sabato 2 novembre 2024

ACQUEDOTTO LUCANO, AFFIDAMENTI E MALAFFARE. I 17 INDAGATI DALLA PROCURA DI POTENZA NELLA PRLA

VA AVANTI L’INCHIESTA SULL’ACCORDO QUADRO DA 44 MILIONI DI EURO PER LA MANUTENZIONE DELLE RETI IDRICHE E FOGNARIE. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE 


LA PRIMA PAGINA DI LE CRONACHE LUCANE

FONTE LE CRONACHE LUCANE

MAXI GARA, LOTTI E “ACCORDI”: CONTRADDITTORIO PREVENTIVO SULLA RICHIESTA DI MISURE CAUTELARI AVANZATA DALLA PROCURA DI POTENZA ACQUEDOTTO LUCANO, AFFIDAMENTI E MALAFFARE: LA PROSSIMA SETTIMANA GLI INDAGATI DAL GIP

Acquedotto lucano, appalti e malaffare difese a lavoro per puntellare le strategie con cui controbattere dinanzi al Giudice per le indagini preliminari alle ipotesi accusatorie formulate dalla Procura di Potenza che ha avanzato richieste di misure cautelari. Sarebbero almeno 17 gli indagati, tra imprenditori e funzionari di Acquedotto Lucano SpA, e gli inquirenti avrebbero, inoltre, richiesto l’interdizione per 4 società attive nella manutenzione delle reti del sistema idrico lucano. L’Au di Acquedotto, Alfonso Andretta, non risulta tra gli indagati. La prossima settimana gli interrogatori di garanzia nella misura del contraddittorio preventivo, come da ultime modifiche normative in materia, che mira a realizzare una verifica a priori che potrebbe anche evitare l’applicazione di provvedimenti restrittivi delle libertà personali. Tanti indagati, 17, quanti i lotti, 17, della gara milionaria attenzionata dalla Procura per il servizio di manutenzione, di pronto intervento, di migliorie programmate ed urgenti su reti idriche e fognarie. Ci potrebbero essere stati degli accordi preventivi tra una parte degli imprendi-tori interessati dagli affidamenti in questione con, di conseguenza, ribassi concordati e mirate scelte di partecipazione. Un input sulla sospetta violazione dei principi in tema di par condicio, segretezza e trasparenza delle offerte, circostanza sintomatica dell’astratta possibilità che più offerte potessero essere riconducibili ad un unico centro decisionale, sarebbe stato lanciato proprio dalla Commissione giudicatrice. Oltre il maxi appalto milionario. Le indagini avrebbero evidenziato an-che altre vicende collaterali risalenti nel tempo e di natura corruttiva. Dalla Procura sarebbero stati approfonditi vari do ut des di svariata natura tra cui pure il pagamento di “favori” non tramite scambi monetari, ma attraverso utilità non economiche anche dal minimo valore. Per prossimi sviluppi, bisognerà attendere la prossima settimana quando gli indagati andranno al Gip che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di misure cautelari e non si può escludere che parte dei soggetti nel mirino della Procura del capoluogo opti per la possibilità di esercitare la facoltà di non rispondere all’interrogatorio.

C. MERLO  

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