SCANZANO JONICO. I FATTI RISALGONO AL
VOTO DEL 17 E 18 APRILE 2005 PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO REGIONALE
LUCANO
IL GIUDICE: FALSIFICATE ALMENO 19
SCHEDE IN UN SEGGIO E 18 IN UN ALTRO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.12.14
SCANZANO JONICO – Il giudice delle
indagini preliminari del tribunale di Matera, Valerio Giovanni Sasso,
a distanza di quasi 10 anni dagli eventi, ha rinviato a giudizio 10
persone coinvolte nella vicenda dei presunti brogli elettorali alle
“regionali” del 17 e 18 aprile 2005. Tra di loro, il sindaco
allora in carica, Mario Altieri (An), che deve rispondere di due capi
di imputazione: il primo, in concorso, per aver falsificato ed
alterato atti relativi a quelle elezioni nel seggio n. 6 ed in quello
n. 4; il secondo per corruzione. Con Altieri sono stati rinviati a
giudizio per il primo capo di imputazione anche Pasquale Malvasi,
all'epoca responsabile dell'ufficio elettorale; Vincenzo Milano,
presidente del seggio n. 6, più gli scrutatori dello stesso seggio
Antonio Greco, Salvatore Imperio e Donato De Luca. Per lo stesso capo
di imputazione sono stati rinviati a giudizio, con Altieri e Malvasi,
Arcangelo Gallicchio, presidente del seggio n 4, e gli scrutatori
Vittorio Guida, Katia Ferrara e Claudio Stincone. Nel decreto a sua
firma il gip Sasso ha elencato gli atti di accusa contro gli imputati
che “in concorso falsificavano gli atti relativi alle operazioni di
voto e segnatamente le schede elettorali e i registri dei votanti
nonché i verbali di nomina degli scrutatori”. Nel seggio n. 6, per
l'accusa, “venivano falsificate almeno 19 schede apponendovi il
nome del candidato De Lorenzo (Pasquale, ndr)” mentre in quello n.
4, le schede falsificate allo stesso modo sarebbero state “almeno
18”. Il solo ex sindaco deve rispondere dell'accusa “di aver
promesso a Milano di fargli vincere il concorso di comandante della
polizia municipale in cambio dell'attività di falsificazione di atti
delle operazioni elettorali e Milano accettava la promessa”. Parte
lesa nel procedimento sono il Comune di Scanzano Jonico, la Regione
Basilicata ed il Ministero dell'interno. La vicenda dei presunti
brogli elettorali a Scanzano Jonico fece grande scalpore in tutta
Italia dopo che il 14 giugno del 2005 Altieri, Malvasi, Milano,
Imperio e Gallicchio, furono tratti in arresto per le accuse contro
di loro. Con loro, con altri capi di imputazione, furono tratte in
arresto nello stesso giorno altre 10 persone. Altieri, accusato anche
di minacce con metodologie mafiose, rimase in carcere sino al 3
novembre 2005. Gli altri arrestati furono rimessi in libertà dal
tribunale del riesame il 28 giugno 2005.
QUELLO DEL GIP SASSO E' IL SECONDO
RINVIO A GIUDIZIO
MA DIETRO L'ANGOLO IL RISCHIO
PRESCRIZIONE
SCANZANO JONICO – La prescrizione è
“dietro l'angolo” per il procedimento contro i 10 imputati di
violazione della legge elettorale alle “regionali blindate” del
2005. Nel decreto di rinvio a giudizio del gip Valerio Giovanni Sasso
ne vengono indicati i termini. Così, per tutti gli imputati, tranne
che per l'ex sindaco Mario Altieri, la data è quella del 18 aprile
2015. Per Altieri, il termine scade il 18 aprile 2020 per i presunti
brogli mentre per l'accusa di corruzione il termine è l'11 marzo
2020. Il fatto è che la vicenda ha avuto varie fasi giudiziarie.
Tanto che quello del gip Sasso è il secondo rinvio a giudizio. Il
primo fu decretato dal suo collega Maria Rosa Nettis il 14 luglio
2012. Ma i difensori eccepirono il 5 febbraio scorso che non c’era
mai stata “l'enunciazione del capo d’accusa in modo preciso”.
Eccezione accolta con nuova istruttoria e nuovo rinvio a giudizio.
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