lunedì 5 gennaio 2015

SCORIE NUCLEARI, DEPOSITO UNICO, NOI FUORI DALLA CARTA NAZIONALE

SCANZANO JONICO. LO AFFERMA UNA FONTE ISTITUZIONALE. CONCORDANO, CON RISERVE, GLI ANTINUCLEARI “STORICI”

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.1.15

SCANZANO JONICO – “Scanzano, già individuato nel 2003 come deposito geologico delle scorie nucleari d'Italia, è fuori dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il nuovo deposito ingegneristico”. Lo ha dichiarato alla Gazzetta una fonte istituzionale che al momento ha voluto mantenere l'anonimato. La dichiarazione ha fatto seguito a quanto sostenuto dagli antinuclearisti di ScanZiamo le scorie che, pur non conoscendo il contenuto della Carta, hanno “drizzato le antenne”. Qui nessuno ha dimenticato la battaglia, vinta, contro il Governo Berlusconi “reo” di aver decretato l'ubicazione del deposito, il 13 novembre 2003, nel salgemma di Terzo Cavone. Ma perchè Scanzano sarebbe fuori dalla Cnapi? “Perchè uno dei criteri di esclusione individuati dall'Ispra (l'Istituto di protezione e ricerca ambientale, ndr) è quello della distanza di 5 km dalla linea di costa. E Scanzano è molto più vicino di 5 km allo Jonio”. Ma ScanZiamo le scorie ha sollevato i timori di un ritorno al salgemma del Cavone per le scorie di terza categoria che solo temporaneamente saranno stoccate nel deposito di superficie. Il direttore del costruendo deposito, Fabio Chiaravalle, ha asserito che tali rifiuti saranno poi trasferiti in un sito geologico da realizzare in un Paese europeo. E l'Italia è un Paese europeo. “Ma – ha obiettato il nostro interlocutore – noi stiamo lavorando con l'UE per un deposito unico da realizzare fuori dall'Italia. Certo, il nostro Paese dovrà mettere la sua quota di oneri ma la scelta di realizzare un sito per un quantitativo di scorie minimo di quella categoria non è economicamente sostenibile”. Insomma, anche per il deposito geologico Scanzano sarebbe fuori. Cosa ne pensano gli antinuclearisti del Metapontino ed il sindaco Salvatore Iacobellis? Pasquale Stigliano (ScanZiamo le scorie): “Si, i criteri Ispra tagliano fuori Scanzano. Tutta la Basilicata, però, sia fuori dalla Cnapi. Le scorie di terza categoria in Europa? Va bene. Al momento, dunque, noi saremmo fuori salvo incoscienze”. Felice Santarcangelo (Noscorie Trisaia): “I criteri Ispra escludono gran parte della regione. Resterebbe solo la dorsale di confine con la Puglia. Ma il presidente Marcello Pittella dica no a priori. Le scorie di terza categoria via dall'Italia? Ok. A patto che vadano via anche le barre di Elk River da Rotondella”. Iacobellis: “Le dichiarazioni della vostra fonte mi sembrano attendibili. Anche se, al mondo, tutto è possibile”.



 
SOGIN: BOCCHE CUCITE

GRANDE RISERVATEZZA SULLA MAPPA DEI SITI

La Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito delle scorie nucleari d'Italia redatta dalla Sogin (la spa pubblica incaricata dal Governo di realizzare la struttura) è top secret. Anche se si attendono “fughe di notizie”. Ci saranno anche aree della Basilicata? Probabilmente, si. Anzi. Fu la Gazzetta del mezzogiorno a pubblicare il 24 settembre del 2010 i sei comuni lucani, Matera, Montescaglioso, e Montalbano Jonico, in provincia di Matera, più Banzi, Palazzo San Gervasio, e Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, in cui una parte del loro territorio era ritenuta idonea per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari d’Italia. Allora. Sarà cambiato qualcosa, adesso, nella Cnapi? Non resta che attendere. 

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