MATERA - “Il suo esempio è
una strada aperta che tutti noi dobbiamo percorrere. La sua è un'eredità che
non possiamo disperdere". Lo ha detto l'arcivescovo della Diocesi di
Matera-Irsina e vescovo di Tricarico, monsignor Benoni Ambarus, nella sua
omelia ai funerali di padre Basilio Gavazzeni, morto venerdì scorso, 29 agosto,
nella città dei Sassi, all'età di 80 anni.
La celebrazione si è svolta questa mattina nella parrocchia di Sant'Agnese a
Matera, comunità che lo ha visto per decenni pastore e guida spirituale.
Centinaia le persone presenti
per l'ultimo saluto al missionario monfortano, che ha speso la sua vita
sacerdotale in difesa degli ultimi, opponendosi con fermezza ai drammi
dell'usura e della dipendenza dal gioco d'azzardo. "Il suo modo di vivere
il sacerdozio - ha aggiunto monsignor Ambarus - è sempre stato attuale e fresco,
capace di entrare nelle pieghe della vita delle persone e di vegliare da
sentinella, senza scendere a compromessi. Ha vissuto la sua vita con
un'apertura ampia".
Nato a Verdello (Bergamo) il 7 luglio 1945 e ordinato sacerdote nel 1971, padre
Basilio ha trascorso gran parte della sua vita nella città dei Sassi, dove ha
svolto il ministero come amministratore della parrocchia del Santissimo
Crocifisso fino al 30 settembre 2020. Negli ultimi anni, padre Basilio ha
guidato la Fondazione lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla di cui era
presidente del Consiglio di Amministrazione. Alla cerimonia hanno preso parte
anche il prefetto Cristina Favilli; l’assessore comunale ai Trasporti, Daniele
Fragasso, in rappresentanza del Comune; il capo di gabinetto, Maria Rita
Iaculli e Luciano Gualzetti. presidente della Consulta nazionale Antiusura.
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| SERVIZIO FOTOGRAFICO TRMTV.IT |





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