|
Lo striscione di Noscorie Trisaia |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.2.18
SCANZANO
JONICO - “No secco”, con tanto di delibera della Giunta comunale
presieduta dal sindaco Raffaello Ripoli, alla richiesta di rinnovo
della concessione di coltivazione di gas “Recoleta”, ricadente
interamente nel territorio del centro metapontino, presentata dalla
società Gas plus Italia srl. Richiesta protocollata al Ministero
dello sviluppo economico l'11 settembre scorso. E proprio allo stesso
ministero, oltre che alla Regione, ha inviato il suo motivato diniego
l'amministrazione comunale. E “No secco”, con altra delibera di
Giunta, è arrivato anche dal Comune di Montalbano Jonico, nella sua
qualità di ente locale confinante. Gli altri due municipi al confine
con Scanzano Jonico, vale a dire Policoro e Pisticci, invece, non
hanno deciso nulla in merito. E' questo il “resoconto” all'invito
a dire “No” che nei mesi scorsi (Gazzetta del mezzogiorno del 10
ottobre scorso) l'associazione ambientalista Noscorie Trisaia aveva
esteso alle quattro amministrazioni comunali. Resoconto, però,
suscettibile di ulteriori cambiamenti. Il sindaco di Policoro, Enrico
Mascia, infatti, da noi interpellato in merito, ha sostenuto “di
non aver ricevuto alcuna documentazione sulla questione in quanto
Comune non direttamente interessato alla richiesta. Con le
associazioni ambientaliste, poi, non abbiamo affrontato
specificatamente e nei particolari la vicenda. Non avrò alcuna
difficoltà, tuttavia, ad incontrare Noscorie Trisaia, se avrà la
cortesia di chiedermi “un tavolo”, per discutere insieme anche
della richiesta di rinnovo della concessione Recoleta”. Identica
posizione ci è stata riferita dalla segreteria della sindaca di
Pisticci, Viviana Verri: “Nessuna richiesta è pervenuta al Comune
che, pertanto, non ha assunto alcuna decisione sull'istanza. Ci si
riserva di assumere atti in merito di fronte ad idonea documentazione
sul caso”. Documentazione, magari, che potrebbe inviare
all'amministrazione comunale pisticcese la stessa Noscorie Trisaia.
Insomma, è il ragionamento degli ambientalisti no triv, se
arriveranno quattro “No” decisi da quattro Comuni alla richiesta
di rinnovo della concessione della Gas plus Italia sul tavolo del
ministro Carlo Calenda allora il Governo dovrà pensarci un po' di
più prima di dire si. Pur se, alla luce delle leggi in vigore, in
particolare del decreto Sblocca Italia, il parere dei Comuni e della
stessa Regione non è vincolante.
I DIECI PUNTI
DELLA DELIBERA DI SCANZANO J. I MOTIVI ALLA BASE DEL PARERE NEGATIVO
SCANZANO JONICO –
Il parere negativo della Giunta comunale al rinnovo per 10 anni della
concessione “Recoleta” presentata al ministero delle attività
produttive dalla Gas plus Italia srl è motivato in più punti. Ecco
i più rilevanti: “La concessione ha prodotto gas naturale sino al
2016 ma non si conosce l'impatto ambientale su suolo, aria e acqua
negli anni in cui sono state fatte le estrazioni in quanto non
esistono monitoraggi strutturali resi pubblici e neanche strutture
adeguate. Questa parte della Basilicata, ad esempio, non ha una sola
centralina fissa di analisi della qualità dell'aria. Le aree dove
sono ubicate i pozzi (vicino al “Recoleta” c'e lo Gioia 001, non
erogante, ndr) sono ad alta densità abitativa e coltivate con
culture di pregio. Il territorio oggetto delle estrazioni, altresì,
è ricco di falde che non possono essere sottoposte al rischio di
eventuale inquinamento”.