SANITA'.
PROTESTANO DIALIZZATI, TRAPIANTATI DI RENE, TALASSEMICI E CON ALTRE
PATOLOGIE DEL SANGUE
SONO
STATE TAGLIATE DRASTICAMENTE LE PROVVIDENZE ECONOMICHE
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.2.15
MATERA
- “Altro che fondo del barile, il presidente della Giunta
regionale, Marcello Pittella, ha raschiato sulla sofferenza dei
dializzati”. Lo ha dichiarato Donato Andrisani, presidente
regionale dell'Aned (Associazione
nazionale emodializzati – dialisi e trapianto) contestando i tagli
ai sussidi deciso dalla Regione. E la giornalista Katya Madio,
trapiantata renale, ha inviato al “governatore” una lettera
aperta sull'argomento. Ma andiamo con ordine. Andrisani: “E’ un
atto gravissimo, ingiusto e ignobile, l’approvazione recente
dell’art. 21 della finanziaria regionale 2015 che taglia
drasticamente le provvidenze economiche in favore di dializzati,
trapiantati di rene, talassemici e pazienti affetti da altre
patologie del sangue. Dal 1 gennaio 2015 la misura del contributo
sarà legata a quattro scaglioni di reddito familiare lordo: 1) 240
euro mensili per redditi inferiori a 5.000 euro; 2) 180 per redditi
fra 5.001 e 10.000; 3) 120 per redditi fra 10.001 e 14.000; 4) 60
euro mensili per redditi compresi fra 14.000,01 e 20.000 euro. Questo
significa che per tantissimi pazienti, con un reddito familiare lordo
superiore a 5.000 euro, il beneficio economico sarà notevolmente
ridotto o addirittura azzerato”. La norma precedente, infatti,
obbligava la Giunta regionale a rivalutare ogni anno il solo reddito
personale mentre la misura del contributo di 238 euro non è mai
stata adeguata da oltre 15 anni. Da qui l'invito di Andrisani al
presidente Pittella ed all'assessore alla sanità, Flavia Franconi,
“a
venire con noi nei centri dialisi, incontrare i pazienti, conoscere i
loro volti, guardare i loro occhi, mentre sono attaccati ad una
macchina. Avete raschiato sulle
innumerevoli storie e vicende di persone che devono sostenere il
carico di fatiche, rinunce, sofferenze, sacrifici e solitudine”. E
questi alcuni passi della lettera aperta di Madio: “La norma
approvata dalla Regione è iniqua. Si parla di reddito familiare
quando altri enti, come l’Inps, riconoscono sussistenze per
invalidità civile percepite su scaglioni di reddito individuale.
Cosa c’entra il nucleo familiare se parliamo di patologie
soggettive? Confido
nella sua sensibilità affinchè prenda in seria considerazione la
necessità di ripristinare i parametri vigenti prima dell’entrata
in vigore della Legge di stabilità 2015 e che i tagli operati
possano essere spostati verso su altre voci di bilancio”.
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