sabato 21 settembre 2024

OPERAZIONE “RAPTOR – RAPACE”. SGOMINATA LA BANDA DEI TIR. FURTI, RAPINE E RICICLAGGIO DI VEICOLI. IN PUGLIA, BASILICATA E MARCHE. SEI ARRESTI. I NOMI

OPERAZIONE DEI CARABINIERI DI BARLETTA – ANDRIA – TRANI. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE



FONTE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI BARLETTA – ANDRIA – TRANI

INDAGINE ”RAPTOR”: 6 MISURE CAUTELARI PER ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA AL COMPIMENTO DI FURTI, RAPINE E RICICLAGGIO DI VEICOLI

Associazione a delinquere finalizzata al compimento di rapine, furti e riciclaggio. Ordinanza di custodia cautelare per 6 persone

Comando Provinciale di Barletta Andria Trani - Andria (BT), 21/09/2024 11:59

Questa mattina, 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani -supportati da personale del 6° Nucleo Elicotteri, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo cinofili di Modugno - hanno dato esecuzione – in Andria - all’ordinanza di custodia cautelare - emessa dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica - nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 6 soggetti indagati per associazione per delinquere nonché – a vario titolo – per rapina, furto e riciclaggio e di cui 4 tradotti in carcere e 2 sottoposti agli arresti domiciliari. “I quattro finiti in carcere - come riportato da lagazzettadelmezzogiorno.it – sono il 51enne Massimo Grillo, il 48enne Nicola Sgaramella, il 45enne Pietro Moschetta e il 49enne Vincenzo Lombardi. Arresti domiciliari per gli altri due: il 49enne Riccardo Zingaro e il 28enne Giovanni Terlizzi”. Il provvedimento cautelare è l’esito di un’attività di indagine - convenzionalmente denominata “Raptor” - condotta da dicembre 2023 a marzo 2024 dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Barletta Andria Trani, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani, mirata al contrasto dei reati predatori. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip - fatta salva la valutazione nelle successive fasi processuali condotta anche alla luce del contributo della difesa – gli indagati – tutti andriesi – avrebbero costituito un’associazione per delinquere – con la disponibilità di armi e strumenti idonei a inibire le comunicazioni telefoniche e telematiche – radicata nella cittadina federiciana e finalizzata a realizzare una serie indefinita di delitti contro il patrimonio – nell’ambito della provincia, nonché a Matera e San Benedetto del Tronto - aventi a oggetto beni di ingente valore, quali macchine operatrici, cingolati, trattori stradali e rimorchi. Le investigazioni – supportate da attività tecniche di intercettazione telefoniche e ambientali, acquisizione dei dati del traffico telefonico e telematico, riprese video e monitoraggio di veicoli nonché da ordinaria attività di polizia giudiziaria come servizi dinamici e di osservazione, controllo e pedinamento – ha consentito di: - documentare l’esistenza e l’operatività dell’associazione per delinquere; - decifrare il peculiare linguaggio criptico adottato dai sodali nelle loro interlocuzioni, che avvenivano attraverso reti telefoniche dedicate ovvero – in corrispondenza del compimento delle azioni delittuose e dei preliminari sopralluoghi – mediante apparecchi radio portatili (“scatt sciann” per indicare l’arma da fuoco, “toc toc” per i telefoni, “chiacchiaraul” per le ricetrasmittenti, “cornut” per gli inibitori di frequenza, “maciste” per il trattore stradale mentre “la gatta” era l’autovettura veloce utilizzata per compiere le azioni delittuose); - raccogliere elementi in relazione alle responsabilità – a vario titolo - dei predetti con riguardo a 1 rapina in danno di un’azienda di trasporti – avvenuta in Andria - nel corso della quale, dopo essersi introdotti all’interno della sede della ditta e aver minacciato il custode, avevano asportato del danaro; 3 furti - avvenuti rispettivamente in Matera, Trani e San Benedetto del Tronto – 1 tentativo di furto – avvenuto in Trani - di mezzi pesanti e macchine operatrici del valore complessivo stimato in euro 400mila circa - tutti poi recuperati da militari dell’Arma e restituiti agli aventi diritto – nonché al riciclaggio di un trattore stradale di provenienza delittuosa. Il risultato conseguito costituisce l’esito della costante azione di prevenzione e repressione dei reati predatori posta in essere da parte dei militari dell’Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e - all’esecuzione della misura cautelare odierna - seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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