domenica 28 aprile 2024

POLICORO. PREOCCUPAZIONE PER GIANNI FABBRIS. L'ATTUALE PORTAVOCE DEL COORDINAMENTO UNITARIO SALVIAMOLEBUFALE E PRESIDENTE ONORARIO DELLA CONFEDERAZIONE ALTRAGRICOLTURA, RICOVERATO IN OSPEDALE, A ROMA, DOPO 12 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME

IL LEADER DI TANTE BATTAGLIE PER IL RISCATTO CONTADINO, BEN NOTO E RESIDENTE NEL CENTRO JONICO MA DA TEMPO IMPEGNATO IN CAMPANIA ED IN ALTRE REGIONI DEL SUD, HA AVUTO UN MALORE DOPO AVER PERSO 10 KG DI PESO. MA PERCHÉ IL SUO SCIOPERO DELLA FAME? QUALI I MOTIVI ALLA BASE DELLA PROTESTA ESTREMA? LE RISPOSTE SONO NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE 

FONTE ALTRAGRICOLTURA.NET

MALORE PER FABBRIS AL PRONTO SOCCORSO PER ACCERTAMENTI. GLI ALLEVATORI: ANDIAMO AVANTI.

ROMA - Dopo due giorni di visibile affaticamento, Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento unitario SalviamoleBufale e presidente onorario della Confederazione Altragricoltiura, non è riuscito a partecipare alla Conferenza Stampa che si è tenuta oggi 28 aprile 2024 alle ore 12 davanti all’ingresso principale del Ministero della Salute in Piazza Castellani presso il camper in cui, insieme ad Adriano Noviello è al dodicesimo giorno di sciopero della fame.

I sanitari dell’ambulanza del 118 intervenuti su richiesta del personale di polizia in servizio presso il presidio, hanno riscontrato un forte calo dei valori pressori (100 su 48) ed hanno, quindi, accompagnato Fabbris al Pronto Soccorso dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli, dove è stato sottoposto ad una serie di accertamenti anche in ragione delle diverse patologie di cui è portatore, essendo diabetico ed iperteso.

Dopo essere stato sottoposto a trattamento ricostituente con delle flebo, i sanitari hanno raccomandato a Fabbris la “ripresa dell’alimentazione” consigliandogli, comunque, di tornare in Pronto Soccorso nel caso di “perdita o alterazione di coscienza, anuria o se altro peggioramento”.

Fabbris, che nel giro di dodici giorni di sciopero della fame ha già perso circa dieci Kg, è tornato al Presidio annunciando che tornerà ad assumere cibo solo se e quando il Governo avrà dato risposte positive alle richieste degli allevatori.

In particolare, il portavoce della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio e del Coordinamento in Difesa delle Bufale, sottolinea l’urgenza che il Governo proceda ad assumere l’atto di nomina del Commissario Nazionale sulla BRC e la TBC e che i ministri della Salute e dell’Agricoltura assicurino l’apertura di un confronto di merito per garantire agli allevatori ed alle comunità coinvolte sia della soluzione dei problemi sanitari sia del rilancio dei sistemi di allevamento.

La prevista conferenza stampa si è comunque tenuta ed è stata aperta Adriano Noviello allevatore bufalino casertano e presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea (anch’egli in sciopero della fame dal 17 aprile).

Noviello, con toni forti ed accorati, dopo aver ricordato il lungo percorso degli allevatori prima nel Casertano e poi in tutto il Sud Italia ed aver sottolineato come ormai le loro ragioni siano sempre più riconosciute sia nelle sedi giudiziarie (le recenti sentenze del Consiglio di Stato ne sono un evidente esempio) che in quelle politiche e amministrative, ha richiamato gli impegni della politica nazionale ad affrontare e risolvere una questione che colpisce tutto il SUD Italia e la grande maggioranza dei suoi allevatori. “Perchè” si chiede Noviello “nel caso della Peste suina al Nord nel giro di qualche settimana è stato nominato un Commissario Nazionale (quando ancora erano accertati solo poche decine di casi) ed ora si è arrivati a stanziare ingenti risorse mentre per la BRC e la TBC che interessa le Regioni Meridionali con centinaia di migliaia di casi da trent’anni non si procede ancora? Quali interessi lo impediscono?”

Noviello ha annunciato e illustrato la petizione nazionale rivolta ai due Ministri , il cui lancio operativo è solo rinviato a domani 29 aprile, parte di una campagna di solidarietà nazionale che chiama tutte le realtà agricole e della pesca insieme a tutti i cittadini a sostenere una vertenza che, ormai, va ben oltre gli interessi dei soli allevatori meridionali per assumere un grande valore per tutti gli agricoltori italiani e per quanti cittadini hanno a cuore la difesa del nostro patrimonio agroalimentare.

Molte le associazioni e le realtà che sono fra le proponenti della campagna. Alcune le ha richiamate nel suo intervento Peppe Pagano, referente di Libera Caserta e del Comitato Don Peppe Diana insieme alle oltre trenta associazioni e sindacati già promotori della Rete alleata con gli allevatori (nella mattinata di oggi è arrivato il messaggio di solidarietà e forte sostegno della CNA Agroalimentare Nazionale inviato dalla sua Presidente Francesca Petrini), altre si stanno aggiungendo in queste ore.

Significativa la presenza e l’intervento di Angelo Distefano, presidente de Le Partite Iva – Popolo Produttivo, che ha annunciato l’adesione e il sostegno attivo del COAPI, il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani impegnato in queste settimane, sulla scia delle mobilitazione dei mesi scorsi contro la crisi, nella campagna di mobilitazione avviata il 5 aprile denominata “99 giorni per salvare l’agricoltura e la pesca italiane”.

Distefano, uno dei portavoce del movimento nazionale degli agricoltori e dei pescatori insieme a Fabbris, ha rivolto un forte appello a quanti sono in mobilitazione: “Se il Governo Nazionale, dopo aver promesso, non da seguito agli impegni con gli allevatori in vertenza da tre anni, come possiamo pensare di risolvere problemi generali per il comparto agroalimentare? Per questo la vertenza degli allevatori meridionali deve diventare un impegno di tutti e il banco di prova, sia della nostra unità che della reale volontà del Governo”.

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