martedì 23 dicembre 2014

ACCUSATI DI BROGLI ELETTORALI A GIUDIZIO ALTIERI CON ALTRI NOVE

SCANZANO JONICO. I FATTI RISALGONO AL VOTO DEL 17 E 18 APRILE 2005 PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO REGIONALE LUCANO

IL GIUDICE: FALSIFICATE ALMENO 19 SCHEDE IN UN SEGGIO E 18 IN UN ALTRO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.12.14

SCANZANO JONICO – Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Matera, Valerio Giovanni Sasso, a distanza di quasi 10 anni dagli eventi, ha rinviato a giudizio 10 persone coinvolte nella vicenda dei presunti brogli elettorali alle “regionali” del 17 e 18 aprile 2005. Tra di loro, il sindaco allora in carica, Mario Altieri (An), che deve rispondere di due capi di imputazione: il primo, in concorso, per aver falsificato ed alterato atti relativi a quelle elezioni nel seggio n. 6 ed in quello n. 4; il secondo per corruzione. Con Altieri sono stati rinviati a giudizio per il primo capo di imputazione anche Pasquale Malvasi, all'epoca responsabile dell'ufficio elettorale; Vincenzo Milano, presidente del seggio n. 6, più gli scrutatori dello stesso seggio Antonio Greco, Salvatore Imperio e Donato De Luca. Per lo stesso capo di imputazione sono stati rinviati a giudizio, con Altieri e Malvasi, Arcangelo Gallicchio, presidente del seggio n 4, e gli scrutatori Vittorio Guida, Katia Ferrara e Claudio Stincone. Nel decreto a sua firma il gip Sasso ha elencato gli atti di accusa contro gli imputati che “in concorso falsificavano gli atti relativi alle operazioni di voto e segnatamente le schede elettorali e i registri dei votanti nonché i verbali di nomina degli scrutatori”. Nel seggio n. 6, per l'accusa, “venivano falsificate almeno 19 schede apponendovi il nome del candidato De Lorenzo (Pasquale, ndr)” mentre in quello n. 4, le schede falsificate allo stesso modo sarebbero state “almeno 18”. Il solo ex sindaco deve rispondere dell'accusa “di aver promesso a Milano di fargli vincere il concorso di comandante della polizia municipale in cambio dell'attività di falsificazione di atti delle operazioni elettorali e Milano accettava la promessa”. Parte lesa nel procedimento sono il Comune di Scanzano Jonico, la Regione Basilicata ed il Ministero dell'interno. La vicenda dei presunti brogli elettorali a Scanzano Jonico fece grande scalpore in tutta Italia dopo che il 14 giugno del 2005 Altieri, Malvasi, Milano, Imperio e Gallicchio, furono tratti in arresto per le accuse contro di loro. Con loro, con altri capi di imputazione, furono tratte in arresto nello stesso giorno altre 10 persone. Altieri, accusato anche di minacce con metodologie mafiose, rimase in carcere sino al 3 novembre 2005. Gli altri arrestati furono rimessi in libertà dal tribunale del riesame il 28 giugno 2005.



QUELLO DEL GIP SASSO E' IL SECONDO RINVIO A GIUDIZIO

MA DIETRO L'ANGOLO IL RISCHIO PRESCRIZIONE

SCANZANO JONICO – La prescrizione è “dietro l'angolo” per il procedimento contro i 10 imputati di violazione della legge elettorale alle “regionali blindate” del 2005. Nel decreto di rinvio a giudizio del gip Valerio Giovanni Sasso ne vengono indicati i termini. Così, per tutti gli imputati, tranne che per l'ex sindaco Mario Altieri, la data è quella del 18 aprile 2015. Per Altieri, il termine scade il 18 aprile 2020 per i presunti brogli mentre per l'accusa di corruzione il termine è l'11 marzo 2020. Il fatto è che la vicenda ha avuto varie fasi giudiziarie. Tanto che quello del gip Sasso è il secondo rinvio a giudizio. Il primo fu decretato dal suo collega Maria Rosa Nettis il 14 luglio 2012. Ma i difensori eccepirono il 5 febbraio scorso che non c’era mai stata “l'enunciazione del capo d’accusa in modo preciso”. Eccezione accolta con nuova istruttoria e nuovo rinvio a giudizio.

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