Nel Metapontino, l’acqua è
mancata. Punto. E i danni alle colture ortive e arboree sono sotto gli occhi di
tutti. In particolare, gli agrumi, per l’assenza della risorsa nella fase più
delicata – tra la fine della fioritura e l’allegagione – o per la sua erogazione
discontinua, con volumi insufficienti e turnazioni inadeguate (in alcune zone
ogni 6/9 giorni), hanno subito una cascola massiccia dei frutticini.
In molti casi, la situazione di panico – che da anni si ripresenta puntualmente
in questo periodo – ha spinto ad irrigare in eccesso nei pochi momenti
concessi, aggravando lo stress delle piante.
Non parliamo poi di uva, kiwi, kaki, fichi e frutticole stagionali a maturazione
tardiva: tutte compromesse.
Gravissimo anche il caso dei fragoleti: nemmeno il tempo di terminare la raccolta che i contatori sono stati disattivati.
"In questo momento di totale incertezza sulla disponibilità idrica, noi agricoltori non siamo nelle condizioni di pianificare la prossima stagione. Non sappiamo quando potremo iniziare la preparazione dei terreni, né quanti ettari poter programmare. Senza una visione chiara sulle portate e sui volumi assegnati, ogni investimento rischia di trasformarsi in un fallimento."
Noi agricoltori non possiamo agire senza visione e pianificazione. È questo il nostro metodo. Ed è ciò che chiediamo a chi ci governa.
Emblematici i casi di Montalbano e Bernalda, dove interi frutteti sono ormai allo stremo, irrigati col contagocce da settimane. Anche se ora arrivasse l’acqua, non sarebbe comunque sufficiente per ottenere frutti con standard adeguati al mercato.
Ci fa piacere – si fa per
dire – sentire che c’è ancora chi tiene fede alla parola data… ricambiando però
con il disatteso impegno del ripristino della condotta dalla diga di San
Giuliano alla Puglia.
E cosa fanno l’Assessore Cicala e il Consorzio di Bonifica?
Da “buoni padri di famiglia”, lasciano morire di sete i propri figli pur di recuperare
volumi e andare in soccorso al Tarantino.
È bene ricordare che il popolo
lucano è paziente, solidale, generoso, ma ha anche orgoglio.
E quando si supera il limite, reagisce.
Pretendiamo numeri chiari, non cifre “ad muzzum”.
Vogliamo sapere realmente:
quanta acqua è presente negli invasi lucani;
quanta ne sarà destinata alla Puglia oltre gli accordi di programma;
e soprattutto come si intende programmare il futuro.
Nel frattempo, diversi Comuni
del Metapontino e la Provincia di Matera hanno richiesto lo stato di emergenza
idrica.
L’Assessore Cicala, però, nega che esistano i presupposti. Per lui, “non
risultano danni”.
Se per l’Assessore e il
Consorzio di Bonifica è normale irrigare le frutticole – o ancor più le ortive
– ogni 6 o più giorni, allora una cosa è certa:
di agricoltura non capiscono nulla.
Inaccettabile.
Siamo stanchi:
stanchi della politica regionale che ci ignora;
stanchi di un Consorzio di Bonifica inefficiente e lontano dagli agricoltori;
stanchi delle associazioni di categoria, che non rappresentano più i produttori ma solo interessi politici ed economici.
Per tutto questo, anche noi del Comitato Spontaneo Agricoltori del Metapontino chiediamo:
le dimissioni immediate del mediocre Assessore Cicala;
l’avvio della procedura per il riconoscimento dello stato di emergenza idrica in Basilicata;
la nomina di un Commissario per il Consorzio di Bonifica, visto il perdurare – da circa 13 anni – di una pessima gestione, che ha prodotto solo disservizi e sprechi.
Noi Agricoltori del
Metapontino non siamo più disposti a subire decisioni calate dall’alto.
Vogliamo risposte concrete e scelte che ci tutelino. Ora.
Perché domani sarà troppo tardi.
FRANCESCO LIGORIO
COMITATO SPONTANEO AGRICOLTORI DEL METAPONTINO


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