RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
MATERA, 20 SETTEMBRE 2025 – Il sottoscritto, Rocco Appella, in qualità di Presidente dell’Udicon, Associazione dei Consumatori della provincia di Matera, denuncia con forza la drammatica situazione del sistema sanitario lucano, segnata da disuguaglianze territoriali inaccettabili, tagli retroattivi alle risorse e una totale mancanza di equità nell’accesso alle cure, che oggi colpisce anche le famiglie più fragili: quelle con persone autistiche.
Non possiamo più tacere di fronte a un quadro che vede i cittadini della Basilicata costretti ad attendere mesi, a volte anni, per accedere a visite specialistiche o accertamenti diagnostici. Si muore prima di essere curati. E quando si riesce finalmente a rivolgersi al servizio sanitario, ci si sente dire che non c’è più copertura economica: il budget regionale per le strutture convenzionate è stato dimezzato con una delibera ad agosto, retroattiva, senza alcuna concertazione né trasparenza.
Un esempio su tutti: la fisioterapia, fondamentale per migliaia di pazienti cronici, post-operatori, disabili. Oggi, molte strutture del territorio sono costrette a rifiutare l’accesso gratuito ai cittadini, costringendoli a pagare di tasca propria o a rinunciare alle cure. Ma in una regione dove tanti vivono con pensioni da 600 euro al mese o stipendi familiari di 1.000-1.200 euro, spesso con affitto incluso, chiedere il pagamento equivale a negare il diritto alla salute.
Una distribuzione delle risorse profondamente ingiusta
La delibera regionale n. del 16 agosto 2025, pubblicata sul BUR, assegna:
- 10.227.200 euro alla provincia di Potenza (pop. ~350.000)
- 2.653.590 euro alla provincia di Matera (pop. ~184.000)
Una cifra meno della metà per una popolazione quasi dimezzata. Risultato?
- A Potenza: 28,62 euro pro capite annui per fisioterapia
- A Matera: appena 14,48 euro pro capite annui
E se si va nel dettaglio del Metapontino e colline materane, la vergogna diventa intollerabile: solo 502.000 euro all’anno per due strutture riabilitative. Tradotto: 7 euro pro capite, contro i 56 euro disponibili nella provincia di Potenza.
Sette euro. Contro cinquantasei.
Chiediamo: su quale base scientifica, demografica, epidemiologica o politica si fonda questa disparità? Dove sono i principi di uguaglianza sostanziale sanciti dall’articolo 3 della Costituzione? Dove il diritto alla salute garantito dall’articolo 32, senza discriminazioni territoriali?
Anche i voucher per l’autismo discriminano il Sud-Est della Basilicata
Ma il discrimine non riguarda solo la riabilitazione fisica. Lo stesso schema di ingiusta distribuzione delle risorse si ripete in altri settori sensibili, come quello dell’inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Con grande stupore e sconcerto, abbiamo appreso dai recenti avvisi pubblicati dalla Regione Basilicata che le famiglie residenti in provincia di Potenza hanno diritto a voucher da 3.000 euro per sostenere percorsi terapeutici, educativi e di inclusione sociale per persone autistiche.
Le famiglie residenti in provincia di Matera, invece, ricevono solo 1.500 euro – la metà esatta.
Stiamo parlando di bambini, ragazzi e adulti con bisogni complessi, per i quali ogni singolo intervento ha un costo elevato. Stiamo parlando di genitori che già vivono in condizioni di stress psicologico ed economico, costretti a fare i conti con liste d’attesa infinite, carenza di specialisti e servizi sociali carenti.
E ora scoprono che, pur essendo nella stessa regione, il valore del loro figlio, del loro caro, è considerato la metà.
Nessun criterio oggettivo giustifica questa differenza
Non esiste alcun dato epidemiologico, sociale o organizzativo che possa motivare una simile disparità. La prevalenza dei disturbi dello spettro autistico non è maggiore a Potenza. I centri accreditati non sono così dissimili. Eppure, la Regione decide di assegnare risorse doppie agli uni e la metà agli altri, senza fornire alcuna spiegazione tecnica o trasparente.
È una discriminazione istituzionale, che ferisce non solo il portafoglio delle famiglie, ma la loro dignità.
La Costituzione non è un optional
Quando lo Stato nega cure essenziali a chi non può pagare, quando distribuisce le risorse in modo palesemente distorto tra aree della stessa regione, sta violando i principi fondanti della Repubblica. Il dovere di solidarietà, il rispetto dei diritti inviolabili della persona, l’impegno a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’effettiva uguaglianza: tutto questo non può essere messo in soffitta per comodità amministrativa o scelte politiche miope.
Ed è ancora più grave quando a governare la sanità regionale è un assessore (Cosimo Latronico, ndr), originario di Nova Siri, in provincia di Matera, che davanti a queste evidenze dipinge una realtà completamente diversa, lontana anni luce dal vissuto quotidiano dei suoi concittadini.
Un gesto encomiabile, ma non sufficiente.
In assenza dello Stato, a fare la differenza è la coscienza individuale. Ringraziamo pubblicamente il dottor Porsia, titolare di una struttura convenzionata del Metapontino, che ha deciso di mettere a disposizione 150.000 euro di tasca propria per garantire cure gratuite ai cittadini più fragili. Un atto di grande umanità, responsabilità sociale e senso civico.
Ma non può essere compito di un singolo medico colmare i vuoti della Regione. Non dobbiamo ringraziare i privati perché fanno ciò che dovrebbe fare l’ente pubblico. Dobbiamo pretendere che lo Stato torni a fare il suo dovere.
Appello ai governanti: basta passerelle, serve giustizia sociale.
Ai politici, agli amministratori, all’assessore regionale alla Sanità (Cosimo Latronico, ndr) diciamo con fermezza:
Basta con le passerelle elettorali, le promesse e le inaugurazioni simboliche.
È ora di agire con fatti concreti, con equità, con senso di responsabilità.
Ridistribuite le risorse in modo proporzionale e trasparente. Ripristinate i fondi tagliati. Garantite tempi certi per le prestazioni sanitarie. Assicurate a ogni cittadino, indipendentemente che nasca a Potenza, Matera, Metaponto o Lagonegro, lo stesso diritto alla salute.
E soprattutto: rivedete immediatamente il bando sui voucher per l’autismo. Ogni persona con disabilità deve avere pari opportunità, senza distinzioni geografiche.
Perché in Italia non esistono bambini più “meritevoli” di supporto in base al loro codice postale.
Noi continueremo a vigilare, a denunciare, a rappresentare le istanze dei consumatori e dei cittadini onesti che chiedono solo ciò che la Costituzione garantisce: diritti uguali per tutti.
“Il diritto alla salute non è un privilegio. È un dovere dello Stato.”
“Nessun bambino deve valere la metà di un altro solo perché vive in un’altra provincia”,
ROCCO APPELLA
PRESIDENTE UDICON MATERA



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