mercoledì 23 ottobre 2024

L’ACQUEDOTTO LUCANO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI MA È SFIDA A DUE PER LA CARICA DI AMMINISTRATORE UNICO. ANDREA BERNARDO, EX PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DEI COMUNI LUCANI, SI CANDIDA. ECCO PERCHÈ

LANCIATO IL GUANTO DI SFIDA AD ALFONSO ANDRETTA, ATTUALE NUMERO UNO DI AL. IL DESTINO DELL’ENTE E DELL’ACQUA NELLE CASE DEI LUCANI SARÀ NELLE MANI DI UNO DEI DUE. SI VOTA IL 31 OTTOBRE PROSSIMO. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE

ANDREA BERNARDO

ALFONSO ANDRETTA

FONTE UFFICIO STAMPA ANDREA BERNARDO

CANDIDATURA AD AMMINISTRATORE UNICO DI ACQUEDOTTO LUCANO: LA PARTITA È APERTA ED INIZIA ORA!

Intendo fornire alcuni chiarimenti sulla mia candidatura ad Amministratore Unico di Acquedotto Lucana, Società a totale partecipazione pubblica da parte della maggior parte dei Comuni Lucani e della Regione Basilicata, alla luce di alcuni articoli di stampa pubblicati negli scorsi giorni.

La mia Candidatura è stata decisa soltanto venerdì 18 ottobre, alle ore 9:00, ovvero lo stesso giorno della scadenza per la presentazione delle liste. Ho immediatamente comunicato la decisione a ciascuno dei 131 Sindaci, i cui Comuni detengono la maggioranza del Capitale Sociale di Acquedotto Lucano, pari al 51%. Proprio i Sindaci, in poche ore, mi hanno consentito di superare abbondantemente la soglia minima ( 4,5% del capitale sociale) prevista dallo Statuto per proporre la candidatura.

Ho raccolto il sostegno di oltre 30 Comuni, pari a circa il 15% del capitale societario, seppure ho depositato solo 26 sottoscrizioni (pari al 11,74% del capitale sociale), per un mero problema connesso al tempo a disposizione per consegnare il tutto nella sede di Potenza di AL SpA. Aggiungo che per il tempo stringente, non ho avuto modo di contattare telefonicamente o personalmente molti Sindaci per spiegare dettagliatamente le motivazioni della mia candidatura, cosa che sto facendo in questi giorni.

Di converso, la candidatura dell’Amministratore in carica è stata riproposta dal Presidente della Regione con largo anticipo. Peraltro, il modello di adesione alla candidatura è stato, inaspettatamente, inviato dal Presidente della Regione ai Comuni sin da lunedì 14 ottobre ed i Sindaci sono stati sollecitati a sottoscrivere la candidatura ripetutamente dalla sua segreteria. Molti Sindaci, ignari di altre candidature, hanno sottoscritto per mero rispetto del Presidente e nella convinzione che non vi sarebbero state altre candidature. Il ché, mi fa ben sperare per il prosieguo, potendo i Sindaci cambiare idea sino al momento del voto.

Ciò nonostante, le notizie di stampa parlano di solo una quarantina di 40 sottoscrittori in favore della candidatura dell’attuale Amministratore, che rappresenterebbero circa il 60% del capitale sociale, ma appena il 35% dei voti, infatti l’articolo 7-comma 2 dello Statuto prevede che “…. per le azioni possedute dallo stesso soggetto, in quantità superiore al 24% del capitale sociale, il diritto di voto è limitato nella misura massima del 24%”. Pertanto, a differenza di quanto riportano alcuni articoli di stampa, la circostanza che la candidatura sia stata sottoscritta dal 60% del capitale societario di cui il 49% detenuto dalla sola Regione e solo l’11% dai Comuni, non decreta alcuna vittoria anticipata, anzi; in quanto il voto della Regione vale soltanto il 24%.

Dunque, ritengo che la decisione sull’Amministratore da eleggere il prossimo 31 Ottobre sia esclusivamente in mano agli amministratori comunali, il cui capitale sociale, seppur pari al 51%, equivale al 76% dei voti!

Ritengo che la candidatura di un amministratore comunale sia una novità assoluta e legittima, considerato il predetto peso societario dei Comuni. E’ un segnale di discontinuità avverso la pretesa della Regione Basilicata di individuare sistematicamente, inaudita altera parte, il candidato ad essere Amministratore Unico di Acquedotto Lucano. Ovviamente la discontinuità della mia candidatura ad Amministratore vorrà consistere anche nella proposta di una diversa gestione della Società Pubblica, come esporrò ai Soci in sede assembleare. E in tal senso, non deve essere letta contro la Regione Basilicata o l’Amministratore in carica, ma in favore della stessa Regione, dei Comuni e dei Cittadini Lucani.

La mia candidatura, peraltro, intende proporre un nuovo modello di gestione di Acquedotto Lucano: verrà chiesto, infatti, preventivamente, che l’assemblea, ai sensi dell’articolo 16-comma 1 dello Statuto, decida se la Società -per i prossimi tre anni- debba continuare ad essere governata da un Amministratore Unico, ovvero da un Consiglio di Amministrazione composto da 5 componenti, secondo la normativa vigente e mantenendo invariati i costi e le relative spese. Un Consiglio di Amministrazione del quale, ovviamente, mi onorerei di far parte.

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