lunedì 2 giugno 2025

LUCANI ILLUSTRI. NICOLA ROMEO, IL FONDATORE DELL’ALFA ROMEO CHE NON SAPEVA GUIDARE. CONVEGNO DEL COMUNE DI CIRIGLIANO (MT). LE RICERCHE ED IL LIBRO DI VINCENZO MAIDA

 


VINCENZO MAIDA

LA CASA DI MONTALBANO JONICO DOVE VISSE LA FAMIGLIA ROMEO


Si è svolto il 31 maggio scorso, a Cirigliano (MT), il convegno su “Nicola Romeo. Origini, vita, mito, leggenda”, organizzato dal piccolo Comune della montagna materana. Così, sulla pagina Facebook dell’ente: “Nel corso dell’incontro, svoltosi, nello splendido scenario del ristorante Acqua Furr, è stato ripercorso il cammino del fondatore dell'Alfa Romeo, dalla nascita del nonno paterno in Via Capo La Torre (oggi Via Regina Elena) ai successi nei motori in ogni continente. Gli interventi qualificati dei relatori e degli ospiti sono stati seguiti con interesse dal pubblico presente”. Relatori d’eccezione come colui, tra gli altri, che ha scoperto e rilanciato, non solo in Basilicata, la figura di Romeo: il giornalista Vincenzo Maida, di Montalbano Jonico. Maida, si è collegato in videoconferenza, spiegando l’origine, lo sviluppo, e le motivazioni del suo lavoro sul fondatore della mitica Alfa.

E noi, proprio per rendere merito al Comune di Cirigliano, indirizzato nel tentativo di utilizzare a fini promozionali e turistici il suo legame con l’illustre lucano, ed allo stesso Maida riproponiamo qui uno stralcio di un nostro precedente intervento su Romeo pubblicato il 2 novembre 2024. Vi è tracciata la figura dell’ingegnere di Cirigliano – Montalbano Jonico in una efficace sintesi dello stesso Maida. Buona lettura.

“Verso la metà del 1800 Nicola Romeo da Cirigliano, il più piccolo comune della provincia di Matera, andò a Montalbano Jonico per sposare Lucia Guida. Dal loro matrimonio nacquero Maurizio e Antonia che rimasero orfani di entrambi i genitori. Maurizio aveva solo quattro anni e Antonia pochi mesi. Furono allevati da una anziana zia e da alcune famiglie benestanti. Maurizio Romeo fece i lavori più umili, ma riuscì a diventare maestro elementare. A quasi 30 anni ottenne una supplenza a Sant’Antimo, allora un sobborgo di Napoli. Tra le sue alunne c’era la tredicenne Consilia Taglialatela. Dopo due anni la sposò e al primo di otto figli diede il nome del padre defunto Nicola. Ai montalbanesi che andarono al battesimo del piccolo egli disse: “Questo lo farò ingegnere.” Nicola Romeo per studiare a Napoli faceva ogni giorno a piedi circa 14 chilometri. Dopo la laurea in ingegneria meccanica, andò a Liegi e specializzarsi in ingegneria elettromeccanica e di ritorno in Italia progettò la ferrovia elettrica Tivoli-Roma. Poi a Milano rilevò una casa automobilistica fallita, l’ALFA, acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, ci aggiunse il suo cognome e diede vita ad una delle fabbriche di automobili più famose al mondo. Nicola Romeo non imparò mai a guidare. Maida nel suo libro ha ricostruito, con relativa documentazione, tutta la storia dei Guida e dei Romeo a partire dagli inizi del 1800. Palazzo Guida-Romeo, oggi disabitato, fu poi acquistato a Napoli dalla famiglia Romeo, da Salvatore Stoia”.

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