POLICORO (MT) – Cittadinanzattiva – Tribunale dei diritti del malato, raccogliendo le segnalazioni di numerosi cittadini, ha rivolto un appello “per la revisione del limite di velocità e per una verifica di legittimità dell’autovelox installato lungo la SS106 nel Comune di Scanzano Jonico (direzione Nord, nei pressi del fiume Agri)".
Appello inviato a Prefettura di Matera, Presidente della Regione Basilicata, Comune di Scanzano Jonico – Sindaco e Consiglio Comunale, Comune di Pisticci, ANAS S.p.A. – Compartimento Basilicata, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Interno – Direzione Centrale Polizia Stradale. Il testo integrale.
Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato, da sempre impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, intende sottoporre alla Vostra attenzione una questione che ci è stata segnalata da numerosi cittadini del Metapontino e non solo, con crescente preoccupazione e senso di smarrimento. Parliamo dell’autovelox installato lungo la SS 106, nel Comune di Scanzano Jonico, in direzione nord, poco dopo il fiume Agri, all’ingresso del territorio comunale. In quel punto, il limite di velocità è fissato a 90 km/h, mentre, proseguendo per pochi chilometri, sempre in direzione nord, si entra nel Comune di Pisticci, dove un altro autovelox è posizionato su un tratto simile della stessa strada con limite a 110 km/h. Allo stesso modo, in direzione sud, verso Reggio Calabria, nel Comune di Pisticci, già da tempo è attivo un autovelox con limite a 110 km/h. A breve distanza – circa un chilometro o un chilometro e mezzo – nel Comune di Scanzano Jonico, precisamente in località Terzo Cavone, nei pressi del ristorante "Le Rose", sotto un cavalcavia e su una semi-curva, è stato installato un ulteriore autovelox con lo stesso limite di 110 km/h. La vicinanza dei due dispositivi (a meno di 1,5 km di distanza) e le condizioni stradali simili sollevano interrogativi sul reale scopo di questa presenza così ravvicinata.
Come cittadini, ma soprattutto come persone quotidianamente impegnate nell’ascolto e nell’accoglienza dei bisogni della popolazione più fragile, ci sentiamo in dovere di segnalare questo paradosso. Non siamo tecnici, è vero, ma per il ruolo che ricopriamo – in ospedale, tra la gente, a contatto con chi vive difficoltà economiche e problemi di salute – raccogliamo quotidianamente il peso e la sofferenza di chi, per una lieve distrazione o per aver superato di appena 2, 3 o 5 km/h il limite, si ritrova con una sanzione che in alcuni casi compromette il già fragile equilibrio economico familiare. Le persone che ci scrivono e si rivolgono a noi non sono irresponsabili o pericolosi alla guida. Sono lavoratori, anziani, pazienti, cittadini comuni che percorrono quel tratto per raggiungere l’ospedale di Policoro, o per motivi familiari, e che si vedono sanzionati per scostamenti minimi dalla soglia imposta.
Auspichiamo pertanto, con profondo rispetto, che l’autovelox in questione, situato in direzione nord nei pressi del fiume Agri all’ingresso del Comune di Scanzano Jonico, venga adeguato al limite di 110 km/h, in linea con quelli presenti negli altri tratti analoghi della SS106, come già avviene nel confinante Comune di Pisticci. Si segnala, e si chiede inoltre una verifica sul tratto Rotondella - Nova Siri dove risulta un limite addirittura di 50 Km/h, creando un pericolo costante per automobilisti.
Allo stesso tempo, chiediamo agli organi preposti una verifica attenta e puntuale della legittimità e conformità tecnica di tutti gli autovelox presenti nel tratto in oggetto, anche alla luce di numerose notizie recenti di stampa – come quelle relative ad accertamenti in Calabria – che riportano sequestri di dispositivi non regolarmente omologati o posizionati in modo non conforme.
La nostra richiesta non è una polemica né una battaglia politica. È un appello civile e umano, nel nome della legalità e della giustizia sociale. Ci rivolgiamo in particolare al Comune di Scanzano Jonico, affinché nella persona del Sindaco e dell’intero Consiglio Comunale – senza distinzioni tra maggioranza e minoranza – possa farsi promotore di questa iniziativa di buon senso e civiltà, camminando al fianco di Cittadinanzattiva e del Tribunale per i Diritti del Malato, nel rispetto e a tutela della propria comunità. Siamo disponibili ad un confronto istituzionale, con tutte le autorità competenti, per contribuire – con spirito costruttivo – alla ricerca di soluzioni giuste ed equilibrate, che rispettino le norme e allo stesso tempo preservino la dignità dei cittadini.
Cordiali saluti.
PRESIDENTE REGIONALE MARIA ANTONIETTA TARSIA
TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO CAV. VINCENZO GENOVESE
SEGRETARIA REGIONALE FRANCESCA PICCIANI



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