarcazioni che favorisca l’esercizio di un’attività, oggi lasciata al margine, che di certo avrebbe portato un ritorno in termini sia economici che turistici? O forse quell’opera dava fastidio a qualcuno? E chi oggi ha un potere decisionale ed anche un interesse specifico come sì è posto di fronte a questo epilogo?

Non lo sappiamo. Quel che è certo è che 300mila euro sono stati restituiti e di questo qualcuno deve dare una spiegazione.

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