mercoledì 8 luglio 2015

SCANZANO JONICO. EVADE DAGLI ARRESTI DOMICILIARI E MINACCIA DI BUTTARSI DALLA GRU

SI TRATTA DI FIORE COMISSO CHE PERSUASO DAI CARABINIERI HA DESISTITO DAL SUO INTENTO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.7.15


SCANZANO JONICO – Ancora una giornata movimentata in quello che sembra essere diventato il centro “capitale” della cronaca della Basilicata. Nel caso si è trattato di una serata. Durata almeno tre ore. Da quando, cioè, dopo le 19, una telefonata ha avvertito i carabinieri, di stanza con una loro pattuglia 24 ore su 24 nel comune del Metapontino, che un uomo era salito su una gru e che minacciava di gettarsi nel vuoto. Sul posto, in via Cavour, nella zona di nuova espansione al di sopra dello stadio della Vittoria, si sono immediatamente recati gli uomini dell'Arma, una autoambulanza del 118, i vigili del fuoco con attrezzature adeguate al caso, e tantissimi curiosi. Sulla “scena” dell'avvenimento anche il capitano della Compagnia di Policoro, Michelangelo Lobuono. Che subito ha individuato l'uomo appollaiatosi sulla gru di un cantiere edile. Si trattava di Fiore Comisso, 45 anni, già noto alle forze dell'ordine ed attualmente agli arresti domiciliari proprio in un appartamento di via Cavour. Su di lui pende l'accusa di essere l'autore della rapina e delle lesioni di cui rimase vittima il 16 marzo scorso Francesco Iannuzziello, gestore del centrale Bar tabacchi Due palme, annesso alla stazione di servizio Eni. Comisso si è dichiarato innocente ed ha chiesto la revisione del suo caso. Ha chiesto anche che la sua detenzione ai domiciliari venisse trasferita da Scanzano Jonico, dove vive solo con difficoltà anche ad approvvigionarsi del cibo e del minimo esistenziale, a Policoro, dove vivono la moglie e due figli minori. Una richiesta che i carabinieri avevano già inoltrato alcuni giorni fa alla magistratura ed in attesa di riscontro. Insomma, c'è voluta tutta la sapienza psicologica e la grandissima carica umana, prima ancora che professionale, dell'ufficiale dei carabinieri intervenuto in prima persona a colloquiare da un tetto prospiciente la gru con Comisso, per convincerlo a desistere dalla sua clamorosa protesta. Giù, a venti metri dal punto in cui l'uomo si era appollaiato, tutti col fiato sospeso. Alla fine, però, l'opera di convinzione del capitano Lobuono è riuscita nel suo intento. Comisso, sceso dalla gru, è stato accompagnato dal 118 in ospedale dove è stato sottoposto agli accertamenti del caso. Poi, il trasferimento prima nei locali della Compagnia dell'Arma e poi, dura lex sed lex, nel carcere di Matera con l'accusa di evasione dagli arresti domiciliari.


LE ACCUSE A SUO CARICO

LESIONI E RAPINA AGGRAVATA

Fiore Comisso, l'uomo che per tre ore ha tenuto col fiato sospeso Scanzano Jonico minacciando di gettarsi nel vuoto da un gru, si trova agli arresti domiciliari per decisione del Tribunale del Riesame di Potenza. Egli era stato arrestato nel centro del Metapontino dai carabinieri con le accuse di rapina aggravata e lesioni perché il 16 marzo scorso con il volto coperto si sarebbe impossessato di una busta con 8.000 euro sottraendola a Francesco lannuzziello, gestore del Bar tabacchi Due palme, provocandogli lesioni personali guaribili in 25 giorni. Per l'avvocato difensore di Comisso, Pietro D. Mazzoccoli, “si tratta di una vicenda in cui il mio assistito ha proclamato e continua con determinazione a proclamare la propria estraneità”.

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