lunedì 2 marzo 2015

L'ULTIMO SALUTO A MARCELLO MELE E SI ATTENDE L'ESITO DELL'AUTOPSIA.

SCANZANO JONICO. IL 46ENNE DECEDUTO AL MADONNA DELLE GRAZIE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 2.3.15 

  
SCANZANO JONICO – Non è bastata la chiesa madre a contenere tutte le persone intervenute al funerale di Marcello Mele, il marmista 46enne deceduto nella notte del 24 febbraio scorso nell'ospedale Madonna delle Grazie di Matera dove era stato trasferito nel pomeriggio precedente dal nosocomio di Policoro. Altrettanta gente di quella che era in chiesa è rimasta fuori prima di dare l'ultimo saluto al “caro Marcello”. Insomma, tutta Scanzano si è stretta attorno ai familiari di questo uomo buono e generoso che ha lasciato la moglie Antonella Locaso e tre figli minori. Ha colpito la modalità della sua scomparsa. Marcello si era ricoverato a Policoro il 10 gennaio per operarsi di colecisti. Invece si trattava di appendicite e peritonite sottoposta ad intervento il 14 gennaio. Dopo l'operazione, però, ci sono state complicanze sino al suo trasferimento il 23 febbraio a Matera. Alle 6 del giorno dopo, la morte. Ed i parenti vogliono sapere perchè. E se ci sono responsabilità. Sabato scorso, a Matera, si è svolta l'autopsia disposta dalla magistratura. Esame autoptico a cui ha preso parte anche il medico legale Vito Romano, consulente della famiglia. Ci vorranno sessanta giorni perchè venga depositata la perizia. Ma ieri è stato il giorno dell'ultimo saluto. Nell'omelia, don Mark Antony Stanisalus, parroco di Terzo Cavone, che ha celebrato la messa coadiuvato da don Antonio Polidoro, parroco dell'Annunziata, si è rivolto direttamente a Marcello: “Grazie per quel che ci hai dato, per quel che hai fatto, per la tua giovialità”. Ed alla moglie: “Antonella, non temere. Tuo marito è in Paradiso”. Applausi scroscianti, infine, dopo la lettura del messaggio scritto dall'amico Johnny, “Arrivederci, Marcè”, e dell'inchino con cui Antonella ed il figlio maggiore hanno salutato la folla.

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