mercoledì 5 agosto 2015

MARCONIA. E' ACCUSATO DI AVER RAPINATO UNA BANCA E UN UFFICIO POSTALE IN NEANCHE UN MESE

HA OTTENUTO I DOMICILIARI COL “BRACCIALE ELETTRONICO”

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.8.15


MARCONIA DI PISTICCI – Era stato arrestato il 7 luglio scorso dalla Polizia di Stato di Matera per aver rapinato una banca ed un ufficio postale in neanche un mese con le accuse di rapina aggravata e di porto illegale di arma. Il primo “colpo” era stato commesso a Marconia, il secondo a Matera. Ma il tribunale del Riesame di Potenza gli ha concesso i domiciliari e l'uso del cosiddetto “braccialetto elettronico”. L'uomo in questione è Piervito D'Antona, 36 anni, di Carosino (Taranto), dipendente dell'Ilva di Taranto come elettrecista. Il collegio, tuttavia, presieduto da Lucio Setola e composto anche dai magistrati Natalia Catena e Rosaria De Lucia, ha accolto solo parzialmente la richiesta del difensore dell'uomo, l'avvocato Pietro Damiano Mazzoccoli. D'Antona è accusato “di aver minacciato con una pistola il 4 maggio scorso i dipendenti dell’Agenzia di Marconia della Banca Apulia, impossessandosi della somma contante 156,96 euro e di alcuni assegni già negoziati, asportandoli da un cassetto”. L'uomo, inoltre, secondo l'accusa, “in concorso con un complice, Andrea Venneri, 21 anni, di San Giorgio Jonico (Taranto), il successivo 28 maggio, si sarebbe con minaccia e violenza impossessato presso l’Ufficio postale di Via Liguria, a Matera, della somma contante di euro 2.554,57, colpendo con un pugno un impiegato”. D'Antona, altresì, è anche accusato di aver portato fuori dalla sua abitazione un coltello di genere proibito. Per l'avv. Mazzoccoli “si tratta di una vicenda nella quale il mio assistito si è trovato coinvolto perché si trovava in un momento di sbandamento e difficoltà della vita, con problematiche ad essa connessa. Egli, infatti, risulta essere un dipendente dello stabilimento Ilva di Taranto e vive di onesto lavoro. Da tempo ha dato un taglio netto a fatti illeciti che in passato lo hanno visto, suo malgrado, coinvolto in altra vicenda. Allo stato egli si dedica unicamente all’attività lavorativa ed alla famiglia e non è dedito a commettere rapine”.

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