MATERA – Ha preso il via in tribunale il processo con rito immediato nei confronti dei 19 imputati della maxi inchiesta Mare Nostro condotta il 2 ottobre scorso dalla Direzione distrettuale antimafia della Basilicata. Per la DDA i soggetti indiziati sono da considerare “sia appartenenti ad una confederazione mafiosa, operante sul litorale jonico lucano, riferibile alle famiglie Scarcia/Scarci, che responsabili di ulteriori delitti, a vario titolo fra loro, quali quelli di estorsione, illecita concorrenza, detenzione e porto di esplosivi e di armi ed altro, per un totale di 81 reati-fine contestati”. Nella prima udienza c’è stata la costituzione delle parti e la richiesta di ammissione al processo delle parti civili. Richiesta presentata da due associazioni antiracket, Fondazione lucana antiusura e Famiglia e sussidarietà, e dal Comune di Policoro. Quest’ultimo per ha presentato istanza per il capo di imputazione riferito alla occupazione abusiva di un immobile pubblico sulla spiaggia del Comune jonico. Dal collegio di difesa sono arrivate le richieste di nullità del rito immediato e di rigetto dell’ammissione come parti civili delle due associazioni onlus.
Il tribunale, presidente Chiara Civitano, a latere Valerio Sasso e Rosa Bia, si è riservato di decidere. Prossima udienza l’11 settembre prossimo.
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