martedì 5 maggio 2015

FURTO IN SCUOLA E STRUTTURA PER ASSISTENZA DISABILI

POLICORO. I LADRI SI SONO INTRODOTTI DA UNA FINESTRA PORTANDO VIA TERMOSIFONI, CALDAIE E DIVANI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.5.15 


POLICORO – Una scuola primaria, con l'annesso centro di assistenza per soggetti diversamente abili “Smile”, devastata. E' la “Don Lorenzo Milani”, su via Puglia, frequentata da circa 800 alunni. Ieri mattina, come accade sovente dappertutto nel Belpaese, il primo addetto che ha aperto il portone di ingresso è rimasto a bocca aperta. Tutto semidistrutto, tutto devastato, con i muri, addirittura, squarciati per forzare le porte blindate. E' bastato poco per capire la gravità dell'accaduto. Da qui l'allarme lanciato immediatamente alla dirigente scolastica Agnese Schettino, al sindaco Rocco Leone, alle forze dell'ordine. I carabinieri della locale Stazione sono arrivati subito insieme a quelli del servizio scientifico. E si sono messi al lavoro. Il primo cittadino, Leone, non ha usato mezzi termini: “Si tratta di delinquenti e mascalzoni che oltre a devastare tutto, hanno rubato mobili, divani, caldaie, termosifoni. In più hanno sbevazzato birra e mangiato panettoni sulle macerie da loro stessi provocate. Non abbiamo potuto neanche, al momento, quantificare i danni poichè ci sono gli uomini dell'Arma in azione. Ho ordinato la chiusura del plesso. Appena avrà finito la “scientifica” vedremo il da farsi. Certo è che la “Milani”, con le grate alle finestre e le porte blindate, sembra un carcere minorile. Ma non è bastato. Se sfondano i muri cosa possiamo farci? Stiamo, tuttavia, studiando con una ditta specializzata misure per impedire ancora questi furti – vandalismi”. Si sta pensando, pare, a dotare di un sistema di videosorveglianza la struttura. Vedremo. Alle 12.30, di ieri, tuttavia, siamo stati presenti alla riconsegna alla scuola di una caldaia e dei divani trafugati. I carabinieri hanno recuperato subito parte della refurtiva. “Grazie al loro impegno”, ha detto Leone. I militari, tuttavia, sono al lavoro per tentare di ritrovare i computer dell'apposita sala informatica (10mila euro di spesa) ed i termosifoni dell'annesso centro per diversabili “Smile”.

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