venerdì 20 settembre 2024

BASILICATA. IL DESTINO DI 1600 LAVORATORI. LA TENDA DELLA PROTESTA RESTA APERTA (E SIAMO A 571 GIORNI!) DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE. COSA STA ACCADENDO NEL PIANETA TIS E RMI LUCANI?

QUASI DUE ANNI DI BATTAGLIA DEI SINDACATI DI BASE PER 150 EURO IN PIÙ AL MESE (SE PENSIAMO AGLI AUMENTI PER I POLITICI REGIONALI!) O PER IL PASSAGGIO ALLA FORESTAZIONE. E IL “SOGNO” STABILIZZAZIONE? E I DIRITTI (MALATTIA, FERIE, PENSIONE?). LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE




C’è chi ritiene di essere vicino ad un traguardo storico (l’assessore regionale Francesco Cupparo), chi aspetta il questionario Arlab per passare alla forestazione, chi rimarrà nella platea Tis (Tirocini di inclusione sociale) ed Rmi (Reddito minimo di inserimento) accettando 150 euro in più al mese dopo oltre 1 anno di battaglia e continuando a pretendere la stabilizzazione presso gli enti locali in cui lavorano da anni. Ed aspettando anche diritti come malattia, ferie, pensione. E’ variegato il mondo dei circa 1600 lavoratori lucani di queste due categoria. Noi vi diamo le posizioni in campo. Così da farvi la vostra idea sulla vicenda per tanti aspetti alquanto triste.

FONTE CUB (CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE) BASILICATA

INCONTRO CON L'ASSESSORE CUPPARO E LE ALTRE PARTI SOCIALI

Il 19 settembre 2024, dopo 570 giorni da quando è stata messa in piedi la tenda dai lavoratori Tis e Rmi e innumerevoli iniziative sindacali, alle ore 15.00 si è tenuto il sesto tavolo circa la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi lucani.

Alla riunione fra i presenti c'erano: l'Assessore alle attività produttive Francesco Cupparo, il direttore generale Antonio Bernardo, la funzionaria della Direzione Generale Giuseppina Lovecchio e la funzionaria Maria Leone, i rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl-Uil della Cub, Usb, del sindacato Sifus e per la prima volta, invitati dal potere politico regionale, si sono visti e sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali della Fismic e della Confsal.

Nella riunione è venuto fuori che sarà consegnato un questionario alle lavoratrici e ai lavoratori Tis e Rmi lucani dove sarà chiesto ad ognuno di loro, la mansione che attualmente svolge, se sono interessati a rimanere nell'attuale percorso o sono interessati a svolgere attività idraulico forestale. Una sorta di censimento che è stato più volte chiesto dalla Usb. Una legittima richiesta della Usb che a parere di codesta organizzazione sindacale se ne poteva fare a meno, aprendo direttamente ai lavoratori interessati e in modo volontario le porte della forestazione, anticipando i tempi.

L'Assessore Francesco Cupparo ha confermato nuovamente, dopo averlo già detto il 5 settembre che a partire dalla mensilità di novembre tutti i lavoratori ex Tis e Rmi avranno un aumento della retribuzione che passerà da 550/580 euro a 700 euro mensili (l'aumento di 150 euro al mese era stato richiesto dalla Cub e sostenuta anche dalla Cgil-Cisl-Uil e dal sindacato autonomo Sifus). L'assessore Francesco Cupparo ha stabilito che tutti i lavoratori Tis e Rmi dovranno svolgere 80 ore di lavoro per poter ricevere questa somma. E' stato confermato dall'Assessore Francesco Cupparo che a partire dal prossimo bando la soglia dell'Isee (requisito previsto per la permanenza nella platea) sarà innalzata, e da 9.000 euro, passerà a 13 mila euro, come richiesto dai rappresentanti sindacali della Cub e sostenuto anche dai rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil e dal rappresentante del sindacato autonomo Sifus.

L’assessore Cupparo ha dichiarato nuovamente, dopo averlo fatto gia il 5 settembre 2024 che da parte sua nell'ambito delle possibilità normative regionali c’è tutta la volontà politica a risolvere la questione dei lavoratori Tis e Rmi lucani. Ha confermato il suo auspicio che tutti i lavoratori che potranno optino per il passaggio alla forestazione perché è l'unica possibilità per contrattualizzare i lavoratori celermente, non escludendo la possibilità e l'impegno a proporre una proposta di norma analoga a quella deliberata per i circa 4.200 Tis calabresi e che possa applicarsi ai lavoratori Tis e Rmi lucani che intenderanno e non potranno aderire al progetto sulla forestazione. 

Ha ribadito che ognuno dovrebbe dire le cose come stanno ai lavoratori non ingannandoli con cose impossibili da fare come quella di farli assumere come niente fosse presso i comuni, nel momento in cui anche tantissimi sindaci affermano di non averne bisogno e di non avere peraltro i soldi per poterlo fare.

E' venuta fuori l'ipotesi di una proposta di un incentivo una tantum alla fuoriuscita dalla platea come gia fatto in passato per altri lavoratori (su questo i rappresentanti della Usb prima di abbandonare l'aula e dopo essere usciti pubblicamente che prenderanno con i lavoratori le iniziative di lotta necessarie), hanno espresso parere favorevole.

L’assessore ha chiesto nuovamente sulla base dei suoi impegni annunciati, un passo avanti e che la tenda venga rimossa. La Cub e le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi su questa proposta stanno aspettando che nel più breve tempo possibile vengano apportate le modifiche e le integrazioni alla legge regionale del 29 giugno 2018, n. 11, “Al fine di consentire l’integrazione dei beneficiari e favorire la fuoriuscita degli stessi dalle condizioni di vulnerabilità sociale, per la categoria B RMI e per i soggetti svantaggiati appartenenti alla platea ex Tirocini di Inclusione Sociale (TIS), la Giunta Regionale "dovrà" individuare modalità attuative per lo svolgimento di attività lavorative tese alla valorizzazione del patrimonio forestale pubblico, al contenimento del rischio idrogeologico e alla messa in sicurezza dei territori;” e che vengano subito dopo predisposti gli avvisi e i bandi affinché le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e Rmi (a prescindere dall'età) e in modo volontario possano aderire ai lavori di forestazione a partire dal prossimo anno.

La prossima riunione è prevista per il 10 ottobre 2024.

20 SETTEMBRE 2024

PER LA CUB BASILICATA SULLA VERTENZA TIS E RMI

DONATO AURIA

 

FONTE COMITATO TIS 21/5/2018 USB (UNIONE SINDACALE DI BASE)

BREVE RESOCONTO DELL'INCONTRO DI IERI POMERIGGIO

La USB ha lasciato la riunione perché non c'è stata nessuna vera apertura per le persone che non vogliono passare alla forestazione con un progetto di contrattualizzazione di tutti i rapporti di lavoro con i comuni, con l'intervento economico della regione. Intervento che comunque per la forestazione deve essere garantito ogni anno, trovando i soldi per poter continuare a riproporre il progetto.

Siamo tornati a chiedere il riconoscimento della malattia proprio per garantire, almeno da questo punto di vista, tutti quei lavoratori che decideranno di non passare alla forestazione.

Sul progetto della forestazione e di dare uno sbocco lavorativo vero la USB ha proposto già dal 2019 una propria richiesta, rinnovando poi nel 2022 su base volontaria un parere positivo, soprattutto per quei lavoratori che non vogliono aspettare i tempi e magari l'insicurezza di una situazione di stabilizzazione su cui non ci si vuole realmente impegnare, soprattutto per gli interessi dei confederali di aprire un nuovo bacino di iscritti e di riconoscimenti vari.

Ma per noi la richiesta di stabilizzazione sui propri posti di lavoro rimane essenziale, continuiamo a chiedere una legge nazionale per consentire l'assunzione e il finanziamento regionale oltre che nazionale del progetto di assunzione. È chiaro che senza soldi i sindaci difficilmente potranno assumere.

Si è parlato anche che da novembre oltre al riconoscimento dei 700 euro potrebbe esserci l'innalzamento dell'ISEE a 13000 Euro.

Il questionario vi verrà presentato e sarà compilato dal personale ARLAB.

È chiaro che, in un progetto costruito a tavolino e lontano dalle possibilità e dalla volontà di tante persone, si cercherà di fare apparire quasi impossibile fare scelte diverse.

Come al solito non fanno i conti con l'intelligenza e la coscienza dei lavoratori.

Non arrendersi e continuare a chiedere un contratto per tutti.

ROSALBA GUGLIELMI

 

FONTE UFFICIO STAMPA GIUNTA REGIONALE

REGIONE-SINDACATI, PASSO AVANTI SU EX TSI E RMI

L'ASSESSORE CUPPARO SPIEGA I CONTENUTI DELL'ACCORDO CHE PORTA A 700 EURO L'INDENNITÀ MENSILE A PARTIRE DA NOVEMBRE PROSSIMO. IL COSTO COMPLESSIVO DELL'OPERAZIONE È INTORNO AI 22 MILIONI DI EURO L'ANNO. "UNA CONDIZIONE LAVORATIVA PRECARIA DA TANTISSIMI ANNI"

“Le conclusioni del terzo Tavolo Tecnico relativo alla vertenza dei lavoratori ex Rmi e Tis, condivise con le organizzazioni sindacali, fanno compiere un ulteriore e significativo passo avanti per dare stabilità alla platea di circa 1600 lavoratori interessati”. E’ il commento dell’Assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo che, insieme al direttore generale del Dipartimento Antonio Bernardo e ai funzionari degli uffici dipartimentali, continua a seguire la vertenza. Intanto l’incremento a 700 euro dell’indennità mensile, da 7,80 a 8,75 euro l’ora, a partire da novembre 2024 e fino ad aprile 2025, con un impegno orario per tutti di 80 ore mensili – aggiunge – contribuisce a rasserenare i lavoratori. Ai lavoratori si garantisce un salario in linea con il contratto della categoria idraulico-forestale che, voglio ricordare, dopo 11 anni di “vuoto”, nel 2022, con la mia responsabilità di assessore alle Politiche Agricole e Forestali, ha ottenuto il rinnovo contrattuale integrativo regionale, oltre a garantire l’indennità di disoccupati per il periodo dell’anno non lavorativo.

Per Cupparo l’impiego nella forestazione continua a rappresentare lo sbocco occupazionale principale ma è necessario verificare le condizioni di idoneità dei lavoratori e in primo luogo la loro disponibilità. “Per questa ragione – dice Cupparo – scende in campo l’Arlab che abbiamo delegato con funzione amministrativa di realizzare uno screening che si concluderà il 10 ottobre prossimo. Resta in piedi il confronto su quei lavoratori che svolgono attività presso i Comuni e che hanno intenzione di continuare a farlo e quindi non vorrebbero accettare il passaggio al settore idraulico-forestale.

Sugli aspetti finanziari stiamo continuando a lavorare nella direzione già indicata: l’utilizzo di parte delle royalties petrolifere per finanziare progetti finalizzati al reinserimento lavorativo, in particolare nel settore della forestazione, insieme alle risorse del Programma Operativo Complementare (Poc) 2014/2020. E’ anche sul piano finanziario un impegno gravoso per la Regione – conclude l’assessore – tenuto conto che il costo complessivo di questa operazione si aggira intorno ai 22 milioni di euro l’anno. Questa condizione di precarietà lavorativa si trascina da lunghissimi anni e pertanto superarla con il contributo di tutti i sindacati è un traguardo storico”.

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