SANSEVERINO LUCANO 5 AGOSTO
LE ORIGINI DEL CULTO E IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL POLLINO
Secondo la tradizione nella grotta è stata ritrovata la statua e l’antro è composto da blocchi rocciosi. Nell’Archivio parrocchiale di San Severino Lucano non ci sono tracce che testimoniano a che epoca risalgono gli albori del santuario, tuttavia sembra che le sue origini siano collegate al 1700. Vox populi racconta che la storia del Santuario trae origine tra il 1725 e il 1730 con una apparizione della Madonna a un pastore mentre portava al pascolo sul monte Pollino il suo gregge. Stupefatto della visione il pastore aveva divulgato la notizia e con il passaparola tutta la popolazione ne era venuta a conoscenza. Una donna del posto di nome Rosa Maria spinta dalla sua salda fede, in compagnia di sua cognata Vittoria, si recò sul monte. Rosa Maria aveva lasciato a casa suo marito, il quale era affetto da una malattia incurabile e suo figlio. Mentre le due donne percorrevano la erta e faticosa via che porta al Pollino, iniziarono ad avere una gran sete ma in mancanza di acqua chiesero alla Vergine di sedare l’arsura. A poca distanza videro sgorgare uno zampillo d’acqua da una grossa pietra a forma di conca. Accanto c’era un’entrata che portava all’interno di una grotta dalla quale si sentirono misteriosamente attratte. Quando le due donne entrarono all’interno dell’antro si accorsero che in un angolo c’era ammucchiato del pietrisco misto a terriccio che sembrava nascondere qualcosa. Iniziarono così a scavare e trovarono una cassa con un panno di lana nel quale era avvolta la statua della SS. Vergine con in braccio il Bambino. Le due donne tornando a casa con la cassa in mano trovarono il marito di Rosa Maria miracolosamente guarito. Una leggenda commovente che ha dato origine alla costruzione del Santuario.
La spelonca di piccole dimensioni e formata da grossi blocchi di roccia, in passato era visitata dai fedeli, in occasione della sua festa oggi a causa dello slittamento dei massi rocciosi non è più accessibile al pubblico. Lo spiazzo antistante la Cappella è circondato da un tenero prato dal quale provengono profumi silvestri, e a sinistra di chi guarda la chiesetta c’è una strada che conduce a un ripiano su cui sovrasta un monte regno di faggi e di abeti, sotto questa strada si trova la grotta. La festa in onore della Madonna del Pollino è una delle celebrazioni più importanti della montagna calabro-lucana. Ogni anno migliaia di pellegrini si riuniscono il primo giovedì, venerdì e sabato di luglio per partecipare ai festeggiamenti in onore della SS. Vergine. La statua viene trasferita al santuario nei mesi estivi mentre d’inverno rimane custodita nella chiesa di San Severino Lucano.
Il Santuario della Madonna del Pollino si trova precisamente a Mezzana una frazione di San Severino Lucano (Pz). Sul versante settentrionale del massiccio del Pollino, a 1537 metri di altezza, sorge il Santuario della Madonna del Pollino. Da 1975 è possibile raggiungere il luogo di culto tramite una strada carrabile comoda che è subentrata al posto dell’antica mulattiera. Il complesso religioso comprende la chiesa, alcuni vani per le attività e il soggiorno del clero e del personale che si occupa di custodire il luogo di culto. La Casa del Pellegrino, annessa al Santuario, ospita i devoti e coloro che sono interessati a vivere un ritiro spirituale. Nel 1970 la struttura è stata allargata ed è realizzata in stile romanico. All’interno ci sono tre navate, con una meravigliosa volta in legno decorata da un pregiato rosone. Una splendida statua in legno raffigura la Madonna che tiene in braccio a sinistra il Bambinello che a sua volta sostiene il gobo terrestre. Il Santuario è meta di pellegrinaggio di numerosi devoti calabresi del sud e di una folta schiera di fedeli che arrivano dal sud della Basilicata.
Il panorama alpino, gli enormi alberi, i tronchi secolari, la valle ricca di boschi, di sentieri e le piccole vie che conducono al luogo di culto rendono questo posto meravigliosamente attraente e pieno di pace, ideale per vivere un ritiro spirituale a contatto con la natura e con Dio. In lontananza si vede San Severino Lucano e a destra il massiccio roccioso scende a picco in una larga e ampia conca detta ”La Copia”. Di fronte la Serra del Prete, la Serra di Viggianello, il colle dell’Impiso e quello del Grattacielo, in lontananza si scorge il Sirino, il Monte Alpi e il piano del Pollino e la Serra Dolcedorme. Uno spettacolo suggestivo e ricco di emozioni abbraccia lo spettatore che rimane attonito davanti a tale prestigiosa vista.
FONTE PARCOPOLLINO.ITLA PRESENZA DELLA FONDAZIONE PAPA CLEMENTE XI ALBANI: FEDE, TRADIZIONE E UN MESSAGGIO DI PACE TRA I POPOLI
SAN SEVERINO LUCANO (PZ), 5 LUGLIO 2025 – Una giornata di intensa spiritualità e forte valore simbolico ha visto protagonista la Fondazione Internazionale Papa Clemente XI Albani, presente sul Monte Pollino in occasione dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna del Pollino.
A rappresentare la Fondazione è stata la delegazione per la provincia di Matera, guidata dal Cavaliere Vincenzo Genovese, responsabile territoriale, che ha preso parte alla celebrazione religiosa svoltasi presso il Santuario Mariano in località Mezzana, nel comune di San Severino Lucano (PZ), a oltre 1500 metri di altitudine.
Ogni anno, in questa suggestiva cornice nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, si radunano centinaia di fedeli provenienti da Basilicata, Calabria e altre regioni italiane, per rinnovare la loro devozione alla Madonna, nel primo sabato di luglio.
La presenza della delegazione materana ha voluto sottolineare l’importanza della fede come ponte tra culture, nel pieno rispetto della missione della Fondazione ispirata al pontificato di Papa Clemente XI Albani, figura storica promotrice di dialogo, cultura e pace tra i popoli.
“Questa celebrazione è il segno vivo di una fede che unisce. Come Fondazione vogliamo portare un messaggio di pace e fratellanza, in armonia con le nostre radici e con l’impegno per l’unità tra i popoli”, ha dichiarato il Cav. Vincenzo Genovese, responsabile della delegazione provinciale di Matera.
IL VIDEO (FONTE CAV. VINCENZO GENOVESE)

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