FONTE LA NUOVA DEL SUD GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2025
CRONACA GIUDIZIARIA
MALVERSAZIONI IN EROGAZIONI PUBBLICHE, CHIESTO IL PROCESSO PER ROSA GENTILE
AL CENTRO DELLE CONTESTAZIONI APPRODATE DAVANTI AL GIP UNA TRANSAZIONE DA 90MILA EURO
L’EX ASSESSORE REGIONALE E IL FRATELLO IMPUTATI PER IL TRASFERIMENTO DELLA SOMMA DALLA ARTIGIANFIDI MATERA ALLA CONFARTIGIANATO IMPRESE E SERVIZI
DI FABRIZIO DE VITO
MATERA - Al centro delle contestazioni c’è il trasferimento della somma di 90mila euro dalle casse di Artigianfidi Matera alla Confartigianato Imprese e Servizi srl. Un ammanco di cui Fidi Imprese (la società cooperativa di garanzia collettiva che rilascia le garanzie a fronte di affidamenti e finanziamenti concessi dagli istituti di credito alle aziende socie) avrebbe preso coscienza soltanto nei mesi successivi, quando la società cooperativa aveva incorporato al suo interno la Artigianfidi Matera. E a quel punto è scattata la querela che ha fatto partire l’inchiesta coordinata dalla procura di Matera. La vicenda è ora approdata davanti al gup del tribunale di Matera, Roberto Scillitani per l’udienza preliminare del processo a carico di tre persone (tutte difese dall’avvocato Emilio Nicola Buccico), accusate di concorso in malversazione di erogazioni pubbliche. Si tratta di Pasquale Gentile in qualità di presidente del Consiglio direttivo e rappresentante legale della Artigianfidi di Matera, della sorella Rosa Gentile (ex assessore regionale e rappresentante legale della Confartigianato Imprese e Servizi srl) e di Giuseppe Riccardo Pantone (a sua volta rappresentante legale della Confartigianato Imprese e Servizi e alla data di concessione del contributo finito nel mirino degli inquirenti anche componente del Consiglio direttivo di Artigianfidi). I fondi pubblici non utilizzati in precedenza ed erogati alla Confartigianato Imprese e Servizi erano afferenti per 32.000 euro al “Fondo Rischi Microcredito Cciaa” e per i restanti 58.000 euro al “Fondo contri buti regionali ex L. 23/91”. Una transazione che per il pubblico ministero Angela Continisio sarebbe avvenuta “in violazione dell’art. 13 comma 43 del d.l. 269/2003 che non prevede per le ipotesi di fusione (come quella avvenuta tra Artigianfidi Matera e Fidi Imprese, ndr) la devoluzione del patrimonio ai fondi mutualistici”. Ma per la procura della città dei Sassi c’è un altro fattore da considerare, ovvero un presunto duplice conflitto di interessi: il primo riguardante il rapporto di fratellanza tra Pasquale e Rosa Gentile, rispettivamente legale rappresentante della società concedente e legale rappresentante della società concessionaria, il secondo afferente al fatto che l’indagato Pantone, all’epoca della concessione del contributo, rivestisse contemporaneamente il ruolo di rappresentante legale della Confartigianato Imprese e Servizi e di componente del Consiglio Direttivo della Artigianfidi Matera. I 90.000 euro – sempre secondo la ricostruzione accusatoria cristallizzata nella richiesta di rinvio a giudizio ora al vaglio del gup – sarebbero stati erogati alla Confartigianato Imprese e Servizi tramite cinque bonifici per lo “sviluppo associativo e servizi” nell’ambito del progetto denominato “S.M.Art.2020”: Sviluppo e Marketing per l’Artigianato”, non rientrante tra le misure relative all’accesso al Fondo di Garanzia rotativo per il Microcredito né tra le garanzie per i mutui a medio e lungo periodo in favore dei consorziati a cui erano destinati gli accantonamenti. Poco più di 52mila dei 90mila euro complessivi della transazione, infine, sarebbero stati utilizzati per pagare 20 fatture emesse tra il dicembre del 2018 e il giugno del 2020 da Rosa Gentile in qualità di titolare della omonima ditta individuale, per attività di consulenza nei confronti della società Confartigianato Imprese e Servizi (di cui era rappresentante legale) “senza che vi fosse riscontro di alcun elaborato o evidenza documentale”. L’udienza preliminare del processo ha preso il via lo scorso 9 maggio e il gup ha ammesso la costituzione di parte civile formulata dalla Fidi Imprese (assistita dal l’avvocato Dino Donnoli). La decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura della città dei Sassi nei confronti dei tre imputati dovrebbe arrivare, invece, al termine della prossima udienza già fissata per il 4 luglio.


Nessun commento:
Posta un commento