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| GIORGIA MELONI E VITO BARDI (FOTO DI REPERTORIO9 |
Il Presidente della Regione
Basilicata, Vito Bardi, interviene con una nota ufficiale per condannare il
linguaggio e i toni usati dal sindaco di Genzano di Lucania, Viviana
Cervellino, in riferimento alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia
Meloni. “Le parole pronunciate dal primo cittadino sono inopportune”, ha detto
Bardi. “Il dibattito politico, anche quando aspro e su temi divisivi, deve
sempre svolgersi entro i confini del rispetto reciproco, specialmente quando si
ricoprono ruoli istituzionali”. Bardi ha sottolineato che l’attacco personale
non solo è irrispettoso verso la massima carica del Governo nazionale, ma getta
anche un’ombra negativa sull’intera comunità lucana e sulla sua classe
dirigente: “Non possiamo permettere che la Basilicata venga così rappresentata.
La nostra regione è terra di civiltà e merita che i suoi amministratori siano
all’altezza della funzione che ricoprono”. Il governatore lucano ha espresso
piena solidarietà alla Presidente Meloni per l’attacco subito, ribadendo la
necessità di riportare il confronto politico a un livello di serietà e
responsabilità, “affinché – ha concluso Bardi – le energie siano concentrate
sui problemi reali dei cittadini e non dissipate in polemiche strumentali”.
Sulla vicenda, intanto, c'è da registrare anche l'intervento di Angelo Chiorazzo e Gianni Vizziello, di Basilicata casa comune (Bcc).
Eccolo: "Un episodio
che non può sovrastare una storia personale di rispetto e dedizione alle istituzioni,
con un impegno quotidiano che ha spesso messo in secondo piano anche la stessa
propria persona. Premesso che le Istituzioni si rispettano SEMPRE, che ogni
Presidente del Consiglio rappresenta tutti gli Italiani e non solo quanti lo
hanno sostenuto e che, al tempo stesso, ogni rappresentanza istituzionale è un
bene di ogni cittadino e che ogni cittadino deve tutelare, per la stessa
serietà istituzionale dobbiamo dire che non può una leggerezza diventare
l’alibi per cacce alle streghe e regolamenti di conti". È quanto
dichiarano il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, e il
presidente del Gruppo consiliare Basilicata casa comune, Gianni Vizziello in
merito alla polemica politica che sta coinvolgendo il Sindaco di Genzano di
Lucania, Viviana Cervellino. Le parole pronunciate dalla sindaca - sottolineano i Consiglieri
regionali - alla trasmissione Prova d’inchiesta, peraltro citando quelle
diventate un refrain e un meme social del governatore campano De Luca, hanno
sicuramente risentito dell’aria ironica della trasmissione ma, pur sembrando
avventate, rappresentano un episodio. Un episodio che non può sovrastare una
storia personale di rispetto e dedizione alle istituzioni, con un impegno
quotidiano che ha spesso messo in secondo piano anche la stessa propria
persona. Utilizzare questa polemica come elemento di lotta politica -
concludono Chiorazzo e Vizziello - dando anche la stura a un popolo di odiatori
che si sta accanendo facendo la sindaca bersaglio di ogni genere di offese, è
il vero segnale di un imbarbarimento che è paradossale veder mettere in atto da
parte di chi lo fa invocando il rispetto di Istituzioni e persone".
SUL CASO È INTERVENUTA ANCHE L’ASSOCIAZIONE DEI COMUNI (ANCI) DI
BASILICATA
LA POLITICA DOVREBBE ESSERE
UN'OPPORTUNITÀ PER COSTRUIRE E NON PER CREARE DIVISIONI E ALIMENTARE POLEMICHE.
Chi svolge una funzione politica di
rappresentanza istituzionale dovrebbe adoperare sempre un linguaggio rispettoso
della comunità che rappresenta e degli altri livelli istituzionali. Il
confronto politico, pur nella vivace dialettica tra differenti punti di vista,
non dovrebbe mai degenerare in un lessico non consono al ruolo delle
istituzioni. Riteniamo che le recenti dichiarazioni
della Sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, nonostante manifestate
in un programma di satira, non siano state fortunate e abbiano generato
ulteriore confusione e tensione. Allo stesso tempo, riteniamo che le
reazioni e le accuse che si sono susseguite siano andate oltre ogni limite e
non abbiano contribuito a risolvere la questione in modo costruttivo. Invitiamo tutti a riflettere
sull'importanza di mantenere un tono rispettoso e costruttivo nel dibattito
pubblico, sia online che offline. È tempo di tornare a concentrarsi sui
problemi reali delle nostre comunità e lavorare insieme per trovare soluzioni
concrete. E soprattutto, è tempo di essere meno
leoni da tastiera e più leoni sul campo, affrontando i veri problemi delle
nostre comunità con determinazione e responsabilità. Solo così potremo far tornare la gente
ad amare la politica, quella vera, fatta di impegno, di lavoro e di servizio
per il bene comune. In quanto rappresentanti degli enti
locali, è nostro dovere, anche come ANCI, garantire che la politica sia
esercitata con serietà, rispetto e dedizione ai cittadini. Invitiamo tutti a riflettere su questo e
a lavorare insieme per un futuro migliore per le nostre comunità, evitando
quotidiane contumelie irrispettose della dignità delle persone."
E QUESTA LA DICHIARAZIONE DELLE CONSIGLIERE REGIONALI DEL M5S, ALESSIA
ARANEO E VIVIANA VERRI
LA POLITICA SI UNISCA NEL CONDANNARE OGNI FORMA DI VIOLENZA VERBALE. BASTA ODIO
Nelle ultime ore si sta consumando una vicenda tanto spiacevole quanto
inaccettabile perché estranea alla sana dialettica che dovrebbe connotare la
politica. Ci riferiamo all’ondata di odio e insulti sessisti che sta colpendo
la sindaca di Genzano Viviana Cervellino, rea di aver espresso un’opinione
colorita sulla premier Giorgia Meloni.
Premesso che riteniamo che dal linguaggio politico andrebbe bandita ogni forma
di turpiloquio, anche se detta con significato ironico, all’interno di un
programma satirico, come in questo caso, non hanno alcuna giustificazione gli
attacchi personali che sta subendo la sindaca, sintomo di un imbarbarimento dal
quale la politica, tutta, dovrebbe prendere le distanze.
Per questo motivo esprimiamo solidarietà a Viviana Cervellino, auspicando che
lo stesso facciano tutti gli esponenti politici, di ogni colore, compresi
quanti negli scorsi giorni si sono precipitati a manifestare solidarietà alla
premier Meloni, che immaginiamo intenta ad occuparsi di ben altre faccende
piuttosto che interessata a beghe di bassa lega, create ad arte.
La ferocia manifestata verso la sindaca di Genzano è inaccettabile: la
violenza, in qualsiasi forma essa si esplichi, verbale e non, non deve
appartenere a nessuno spazio civile, sia esso sociale sia esso social. E basta
accanirsi sul corpo delle donne. Nessuna di noi cerca approvazione o
disapprovazione, che qualcuno se ne faccia una ragione.
È interessante notare il dispiegamento di forze di esponenti di destra a difesa
della presidente Giorgia Meloni: tutti pronti a scrivere un comunicato “per
Giorgia” e nessuna parola per l’odio che sta investendo la sindaca Cervellino,
che pure ha commesso un errore, a cui ha fatto seguito una reazione
sconsiderata.
Ah, se solo il centrodestra fosse così solerte nel prendere posizione come lo è
quando si tratta di difendere la premier, forse si risolverebbe qualche
problema in più per le lucane e per i lucani.
INTERVENTO
CONSIGLIERI PIERO LACORAZZA E ROBERTO CIFARELLI
ANCHE IL
LINGUAGGIO IN POLITICA HA VALORE, MA LA REAZIONE NON PUÒ ESSERE UN LINCIAGGIO
Siamo consapevoli che anche il linguaggio in politica ha un valore così
come le reazioni non possono trasformarsi e, consapevolmente o
inconsapevolmente, alimentare un linciaggio. L’episodio
che ha coinvolto la Sindaca Cervellino, la quale durante una trasmissione
satirica ha espresso un giudizio colorito nei confronti della Presidente del
Consiglio Meloni, ha scatenato una reazione che per alcuni aspetti sembra voler
alimentare il conflitto e richiamare le curve al tifo. Se serve
dire che le espressioni sono state inadeguate, lo diciamo noi.
Ma permetteteci di dire qualcosa al riguardo, perché il vero tema è un altro. È
l’impoverimento del linguaggio politico e la sua riduzione a strumento di
intimidazione verso chi esprime dissenso. Oggi basta una parola fuori dal coro
per scatenare indignazioni a comando, mentre ogni giorno si tollerano
dichiarazioni ben più gravi, offensive e discriminatorie, provenienti da
esponenti della stessa maggioranza di destra. Risuona ancora nelle nostre
orecchie l’offesa rivolta alla sinistra: più fondamentalista di Hamas. Il
linguaggio politico – concludono Lacorazza e Cifarelli – deve ritrovare il suo
valore etico, ma anche la sua capacità critica. È tempo che la politica torni a
confrontarsi sulle idee e sui fatti.
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| CHIORAZZO, A SX, E VIZZIELLO |
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| ARANEO, A SX, E VERRI |
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| LACORAZZA, A SX, E CIFARELLI |
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| PINUCCIO E VIVIANA CERVELLINO |