IMPOSSIBILE ABBEVERARE CON LE
TANICHE DA 25 LITRI GLI ANIMALI
La disperazione di un giovane allevatore costretto a vendere al macello i suoi capi bovini di razza podolica. E che per pudore ha voluto mantenere l’anonimato. Ecco cosa ci ha dichiarato: “Dottore, purtroppo, per la mancanza d’acqua gli animali sono destinati al macello. Adesso li stanno venendo a caricare. Una vacca beve minimo 60 litri di acqua al giorno. E noi la portiamo con taniche di 25 litri. Il pozzo che abbiamo in azienda si è prosciugato. Non è più possibile, perciò, andare avanti. Al di là dell’aspetto economico aziendale chiude un presidio di biodiversità e di miglioramento genetico. Non ho altro da aggiungere. Mi piange il cuore”.
Sul caso abbiamo sentito Nicola Viviano, allevatore di bovini di razza podolica anche lui: “Questa è la realtà delle aziende, come dire, emarginate poiché ubicate in zone non servite da acquedotti ma da pozzi artesiani. Che ora non danno più risorsa idrica. Alcuni si sono riorganizzati con autobotti, ma con costi quadruplicati, altri sono stati costretti a vendere pecore, capre, bovini o ai macelli, come nel caso a lei segnalato, o ad altri allevatori. Insomma, molti piccoli allevamenti sono costretti dalla siccità alla chiusura”.
Noi, da parte nostra, non
aggiungiamo altro.
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