lunedì 15 dicembre 2014

IL DEPOSITO UNICO DELLE SCORIE CREA CURIOSITA' ED ALLARME

SCANZANO JONICO. PER IL PRESIDENTE DELLA SOCIETA' GIUSEPPE ZOLLINO LE AREE INDIVIDUATE SARANNO IN MOLTE REGIONI MA NON SI SA QUALE DI ESSA SARA' PRESCELTA

LA SOGIN DOVRà INDICARE DOVE SORGERA' IL SITO ENTRO IL 3 GENNAIO

 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 15.12.14
 





SCANZANO JONICO - Sprint finale della Sogin, la spa interamente pubblica incaricata dal Governo per l'individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito unico delle scorie d'italia. Entro il 3 gennaio prossimo la lista dovrà essere pronta. Così, ogni giorno che passa, la “curiosità” in merito si fa facendo sempre più spasmodica. Tanto che il presidente di Sogin, Giuseppe Zollino, parlando nel corso di un seminario inetrnazionale sulle attività di dismissione di siti e centrali nucaleri disattivate una spa pubblica deputata alla dismissione delle vecchie centrali e dei vecchi siti atomici, tra cui l’Itrec di Rotondella, svoltosi a Milano ha dichiarato: “Le aree individuate saranno molte in molte regioni. Ma non sappiamo ancora dove il deposito si farà”. Ci saranno anche aree della Basilicata tra quelle “segrete” di Zollino? Probabilmente, si. Anzi. Fu proprio la Gazzetta a pubblicare il 24 settembre del 2010 (citando una autorevolissima fonte istituzionale che volle mantenere l'anonimato) i sei comuni lucani, Matera, Montescaglioso, e Montalbano Jonico, in provincia di Matera, più Banzi, Palazzo San Gervasio, e Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, in cui una parte del loro territorio era ritenuta idonea per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari d’Italia. Il nostro giornale riportò la notizia con il beneficio di inventario stante il segreto che anche allora circondava la mappa con 52 località del Belpaese che la Sogin, deputata alla dismissione delle vecchie centrali e dei vecchi siti atomici, tra cui l’Itrec di Rotondella, aveva disegnato. Mappa di cui avevano parlato il giorno precedente due quotidiani nazionali scatenando il toto - deposito. E la Sogin, allora, né confermò nè smentì. Né per i siti di Basilicata né per i restanti d’Italia. Ma la mappa esisteva come “certificò” l'allora sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia: “La lista stilata dalla Sogin rappresenta un ottimo lavoro che farà da base di partenza per la decisione del Governo che però non arriverà nei prossimi giorni”. Decisione che non è arrivata nenache dopo più di quattro anni da quella data. Sarà cambianto qualcosa nella “mappa segerta” di Sogin? Chissà. Non resta cheattendere anche se, nels ettore nucelare, l'esperienza insegna che i “cronoprogrammi” sono fatti per essere ampiamente disattesi.


DA SMALTIRE 90 MILA MC

NOI SPERIAMO ARRIVINO LE AUTOCANDIDATURE”

ROTONDELLA - “Speriamo in 5 - 6 autocandidature per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi da parte delle aree che verranno inserite nella Carta delle idoneità”. Lo ha detto il presidente della Sogin spa, Giuseppe Zollino, elencando le tappe del cronoprogramma: entro il 3 gennaio 2015, Sogin consegnerà la Carta all'Istituto di protezione e ricerca ambientale che darà un parere tecnico e la trasmetterà al Ministero per lo sviluppo economico per l'approvazione. La lista verrà, quindi, resa pubblica. Da smaltire 90.000 mc di scorie nei prossimi 40 anni, di cui 75.000 a bassa e media radioattività, e 15.000 ad alta attività. Rifiuti sparsi sul territorio nazionale che l'Europa chiede di custodire in modo centralizzato. Il Deposito dovrebbe entrare in esercizio nel 2024. Previsto un investimento di 1,5 miliardi di euro e la creazione di 1500 posti di lavoro, che diventeranno 700 per la gestione.

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