sabato 30 maggio 2015

“E' UNA SCONFITTA DELLA GIUSTIZIA”

SCANZANO JONICO. L'OMICIDIO DI VINCENZO DE MARE GRIDA ANCORA GIUSTIZIA A 22 ANNI DAI TRAGICI FATTI

CADE IN PRESCRIZIONE IL REATO PER LE FALSE DICHIARAZIONI RESE DAL TESTE GINO CARBONE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.5.15


SCANZANO JONICO – La Corte di appello di Potenza ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Gino Carbone poiché il reato a lui ascritto è estinto per prescrizione. Carbone è un agricoltore di 62 anni, residente nel centro del Metapontino, condannato il 22 aprile del 2014 ad un mese e dieci giorni di reclusione per false dichiarazioni rese al pm nel corso delle indagini sull'omicidio di Vincenzo De Mare, avvenuto il 26 luglio 1993. Il collegio, composto dal presidente Vincenzo Autera e dai magistrati Alberto Iannuzzi e Angela D'Amelio, ha emesso la sua sentenza al termine del processo sull'appello presentato dallo stesso Carbone. Una sentenza così commentata dal legale dei figli di De Mare, Davide e Daniela, costituitesi parti civili, avv. Gianni Di Pierri: “La Corte ha anche confermato le disposizioni civilistiche della sentenza di primo grado ed ha condannato l'appellante alle spese. Il che significa che ha valutato che non ci fossero i presupposti per l'assoluzione dell'imputato. Si comprende, tuttavia, come faccia male la decisione di prescrizione in una materia come quella di cui stiamo parlando. Il vero problema è la lungaggine dei processi. Questa sentenza è una sconfitta della giustizia. Ma chiederemo la riapertura delle indagini sul delitto De Mare. Porteremo gli atti in Procura. Aspettiamo solo il deposito delle motivazioni”. Ma proseguiranno la loro azione in sede civile i suoi assistiti? Di Pierri: “I miei assistiti non vogliono soldi da nessuno. Vogliono solo verità e giustizia per l'omicidio del padre archiviato come delitto commesso da ignoti”. Così, invece, il legale di Carbone, l'avv. Antonio Cantasano: “Il tribunale ha accolto le mie richieste di archiviazione o di prescrizione. La corte ha dichiarato la prescrizione. Per il mio assistito il processo penale è finito”. Il collegio, però, poteva anche assolvere Carbone: “Si. Sarebbe stato meglio”. Ma i processi estinti per prescrizione sono un fallimento per la giustizia? Cantasano: “E' una domanda da porre al ministro Andrea Orlando”. Ricordiamo che l'omicidio De Mare è stato considerato dagli inquirenti un delitto di mafia legato al losco e lucroso traffico dei rifiuti sporchi Nord – Sud. L'autotrasportatore della Latte Rugiada spa si oppose. E venne ucciso. Ma, nonostante due inchieste, del suo, o dei suoi assassini, non si conosce il volto. Neanche dopo 22 anni.


GIÀ DUE LE ARCHIVIAZIONI

UNA VICENDA CHE ANCORA NON TROVA IL COLPEVOLE

Vincenzo De Mare, autotrasportatore della Latte rugiada spa di Scanzano Jonico, fu ucciso il 26 luglio 1993. Stava arando un suo fondo quando l’omicida gli esplose contro 2 colpi di fucile. I carabinieri accusarono un pensionato che fu scagionato. Il fascicolo passò alla Polizia che indagò sui traffici di rifiuti tossici Nord – Sud. Fu archiviazione. Il caso fu riaperto dalla Dda nel 2005. Cinque persone furono iscritte nel registro degli indagati. La pista, quella del delitto di mafia. Fu nuova archiviazione.

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