giovedì 30 ottobre 2025

TV. PROVA D’INCHIESTA, LA7. LA SINDACA DI GENZANO DI LUCANIA (PZ) CERVELLINO: “LA MELONI È UNA…”. POLEMICHE FURIBONDE DOPO LE PAROLE DELLA PRIMA CITTADINA SULLA PREMIER. IL SEN. ROSA E NAPOLI (FDI): “PAROLE INACCETTABILI. CERVELLINO SI SCUSI”. MA LA SINDACA: “PALESE IRONIA. POI, LA POLITICA E’ SANGUE E MERDA!” PINUCCIO COLPISCE ANCORA.

 

PINUCCIO E VIVIANA CERVELLINO (FOTO LA7)

GENZANO DI LUCANIA (PZ) – “Diavolo” di un Pinuccio! La sua puntata di “Prova d’ìnchiesta”, di ieri, su La7, ha colpito ancora scatenando, e non solo in Basilicata, polemiche furibonde. Non sono piaciute, in particolare, le parole usate dalla sindaca Viviana Carvellino sulla premier Giorgia Meloni. Alla domanda di Pinuccio, “Ma della Meloni cosa pensa?”, la prima cittadina ha risposto: “Che ha ragione De Luca. Che è una…”. Ancora Pinuccio: “Politicamente sta vincendo…”. E Cervellino: “ E’ l’epoica delle…”. Con i labiali che sono alquanto esplicativi! Insomma, è scoppiato un… caos.

Ecco il senatore Gianni Rosa (FdI): “Esprimo profonda indignazione per le parole gravemente offensive pronunciate dal Sindaco di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, nei confronti del Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, durante una intervista per il programma “Prova d’Inchiesta”. Ancora più gravi perché quelle espresse non sono critiche politiche, né opinioni sull’azione di Governo: sono insulti personali, gratuiti e volgari, privi di qualsiasi contenuto politico, che offendono le istituzioni e il decoro della carica pubblica ricoperta da chi li ha pronunciati.

È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni si esprima in modo tanto indecoroso verso la massima carica del Governo della Repubblica.

Un sindaco è chiamato a rappresentare la propria comunità con rispetto, equilibrio e senso delle istituzioni e non può usare il linguaggio dell’offesa e della denigrazione. Un sindaco non parla mai solo a titolo personale: ogni sua parola, ogni suo gesto, riflette l’immagine dell’amministrazione che guida e della comunità che rappresenta. Con simili parole, il sindaco di Genzano di Lucania ha disonorato la sua funzione pubblica e gettato discredito sulla città che rappresenta.

E se il Sindaco di Genzano di Lucania si chiede ancora perché la maggioranza degli Italiani non è andata a votare, la risposta è anche a causa di rappresentanti di sinistra che non hanno proposte ma solo insulti. Chiediamo scuse pubbliche immediate e un chiaro atto di assunzione di responsabilità. Quando si abbandona la critica per scendere all’insulto, si esce dal perimetro della democrazia e si cade nella volgarità”.

Pronta la replica della Cervellino, sulla sua pagina Facebook: “Dopo Marcello Pittella, il Senatore Gianni Rosa tira le orecchie anche a me. Che il senatore Gianni Rosa si occupi di un programma di satira dove si ironizza su attualità e politica è davvero la fotografia del vuoto cosmico della destra lucana!

Piuttosto che concentrarsi sulle risate, avrebbe dovuto ascoltare cosa dicono i cittadini di Genzano riguardo ad un tema che non offende né le istituzioni né un singolo ma una comunità intera: mi riferisco alla mancata o parziale depurazione delle acque reflue dell’abitato. Ancora in infrazione comunitaria il nostro depuratore e a farlo notare nel programma televisivo sono proprio i cittadini che da tempo si sono organizzati in civici comitati per chiedere che le loro bollette non siano gravate da una tassa non dovuta, quella sulla depurazione.

Essendo stato lui stesso assessore all'ambiente e poi deposto di questa regione. È più importante per chi ascolta questa trasmissione e ha funzioni politiche e istituzionali che vi siano ancora comuni in Basilicata che non depurano le acque reflue o che il Sindaco faccia, con palese ironia, uso di una espressività gergale del linguaggio per parlare del leader del loro partito e presidente del Consiglio? Evidentemente ha altre priorità. Tra queste sicuramente non il benessere dei lucani che raccontano con rassegnata ironia quello che accade qui, dove è più importante esporsi in una ridicola difesa dell’onore, peraltro non leso, della premier per avere qualche possibilità di candidatura in Parlamento che occuparsi dei lucani.

La politica - diceva Rino Formica - è sangue e merda e lo sa bene Giorgia Meloni che viene dalla militanza e dai quartieri popolari e che sicuramente non si è scomposta quando qualcuno l’ha chiamata stronza, in un programma televisivo di satira”.

E’ finita? No. Ecco scendere in campo il capogruppo alla Regione di FdI, Michele Napoli: “Le parole rivolte alla Presidente Giorgia Meloni dalla sindaca di Genzano di Lucania sono inaccettabili per un amministratore pubblico. La critica è democrazia, l’insulto è debolezza. Chiediamo scuse pubbliche e un impegno a rispettare il decoro istituzionale. Riportiamo il confronto sui problemi reali: diga, depuratore e bollette. Meno aggressività, più soluzioni: questa è la Basilicata che vogliamo”.

DA SX: NAPOLI, MELONI, ROSA (FOTO TRMTV.IT)

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