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venerdì 17 maggio 2024

LA VITA AVVENTUROSA, TRA BASILICATA E STATI UNITI, DI ROSARIA SANGIORGIO, 101 ANNI OGGI! AUGURISSIMI!!!

DI SEGUITO LA STORIA DELLA NUOVA ULTRACENTENARIA LUCANA, FAMOSA A NEW YORK CON IL NOME DI ROSA NUMBER ONE PER I SUOI CAPPELLI DA SPOSA

ROSA SANGIORGIO (FOTO LA SIRITIDE.IT)
 

FONTE LA SIRITIDE.IT

BUON COMPLEANNO ALLA SIGNORA ROSARIA SANGIORGIO DI PATERNO, CHE OGGI COMPIE 101 ANNI!

La signora Rosaria si trova presso la residenza per anziani Montedoro di San Pietro al Tanagro (SA). Nata nel 1923, rimase nel comune di Marsico Nuovo fino al 18 aprile 1968, quando partì per New York. Qui inizialmente svolse il lavoro di stiratrice ma ben presto si specializzò in un atelier per la produzione di cappelli da sposa, tanto da meritare il nome di Rosa Number One nella produzione di cappelli artistici senza ago né fili. Rientrata in Italia nel 1989, si stabilì a Paterno dove visse con la propria famiglia fino al 2024 quando si è trasferita presso la residenza per anziani Montedoro. Qui ama svolgere attività di ginnastica dolce, partecipa al laboratorio di teatro e passa lungo tempo nell’angolo biblioteca. Oggi alla sua festa di compleanno parteciperanno il sindaco di San Pietro al Tanagro, Domenico Quaranta, e la sindaca di Paterno, Tania Gioia.

CRONACA GIUDIZIARIA. INCHIESTA ALLATTAMENTO PER APPALTI PILOTATI A MATERA. IL 13 SETTEMBRE L’UDIENZA SULLA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER 46 (TUTTI I NOMI SONO SUL BLOG) DEI 90 INDAGATI TRA FUNZIONARI PUBBLICI DI PROVINCIA E COMUNE, IMPRENDITORI, PROFESSIONISTI, CONSIGLIERI COMUNALI E REGIONALI

TRA LE ACCUSE, A VARIO TITOLO, ANCHE ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, TRUFFA AGGRAVATA, ABUSO D’UFFICIO, CORRUZIONE PER L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE E PER ATTI CONTRARI AI DOVERI D’UFFICIO, CONCUSSIONE. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 

IL TRIBUNALE DI MATERA

IL MUNICIPIO


FONTE LA GAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT

MATERA. APPALTI PILOTATI AL COMUNE DI MATERA: CHIESTO IL PROCESSO PER 46 INDAGATI

TRA LE OPERE PUBBLICHE MATERANE ATTORNO ALLE QUALI SI SAREBBERO MOSSI GLI INTERESSI DEGLI INDAGATI, LA TANGENZIALE OVEST E LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DELLA VISITAZIONE

REDAZIONE BASILICATA

MATERA - Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Matera, Roberto Scillitani, ha fissato il prossimo 13 settembre l’udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, presentata dal pubblico ministero Maria Christina De Tommasi, per 46 dei 90 indagati tra funzionari pubblici di Provincia e Comune (nessun amministratore in carica), oltre a imprenditori, professionisti consiglieri comunali e regionali, nell’ambito dell’inchiesta denominata «Allattamento» su appalti e lavori pubblici a Matera. Tutti sono accusati a vario titolo di: associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e falso ideologico.

Secondo l’accusa, il perno del presunto giro illecito con associazione a delinquere sarebbe stato l’ex dirigente ai Lavori pubblici del Comune di Matera ed ex amministratore unico dell’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale (Ater), l’architetto Francesco Paolo Gravina, che avrebbe costruito un sistema a cui avrebbero attinto soprattutto imprese e professionisti. Con lui sono sotto accusa: l’ex consigliere comunale Pasquale Lionetti, l’ex direttore dell’Ater Vito Lupo, l’ingegnere Tommaso Di Bari, il dirigente ai Lavori pubblici della Provincia di Matera Domenico Pietrocola, Pierluigi Piselli, il funzionario comunale Giuseppe Francesco Maria Gandi, il dipendente dell’ufficio tecnico comunale Antonio Vammacigno, Bruna Di Cecca, l’ex consigliere comunale Angelo Bianco con l’ex dirigente comunale, poi assessore e consigliere comunale Giovanni Scarola, Maria Edwige Paola De Leo, Teresa Perrone, Mario Brancale, gli imprenditori Antonio Montemurro e Claudio Fernando Nuzzaci, il funzionario comunale Eustacchio Lunalbi, Antonio Mazzeo, Filippo Venditti, Fabrizio Palmiotti, Biagio Ferrara, Gianluca Esposito, Roberto Tommaselli, Vincenzo Dottorini, Giovanni Giorgialongo, Giovanni Porcari, Nicola Calculli, l’ex assessore e consigliere comunale Angelo Montemurro, Giuseppe Enrico Rosario Demetrio, Vito Matteo Barozzi, Angelo Domenichiello, Vincenzo Eustachio Amerigo Colucci, Emanuele Lamacchia Acito, Giuseppe Tristano, l’ex assessore Graziella Corti, il vice comandante della Polizia locale Giacomo Patierno, l’ex consigliere regionale di Fdi Piergiorgio Quarto, Eleonora Curci, Giuseppe Capolupo, l’ex segretario cittadino del Pd Cosimo Muscaridola, Biagio Disisto, Maria Angela Ettorre, Antonio Piro, Giuseppe Gravela, l’ex dirigente della Provincia Ignazio Antonio Oliveri e Francesco Paolo Casamassima.

Diverse le opere pubbliche materane attorno alle quali si sarebbero mossi gli interessi degli indagati, tra cui la tangenziale ovest, la riqualificazione di piazza della Visitazione con annesso parcheggio interrato, la costruzione della nuova scuola «Torraca» e la realizzazione della «Casa e Giardino delle Tecnologie emergenti». E poi ancora la realizzazione del nuovo tratto stradale delle cave; la riqualificazione del teatro «Duni» e la realizzazione di una nuova sala consiliare contigua al Palazzo di città.

I militari della Guardia di finanza hanno ricostruito il funzionamento di un sistema in cui Di Bari avrebbe materialmente redatto i progetti preliminari, poi sottoscritti dai funzionari del Comune. Lo stesso Di Bari, con la complicità di Gravina e Pietrocola, avrebbe pilotato l’affidamento di incarichi collegati agli interventi in questione a studi professionali esterni, da lui stesso individuati, che lo avrebbero ricompensato per l’attività di intermediazione svolta. «Allattamento» è l’espressione utilizzata in un’intercettazione che vedrebbe destinatari una serie di esponenti politici, «al fine di comprare il loro consenso in consiglio comunale e in commissione, affinché fossero approvate le progettualità, mediante l’affidamento o la promessa di incarichi pubblici a soggetti segnalati dai consiglieri stessi».

Poi c’è la posizione dell’ex segretario cittadino del Pd, Cosimo Muscaridola, con l’ex vice segretario regionale del Pd, Vito Lupo, accusati di aver esercitato pressioni politiche per l’assunzione di persone di loro fiducia nell’Ater Matera.

LE VIE DELLO SPACCIO DI DROGA IN BASILICATA. COCAINA E HASHISH A CASA DI DUE FIDANZATINI E IN UN FINTO LIBRO. OPERAZIONE DEI CARABINIERI

LUI, 20 ANNI, AI DOMICILIARI; LEI, MINORENNE, DENUNCIATA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

FONTE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI POTENZA

PROVINCIA DI POTENZA: HASHISH E COCAINA IN CASA DI DUE FIDANZATINI. I CARABINIERI ARRESTANO UN 20ENNE DELLA PROVINCIA E DENUNCIANO UNA MINORENNE

I servizi dei Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza mirati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti continuano a restituire riscontri operativi nell’hinterland potentino. 

Nella scorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Potenza hanno tratto in arresto un giovanissimo e deferito in stato di libertà la sua ragazza, ancora minorenne, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio.  

Nel corso di uno specifico servizio, i Carabinieri, transitando dinanzi all’abitazione del giovane, non hanno potuto fare a meno di notare il ragazzo, dapprima fermo sull’uscio di casa e poi, alla loro vista, muoversi con fare circospetto cercando di rientrare senza dare troppo nell’occhio.

I controlli sono scattati immediatamente e, dopo l’identificazione, ravvedendone gli estremi, i Carabinieri hanno operato una perquisizione personale e domiciliare che ha permesso il rinvenimento di quasi undici grammi di hashish, materiale per il confezionamento e quattro bilancini di precisione.

Nella medesima circostanza, mentre i militari facevano il loro ingresso nell’abitazione, la fidanzata minorenne del ragazzo lanciava dalla finestra uno zaino che, però, veniva immediatamente recuperato dai militari. Al suo interno vi era un contenitore ricavato all’interno di un finto libro che celava 17 grammi di hashish, 27 grammi di cocaina e 630 euro in banconote di piccolo taglio. Tutto materiale sottoposto a sequestro e posto a disposizione delle autorità giudiziarie competenti.

All’esito degli accertamenti e dopo le formalità di rito, il ragazzo è stato dichiarato in arresto e posto ai domiciliari mentre la ragazza è stata deferita in stato di libertà alla Procura dei Minori di Potenza e affidata ai genitori.

L’udienza celebratasi dinanzi al GIP del Tribunale di Potenza vedeva convalidato l’arresto operato dai Carabinieri con l’erogazione a carico del giovanissimo della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Si precisa che per entrambi gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.

SENTENZA DELLA CASSAZIONE. DUE DONNE CONDANNATE A 13 ANNI DI RECLUSIONE. TENTARONO DI UCCIDERE UNA ASSISTENTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

IL TENTATO OMICIDIO AVVENNE IL 21 DICEMBRE 2015 NEL CARCERE DI POTENZA 

FONTE ANSA.IT

TENTARONO DI UCCIDERE ASSISTENTE PENITENZIARIA, CONDANNATE

TREDICI ANNI DI RECLUSIONE, IL FATTO AVVENNE A POTENZA NEL 2015

La prima sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 13 anni di reclusione ciascuna per due donne che, il 21 dicembre 2015, nel carcere di Potenza, tentarono di strangolare con un laccio di nylon un'assistente capo della Polizia penitenziaria.
Le due donne erano state condannate in primo grado e la sentenza era stata confermata in appello, nel novembre scorso.
Il tentativo di omicidio fu messo in atto quando l'assistente si trovò "sola in servizio nel reparto femminile".

La donna riuscì prima a mettere una mano fra il laccio e il collo, poi a reagire con più forza, fino a richiamare l'intervento di altri agenti penitenziari.

In una nota, l'avvocato dell'assistente capo, Savino Murro, parte civile nel processo, si è detto "soddisfatto", sottolineando che "solo per la pronta reazione della vittima, l'aggressione non è sfociata nell'intento omicidiario". Murro, inoltre, si è detto "fiducioso che il Ministero della giustizia riconosca i diritti dell'assistente capo per le gravissime conseguenze subite nell'espletamento del delicato lavoro nell'istituto penitenziario di Potenza".

RICORDATE LA FAMOSA RIMBORSOPOLI ALLA REGIONE BASILICATA? DOPO 12 ANNI ECCO LA MAXI-PRESCRIZIONE PER TUTTI

FISSATA L’UDIENZA PER DICHIARARE L’ESTINZIONE DEI REATI A CARICO DI PITTELLA, DE FILIPPO, ED ALTRI. SOLO L’EX CONSIGLIERE SANTOCHIRICO RINUNCIA E CHIEDE L’ASSOLUZIONE NEL MERITO. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 

 


IL QUOTIDIANO DEL SUD, EDIZIONE BASILICATA (PRIMA PAGINA)

IL QUOTIDIANO DEL SUD, EDIZIONE BASILICATA (PG. 5)

FONTE IL QUOTIDIANO DEL SUD, EDIZIONE BASILICATA

RIMBORSOPOLI BASILICATA, DOPO 12 ANNI DI INDAGINI TUTTI PRESCRITTI

LEO AMATO

17 MAGGIO 2024

DOPO 12 ANNI DI INDAGINI FINISCONO TUTTI PRESCRITTI GLI INDAGATI NELL’INCHIESTA RIMBORSOPOLI SULLE SPESE FACILI DEI CONSIGLIERI REGIONALI (E NON SOLO) DELLA BASILICATA

POTENZA – Tutti prescritti nel processo “madre” sulla rimborsopoli lucana.
E’ questo il clamoroso verdetto anticipato, ieri (16 maggio 2024), dal presidente del collegio “b” del Tribunale di Potenza, Valentina Rossi. Dodici anni dopo l’esplosione dell’inchiesta sulle spese pazze degli esponenti del parlamentino di via Verrastro. Uno scandalo senza precedenti, che portò alle dimissioni dell’allora governatore Vito De Filippo e alle elezioni anticipate vinte, a novembre del 2013, da un altro candidato governatore del Pd come Marcello Pittella (poi transitato in Azione, ndr). Quindi al rinvio a giudizio, nel 2014, di una quarantina tra consiglieri regionali e assessori, rieletti e non, e degli stessi Pittella e De Filippo, intanto nominato sottosegretario alla Salute del governo Renzi.

L’imbarazzante epilogo di una vicenda giudiziaria già oltremodo imbarazzante di suo, per le istituzioni lucane, è maturato a distanza di tre mesi da una prima “scrematura” dei capi d’imputazione già prescritti da quelli per cui i termini di estinzione del reato non erano ancora scaduti.
A febbraio, infatti, era stato pronunciato il non luogo a procedere per una serie di accuse nei confronti, tra l’altro, dell’attuale commissario del Parco nazionale dell’Appennino lucano, Antonio Tisci, del presidente Centro studi internazionali Lucani nel Mondo e della Confederazione italiani nel mondo, Luigi Scaglione. Ma anche l’ex presidente del Consiglio regionale Franco Mollica, in corsa come candidato sindaco della sua Venosa, col sostegno di Pd ed ex laici cattolici di Basilicata casa comune, alle elezioni dell’8 e 9 giugno.

Tanto non è bastato, ad ogni modo, per alleggerire le incombenze istruttorie ancora da svolgere per provare a chiudere il dibattimento e a emettere un verdetto. Quanto meno in tempi utili in ragione dei due anni ulteriori necessari, a esser ottimisti, per garantire agli imputati anche un processo in Appello e la possibilità di un ricorso in Cassazione.
Di qui la decisione annunciata ieri mattina di rinviare l’udienza a febbraio 2025, sulla base di un protocollo giudiziario in vigore dal 2017 nel Palazzo di giustizia di Potenza. In materia di processi “moribondi”. Con la precisa intenzione di lasciar maturare il termine dei 13 anni dai fatti necessario a far scattare la prescrizione anche per le accuse di peculato meno datate. In quanto risalenti al secondo semestre del 2011.
Una circostanza, questa del del rinvio strategico delle accuse in via di prescrizione, che lascia comunque aperto un interrogativo non di poco conto su cosa ne sarebbe stato del processo se questa possibilità fosse stata considerata con un paio di anni di anticipo. Magari stralciando e rinviando al 2025 le accuse per i fatti più datati, e concentrando l’attività in udienza per quelli più recenti. Anche in considerazione della relativa semplicità delle questioni giuridiche da risolvere, laddove si fosse rimediato ai problemi derivati dal numero ingente di imputati e di contestazioni.

Tra i sicuri prescritti del maxi-processo rimborsopoli ci sono anche altri esponenti politici lucani di primo piano come il potentino Michele Napoli (FdI), appena rieletto in Consiglio regionale, l’imprenditore materano Nicola Benedetto, vicecapolista dei meloniani alle europee dell’8 e del 9 giugno, e l’ex consigliere regionale Luca Braia (Iv). E ancora l’ex sindaco di Potenza Gaetano Fierro, animatore di una delle liste di aspiranti consiglieri alle comunali di giugno, e il segretario regionale dell’Udc, Agatino Mancusi.

Ha rinunciato espressamente alla prescrizione chiedendo l’assoluzione nel merito, invece, il solo ex presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico. Per lui, che è assistito dall’avvocato Angela Pignatari, ieri sono stati sentiti alcuni testimoni ed è stata già fissata un’udienza a parte, a settembre, per provare a chiudere l’istruttoria e a passare alle discussioni.
Restano in attesa del verdetto della Corte d’appello di Potenza, invece, 7 ex consiglieri coinvolti in un filone secondario della medesima inchiesta che ha originato un mini-processo arrivato a sentenza, dopo un percorso accelerato, a dicembre 2019. Con condanne tra i 2 anni e 2 mesi, e i 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Per loro la prossima udienza è fissata a settembre. In caso di conferma della condanna, ad ogni modo, è probabile che la prescrizione arrivi comunque prima della pronuncia della Cassazione sugli eventuali ricorsi che verranno presentati.
Gli accertamenti condotti tra il 2012 e il 2013 da finanza, carabinieri e polizia sui rimborsi riconosciuti a consiglieri e assessori regionali si erano concentrati sulle spese di esercizio del mandato dei singoli consiglieri, e quelle per l’attività dei loro gruppi politici di appartenenza.

Le spese emerse dall’esame di rendiconti e scontrini giustificativi, però, in molti casi avrebbero avuto ben poco di politico: dall’orsetto di peluche ai cd musicali acquistati in autogrill, passando per il singolo caffè, le caramelle e prodotti da forno di ogni tipo, il noleggio di un auto in Costa Smeralda in altissima stagione, vacanze, pernottamenti in albergo con accompagnatrici imprecisate, e quant’altro.
Diversi, inoltre, sarebbero stati gli scontrini corretti a penna gonfiandone l’importo – e il relativo rimborso -, e in qualche caso sono state documentate persino spese “impossibili”. Come quelle per pranzi e cene che lo stesso consigliere avrebbe consumato lo stesso giorno, alla stessa ora, ma in ristoranti distanti centinaia di chilometri di distanza.

POLICORO. FESTA DELLA MADONNA DEL PONTE, PROTETTRICE DELLA CITTÀ JONICA

DA OGGI, 17 MAGGIO, A DOMENICA 19, I SOLENNI FESTEGGIAMENTI. IL PROGRAMMA RELIGIOSO E QUELLO LAICO E’ RIPORTATO SULLE LOCANDINE ALLEGATE  


 




LEGIONE CARABINIERI BASILICATA. IL FIUTO DEL CANE WARRIOR SCOPRE IL FUCILE CALIBRO 12 CON MATRICOLA ABRASA E 27 CARTUCCE

UN 60ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI PER DETENZIONE DI ARMA CLANDESTINA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

FONTE COMANDO PROVINCIALE DI POTENZA

RIONERO IN VULTURE: ARMA CLANDESTINA E MUNIZIONI IN CASA. ARRESTATO DAI CARABINIERI

La campagna di prevenzione della delittuosità sul territorio riveste un’importanza primaria nelle attività poste in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Potenza. In quest’ottica, il pedissequo monitoraggio delle armi e della validità dei titoli che ne autorizzano la detenzione e il porto costituisce uno degli impegni primari delle Stazioni Carabinieri quali imprescindibili presidi dello Stato sul territorio.

Nel corso della tarda serata di lunedì, i militari della Stazione Carabinieri di Rionero in Vulture, guidati dal Maresciallo Maggiore Giovanni Francesco De Fabrizio, erano alla testa di un dispositivo accuratamente studiato e posto in essere per il contrasto alla detenzione illegale di armi e munizionamento al quale ha preso parte un’unità specializzata del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Tito. Durante lo svolgimento del servizio, i militari dell’Arma hanno operato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un 60enne del luogo che ha permesso il rinvenimento di un fucile calibro 12 con matricola abrasa e di una cartuccera con 27 munizioni del medesimo calibro. L’arma e le munizioni erano state ben occultate all’interno di un armadio posto in un locale dismesso ed adibito a deposito. Un nascondiglio che forse si sarebbe rivelato efficace ma che non è sfuggito al fiuto del Carabiniere a quattro zampe “Warrior”. Il materiale è stato accuratamente repertato e posto sotto sequestro dai militari che, a seguito del rinvenimento, hanno dichiarato in arresto l’uomo ponendolo ai domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria potentina. 

L’udienza celebrata dinanzi al GIP del locale Tribunale, convalidava l’arresto operato dai Carabinieri disponendo per l’indagato, per il quale, si ricorda, vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

giovedì 16 maggio 2024

IMPORTANTE! ARRIVA A POLICORO IL 21 MAGGIO LA CAROVANA DELLA PREVENZIONE!

MAMMOGRAFIE, VISITE GINECOLOGICHE, CONSULENZE NUTRIZIONALI, GRATUITE, IN PIAZZA MORO. PRENOTAZIONI AL VIA DAL 17 MAGGIO SINO AD ESAURIMENTO POSTI. MA COME PRENOTARSI? LA RISPOSTA È NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE 



FONTE CITTA’ DI POLICORO FACEBOOK

📣𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗔 𝗟𝗔 𝗖𝗔𝗥𝗢𝗩𝗔𝗡𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗥𝗘𝗩𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗜𝗡 𝗕𝗔𝗦𝗜𝗟𝗜𝗖𝗔𝗧𝗔

Di seguito tutti i dettagli sulla tappa di Policoro e sulle modalità di prenotazione.

📍𝟐1 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 - 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐜𝐨𝐫𝐨 (𝐌𝐓)

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𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨? Dalle 9.00 alle 16.30

𝐏𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐨𝐟𝐟𝐞𝐫𝐭𝐞: Mammografie (fuori dallo screening regionale), visite ginecologiche, consulenze nutrizionali.

📞𝐏𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢: 𝟑𝟑𝟗-𝟒𝟐𝟎𝟗𝟓𝟔𝟓 nelle seguenti fasce orarie (09.00-12.00, 17.30-19.30)

👉Specificare nell'oggetto dell'email quale visita si desidera prenotare.

👉Nel corpo dell'email indicare: Nome, cognome, data di nascita, numero di telefono, indirizzo e-mail e SOLO per le mammografie specificare anche la data di quando è stato fatta l'ultima volta.

𝐋𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟏𝟕 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐞𝐬𝐚𝐮𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢.

SORPRENDENTE POZZOVIVO AL GIRO D'ITALIA. VOGLIA DI TOP TEN. ED ATTACCA!

PER BEN 47 KM HA STACCATO IL GRUPPO DEI PRIMI IN CLASSIFICA RAGGIUNGENDO ANCHE I 4 MINUTI DI VANTAGGIO. IL LUCANO DI FERRO STA BENE! FORZA DOMENICO! 

PRIMA VITTORIA PER IL FRANCESE BI-CAMPIONE DEL MONDO JULIAN ALAPHILIPPE. TADEJ POGACAR RESTA IN ROSA, NESSUNO SCOSSONE IN CLASSIFICA.

LA NOSTRA CRONACA (DA SKY.IT)

67 KM AL TRAGUARDO

Il vantaggio della coppia di testa (Mirco Maestri – Julian Alaphilippe, ndr)  è ora di 1'15'' circa sui dieci inseguitori. Un altro gruppo di inseguitori più attardato è invece a 2'55'': tra di loro anche aspiranti uomini di classifica come Ian Hirt (11°) e Domenico Pozzovivo (14°). Considerando che i corridori in top 10 sono a 5'14'' dalla testa e a oltre 2'15'' da loro, si possono aprire spiragli interessanti

54 KM AL TRAGUARDO

Scollinato il terzo GPM a Ostra: stavolta Alaphilippe prima di Maestri. I 10 inseguitori non riescono ad abbassare il divario sotto il minuto (ora è di 1'12'). Sembra rassegnato invece il secondo plotone a 2'41'', con i vari Hirt e Pozzovivo ora più interessati a fare la corsa sul gruppo maglia rosa a 6'04'' per recuperare posizioni in classifica generale

30 KM AL TRAGUARDO

Maestri e Alaphilippe sono encomiabili e hanno ancora un 1'21'' di vantaggio sui 10 corridori alle loro spalle. Il gruppo "Hirt-Pozzovivo" ha vistosamente rallentato ed è a 4'41'', ormai anche alla portata del gruppo maglia rosa, a 5'46'' invece dalla testa. Sta tirando molto la Bahrain-Victorious, verosimilmente per permettere ad Antonio Tiberi di non perdere terreno e consentirgli di attaccare negli ultimi chilometri

20 KM AL TRAGUARDO

Alaphilippe-Maestri affrontano un lungo tratto in discesa, ma gli immediati inseguitori sono riusciti a riportarsi per la prima volta sotto il minuto di vantaggio (55''-58''). Nel frattempo il gruppo maglia rosa è a 6''46'' ma ha ripreso la truppa "Pozzovivo-Hirt", tra i fuggitivi di inizio tappa ma poi incapaci di dare costanza alla loro azione e di riportarsi sulla testa della corsa

TRAGUARDO

Prima vittoria in assoluto al Giro d'Italia per il francese bi-campione del mondo Alaphilippe. Il corridore della Soudal Quick-Step entra nella maxi-fuga di inizio frazione a poco meno di 140 km dal traguardo, resta da solo con Mirco Maestri per oltre 100 km e negli ultimi 11 scappa da solo sul Monte Giove per mettere il sigillo su un successo che cercava dall'inizio della corsa. Pogacar resta in rosa, nessuno scossone in classifica.

POZZOVIVO ARRIVA CON IL GRUPPO DEI MIGLIORI 37ESIMO, A 04:13:09. IN CLASSIFICA GENERALE E’ 14ESIMO A 07:34 DALLA MAGLIA ROSA. ALESSANDRO VERRE, LA’LTRO LUCANO IN GARA HA TAGLIATO IL TRAGUARDO 137ESIMO, A 04:21:00.

SVOLTA NELL’OMICIDIO DEL FISIOTERAPISTA DI ORIGINI LUCANE MAURO DI GIACOMO. ARRESTATO UN UOMO DI 59 ANNI, PADRE DI UNA PAZIENTE

IL PROFESSIONISTA NATO IN BASILICATA, A LAVELLO (PZ), FU UCCISO A BARI, DOVE RISIEDEVA E LAVORAVA, IL 18 DICEMBRE 2023 NEL QUARTIERE POGGIOFRANCO CON 6 COLPI DI PISTOLA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE, CON LE INDAGINI SULL’EFFERATO DELITTO COORDINATE DALLA PROCURA E CONDOTTE DALLA SQUADRA MOBILE DELLA CITTA’ PUGLIESE, ED I DUE NOSTRI POST SULL'OMICIDIO DEL 19 E 20 DICEMBRE SCORSI 

MAURO DI GIACOMO (FOTO LASTAMPA.IT)

LA SCENA DEL DELITTO (FOTO ILMATTINODIFOGGIA.IT)

L'OMICIDIO DI MAURO (FOTO LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT)

FONTE ANSA.IT

FISIOTERAPISTA UCCISO A BARI DAL PADRE DI UNA PAZIENTE

LA DONNA GLI AVEVA FATTO CAUSA ACCUSANDOLO DI UNA MANOVRA ERRATA

BARI, 16 MAGGIO 2024

DI PAOLA LAFORGIA

La convinzione di avere subito un torto, un attaccamento morboso alla figlia che lamentava di avere subito un danno per una manovra fisioterapica sbagliata, la scarsa fiducia nella giustizia e l'idea di doversi fare giustizia da solo.

È in questo contesto che sarebbe maturato l'omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista 63 enne assassinato a colpi di pistola la sera di lunedì 18 dicembre scorso nel parcheggio a pochi passi dalla sua abitazione nel quartiere Poggiofranco a Bari. A sparare secondo quanto accertato dalle indagini, sarebbe stato Salvatore Vassalli, di 59 anni, un operaio edile incensurato di Canosa di Puglia padre di una giovane donna che nel 2020 aveva intentato una causa civile contro il fisioterapista accusato di averle causato l'anno prima una disabilità ad un braccio. Un danno che gli investigatori descrivono come paragonabile ad 'un forte colpo della frusta' e che nel corso degli anni si era ridotto provocando, secondo il perito una disabilità del 3%. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà.

Quella sera, armato con una pistola che non è stata ancora ritrovata, attese il rientro a casa del fisioterapista, lo avvicinò nel parcheggio e lo affrontò prima verbalmente e poi scaricandogli addosso il caricatore e poi infierendo con il calcio della pistola colpendolo più volte alla testa. Diversi testimoni videro la scena pur non essendo in grado identificare l'aggressore. Ci sono voluti mesi di indagini della squadra mobile di Bari, coordinata dalla Procura, per arrivare a lui. E per farlo gli investigatori sono partiti dalle immagini di una videocamera che ha ripreso una automobile sospetta ad un incrocio poco distante dal luogo dell'omicidio. Oltre al modello dell'auto, una Hyundai I 10 scura, compatibile con quello descritto dai testimoni, solo due numeri della targa erano visibili. Tanto è bastato e a poco a poco, escludendo altri proprietari di auto simili e incrociando quel dato con quello delle celle telefoniche agganciate nella zona e lungo la fuga della vettura verso Canosa di Puglia, è stato possibile risalire all'uomo che è stato arrestato in base ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Nicola Bonante. Indagini difficili anche perchè - è stato spiegato in conferenza stampa dal procuratore Roberto Rossi, i sostituti Ciro Angelillis e Matteo Soave e il capo della Mobile Filippo Portoghese - oltre alle voci infondate e 'pettegolezzi' che si erano diffusi sulla vita privata dalla vittima, era stata trovata una lettera anonima che rischiava di fuorviare gli investigatori.

Alla fine si è scoperto della controversia legale con la figlia di Vassalli e tutti i tasselli sono tornati a posto. L'uomo, che è sposato e padre anche di un'altra figlia, è l'unico indagato per la vicenda. "La costante delegittimazione dei giudici e del sistema giudiziario - ha detto il procuratore Rossi - comportano il rischio di arrivare ad usare la violenza per avere ragione. Se si pensa che si può fare a meno dei giudici o che i giudici come categoria non rispondono alle domande di giustizia, l'effetto è il Far West, l'idea che ci si possa fare giustizia da soli, ed è una cultura molto pericolosa".

 

I NOSTRI POST SULL’OMICIDIO DI MAURO DEL 19 E 20 DICEMBRE 2023

MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023

CRONACA. ERA NATO IN BASILICATA IL FISIOTERAPISTA MAURO DI GIACOMO UCCISO A BARI NELLA SERATA DI IERI

LO STIMATO PROFESSIONISTA E’ STATO RAGGIUNTO DA 6 COLPI DI PISTOLA. LA NOTIZIA INTEGRALE E’ LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK https://filippomele.blogspot.com/2023/12/cronaca-era-nato-in-basilicata-il.html

MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE 2023

L’OMICIDIO DI MAURO DE GIACOMO A BARI. SUL CORPO DEL FISIOTERAPISTA LUCANO ANCHE CONTUSIONI E FRATTURE

SECONDO L’AUTOPSIA ESEGUITA DAL PROF. FRANCESCO INTRONA IL KILLER AVREBBE SPARATO MENTRE LA VITTIMA FUGGIVA. LA NOTIZIA INTEGRALE E’ LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK https://filippomele.blogspot.com/2023/12/lomicidio-di-mauro-de-giacomo-bari-sul.html