martedì 6 giugno 2023

LA BASILICATA TRIVELLATA. MEDITERRANEO NO TRIV CONTRO I NUOVI POZZI DI CERRO FALCONE 7 E SANT’ELIA DI CIVITA DI MARSICOVETERE

PRESENTATE OSSERVAZIONI A REGIONE E MINISTERO AMBIENTE A TUTELA DELLE SORGENTI DI ACQUA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 



FONTE MEDITERRANEO NO TRIV

PRESENTATE OSSERVAZIONI CONTRO NUOVI POZZI PETROLIFERI IN LOCALITÀ CIVITA (MARSICOVETERE - VILLA D’AGRI) A TUTELA DELLE SORGENTI D’ACQUA

Abbiamo presentato alla Regione Basilicata e al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica le osservazioni relative al nuovo cluster (gruppo di pozzi sulla stessa postazione) della località Civita di Marsicovetere per i nuovi pozzi Cerro Falcone 7 e Sant’Elia 1. In questo caso, una "specie di autorizzazione", chiesta da ENI, a due enti contemporaneamente per alcuni procedimenti avviati anche con la Regione Basilicata, contrariamente a quanto prevede la "legge sblocca Italia" che prevede invece che le autorizzazioni devono essere rilasciate dai ministeri competenti e non più dalla Regione (molti ricorderanno nel 2014 le manifestazioni tenutesi presso la sede regionale affinché si evitasse di abdicare i poteri di autorizzazione al governo centrale, cosi come purtroppo è invece avvenuto con il governo Renzi ).

L’area in oggetto presenta la caratteristica di avere la più grande e bella concentrazione di sorgenti di acqua che riforniscono gli acquedotti locali (vedi la stessa Villa d’Agri), il fiume Agri e il bacino idropotabile del Pertusillo, con la presenza di sorgenti certificata dalla stessa Università della Basilicata. Ma c'è di più. Nella stessa area fu avviato il procedimento amministrativo che prevedeva la trivellazione del pozzo Alli 5 (ribadiamo, nella stessa area dove sono presenti le sorgenti) e in quel caso la Regione Basilicata, durante la precedente amministrazione, disse NO per tutelare gli ecosistemi, i bacini idrici e la presenza di aziende biologiche. La località Civita ha inoltre il pregio di ospitare un importante sito ancora poco studiato dal punto di vista storico-archeologico risalente - secondo alcuni studiosi - al II millennio a.C. Si presume che i primi abitanti preistorici dell’entroterra lucana abbiamo abitato qui (un po come è successo con la città di Matera), proprio per la presenza delle innumerevoli sorgenti, la fertilità del suolo situato a ridosso della valle dell'Agri e adiacente le montagne dell’Appennino Lucano. Le antiche popolazioni continuarono ad abitare l'area durante durante l'età del ferro e i periodi dei Lucani, dei greci e quello romano, così come testimonia la villa romana poco distante in località Barricelle di proprietà di Crispina, moglie dell'imperatore romano Commodo (si ipotizza che la Civita costituisca il sito dell'antica civitas di "Vertina" indicata dal geografo Strabone).

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