martedì 12 maggio 2015

“L'IMU AGRICOLA E' INIQUA, IL GOVERNO SI RAVVEDA”

LA PROTESTA. IN GIOCO IL FUTURO DEL SETTORE. ALLA CAMERA. “IL 21 MAGGIO ILLUSTREREMO ALLA PRESIDENTE BOLDRINI LE RAGIONI DELLA NOSTRA PROTESTA”, AFFERMA IL PORTAVOCE GIANNI FABBRIS

IL MOVIMENTO “RISCATTO” CHIEDERÀ AI DEPUTATI DI ABOLIRE L'IMPOSTA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.5.15


MATERA - “L'Imu è una tassa iniqua che non grava solo sugli agricoltori ma su tutti i possessori di terre oltre che sulle amministrazioni comunali e sui cittadini. Il Governo Renzi deve abolirla recuperando i 300 milioni di euro previsti in entrata incrementando lievemente tasse già in essere. Sulla scorta del principio pagare meno pagare tutti. Proposta che illustreremo al presidente della Camera, Laura Boldrini, il 21 maggio prossimo, a Roma”. Lo ha detto in conferenza stampa ieri a Matera Gianni Fabbris, portavoce e coordinatore del movimento “Riscatto” impegnatissimo nella lotta contro il famigerato balzello. “Il fronte della battaglia - ha spiegato Fabbris – si sta allargando. Tanto è vero che abbiamo costituito un coordinamento tra tutti i movimenti delle regioni italiane denominato "No Imu sulle terre". La nostra piattaforma prevede l'abolizione dell'Imu. Una tassa che per il Governo è come un gatto che si morde la coda. L'esecutivo conta di incassare 300 milioni di euro. E li ha già incassati decurtando per ogni Comune il corrispettivo calcolato su vecchi dati Istat non più attuali. Gli enti locali, perciò, dovrebbero recuperare quanto non arrivato nelle loro casse da chi è soggetto a tassazione. Quanti pagheranno? Dovrà andar bene è i Comuni potrebbero incassare 150 milioni di euro. Il dissesto sarà dietro l'angolo per tanti municipi. E col dissesto l'aumento al massimo delle tariffe per i cittadini. Il Governo, poi, dovrà intervenire per risanare la debitoria degli enti locali. Un meccanismo infernale”. Allora? “La proposta di “No Imu sulle nostre terre” è basata sul principio di equità. Noi proponiamo di recuperare i 300 milioni in entrata aumentando di poco una serie di altre tassazioni già in vigore sulla terra. Ciò provocherebbe un allargamento della base imponibile. Insomma, pagare meno pagare tutti. Si tratterebbe di “un caffè” per la maggior parte e di “un aperitivo” per alcuni”. Una proposta articolata che il 21 maggio sarà presentata a Roma in una manifestazione indetta davanti a Montecitorio. Prevista la partecipazione, oltre che dei dirigenti del nuovo coordinamento nazionale, anche di moltissimi sindaci e di moltissimi cittadini. Insomma, si tenta di creare un fronte comune tra agricoltori, possessori di terre, municipi ed opinione pubblica per dare la spallata definitiva alla odiata Imu.


COBAS LISIA. CARBURANTI AGRICOLI

“IL GASOLIO RIDOTTO UN'ALTRA MAZZATA”

In riferimento alla riduzione delle quantità di gasolio e carburante da utilizzare ai fini agricoli, Giuseppe Stigliani e Giuseppe Durante, produttori ortofrutticoli aderenti all’associazione Cobas Lisia hanno sostenuto che si tratta di “un’ulteriore colpo sferrato all’agricoltura, in particolare di quella del Metapontino. Come se non bastasse l’introduzione dell’IMU, come se non fosse sufficiente l’intenzione del Consorzio di bonifica di far pagare agli agricoltori il prezzo all’ingrosso dell’acqua d’irrigazione; adesso si riducono i quantitativi di gasolio per le produzioni. La considerazione della Regione per l'agricoltura è scarsa”.


CASTELLUCCIO (FI). BISOGNA STIMARE I DANNI

“E POI CI SI È MESSA ANCHE LA GRANDINE”

“Le abbondanti precipitazioni e le grandinate che hanno interessato il Metapontino e la Collina materana in queste ultime ore hanno provocato gravi danni all’agricoltura ed alle attività economiche compromettendo il lavoro di una intera stagione”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Paolo Castelluccio (FI). “Un quadro – ha proseguito l'esponente “azzurro” - che richiede una concreta azione di sostegno agli agricoltori. Tempestiva deve essere, pertanto, l’opera di monitoraggio e di stima dei danni con risposte operative ed immediate a favore delle aziende danneggiate anche attraverso il riconoscimento di un indennizzo economico”.

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