DA MELFI APPELLO DELL’UNITÀ DI CRISI SANITARIA A RICONFERMARE L’ARTICOLO 10 DELLA LEGGE DI STABILITÀ REGIONALE 2023 SULLE RISORSE AGGIUNTIVE PER PRESTAZIONI EXTRA BUDGET RESE DA STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE. SI TRATTA DI 4 MILIONI DI EURO NECESSARI PER LA SOPRAVVIVENZA DEL SISTEMA CONVENZIONATO. NELLA CITTÀ FEDERICIANA SOSTEGNO BIPARTIZAN ALL’APPELLO LANCIATO DA MICHELE CATALDI, PORTAVOCE DELL’UNITÀ DI CRISI. MA A POTENZA MARTEDÌ COSA ACCADRÀ? DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
FONTE UNITÀ DI CRISI SANITARIA
EMERGENZA SANITARIA: A MELFI LA CONFERENZA STAMPA DELL'UNITÀ DI CRISI SI TRASFORMA IN UN VERO INCONTRO PUBBLICO IN PREVISIONE DEL CONSIGLIO STRAORDINARIO DI MARTEDÌ PROSSIMO.
Grande partecipazione di cittadini, associazioni dei pazienti ed esponenti delle istituzioni e della politica regionale e locale.
Innanzi tutto gli assenti, seppur invitati: l’assessore Fanelli e i Direttori generali, cioè il vertice della sanità regionale. Ma grazie ai presenti l’incontro pubblico si è trasformato in un intenso dibattito sulla strenua difesa dell’art. 10 che sarà oggetto del Consiglio straordinario convocato proprio sul punto. Il tema della crisi delle strutture e dell'emergenza liste di attesa, due questioni strettamente collegate alla crisi che riguarda ben 24 strutture sanitarie accreditate che rappresentano sovente per i cittadini l'unica opzione possibile per poter usufruire di importanti prestazioni diagnostiche e terapeutiche, continua ad occupare il primo posto nelle preoccupazioni dei cittadini, ma anche nell'agenda politica Lucana. A dimostrarlo la notevole partecipazione di cittadini, una decina di consiglieri regionali in presenza e da remoto, il sindaco di Melfi, il vicesindaco, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, rappresentanti delle associazioni dei pazienti e di medici e operatori della sanità. Per non dimenticare i rappresentanti delle forze politiche: Fratelli d’Italia, Cinquestelle, Italia Viva, Azione, PD.
Michele Cataldi, portavoce del comitato Unità di crisi sanitaria, ha colto l'occasione per riepilogare le criticità e le situazioni paradossali di tutta la vicenda che a distanza di un anno ancora non è stata risolta, portando, così come previsto ad un aumento esponenziale delle liste d'attesa per tutte quelle prestazioni ritenute critiche dal pngla (Piano nazionale governo liste di attesa), realizzando inevitabilmente enormi disagi e sofferenze per pazienti che potevano essere evitate, oltre a realizzare una situazione di incertezza lavorativa per oltre 600 famiglie.
"Martedì" ha sottolineato Cataldi "ci sarà un consiglio regionale straordinario espressamente dedicato alla questione. Si tratta di una tappa fondamentale ed occorre il supporto e la pressione di tutta la società civile per chiedere a gran voce la necessità di difendere l'articolo 10 della recente legge di bilancio che al centro di un vero e proprio giallo, una norma che non a caso è stata definita salva-cure. Quando si tratta della salute dei cittadini non possono e non devono esistere contrapposizioni all'interno del consiglio regionale, soprattutto perché si tratta di un tema la cui risoluzione era stata già discussa e approntata attraverso l'apporto di tutte le parti politiche della maggioranza e della minoranza, oltre al decisivo contributo del nostro comitato. Quindi vogliamo e ci attendiamo anche questa volta una posizione unanime di tutto il consiglio regionale."
Dall’analisi dei documenti, è emersa prepotentemente la piena legittimità dell'articolo 10 che, ricordiamo, ha come obiettivo di aumentare l’offerta di prestazioni nel servizio sanitario regionale attraverso il censimento dei reali fabbisogni dei cittadini e dei territori, per poter così ottimizzare e utilizzare tutte le risorse disponibili e abbattere le liste di attesa. Provvedimento che a distanza di mesi risulta ancora non attuato. Addirittura Il presidente Bardi, nonostante fosse il primo firmatario della legge, in seguito agli inconsistenti rilievi del ministero dell'Economia, aveva annunciato la sua volontà di abrogare il provvedimento. Ed è proprio al riguardo di questo singolare episodio che l'unità di crisi ha annunciato in occasione della conferenza alcune incredibili anomalie che riguardano il fumoso modus operandi degli uffici regionali. Si tratta un vero e proprio giallo da svelare, ovvero scoprire chi è il responsabile della stesura dei cosiddetti “chiarimenti” forniti al Mef e al Ministero della Salute, che sono alla base di questa ennesima assurdità burocratica.
Sempre durante la conferenza stampa sono stati illustrati i risultati inerenti ad una ricerca empirica riguardo alle liste di attesa sulle 69 prestazioni del pngla che ricalca quella effettuata qualche mese fa sempre dall'unità di crisi. Ebbene da allora la situazione è ulteriormente peggiorata, come ovvio che fosse, in quanto se servono 100 prestazioni al giorno e ne vengono erogate cinquanta, l'inevitabile risultato e che ci sarà un esponenziale aumento delle liste di attesa.
Durante la conferenza si sono susseguiti numerosi interventi: i consiglieri regionali Giorgetti e Braia, l’On. Pagliuca, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio, il segretario regionale nonchè consigliere comunale del PSI Livio Valvano, il Sindaco di Melfi Maglione. Insomma esponenti di maggioranza e minoranza. Tutti hanno confermato il totale appoggio riguardo alle istanze dell'Unità di crisi e della necessità di proteggere i contenuti dell'articolo 10 agendo in modo rapido. Anche il sindaco di Melfi ha ribadito il proprio appoggio alla causa dell'Unità di crisi, in particolare in difesa della Polimedica di Melfi, accettando l'invito di Michele Cataldi nell'inviare una comunicazione urgente al presidente Bardi affinché mantenga gli impegni presi con tutti i cittadini, il consiglio regionale, le aziende e i lavoratori coinvolti. Il sindaco ha fatto sapere che martedì sarà presente al consiglio regionale.
La conferenza si è conclusa con l'invito di Michele Cataldi ai cittadini di seguire la diretta del consiglio regionale di martedì, anche attraverso un simbolico click sul link YouTube della diretta, come segno dell'attenzione dei cittadini riguardo il disagio generato dal grave problema delle liste di attesa.
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