sabato 15 aprile 2017

SCANZANO J. CONDANNA A 4 ANNI DI RECLUSIONE CONFERMATA PER GIUSEPPE DE PADOVA. FERÌ GRAVEMENTE CON UN COLPO DI PISTOLA PIERLUIGI SINISGALLI, GESTORE DEL CLUB 106

La Polizia di Stato al lavoro dopo il ferimento
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 15.4.17
SCANZANO JONICO – La Corte di appello di Potenza, presieduta dal giudice Pasquale Materi, ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Matera che ha condannato a 4 anni di reclusione Giuseppe De Padova, del posto, inizialmente imputato di tentato omicidio per aver ferito gravemente con un colpo di pistola ai danni di Pierluigi Sinisgalli, gestore del Club 106. Il fatto accadde il 5 luglio del 2015. Sinisgalli ferito gravemente proprio davanti al locale notturno, fu accompagnato prima al Pronto soccorso dell'ospedale di Policoro e poi sottoposto ad un lungo e delicato intervento condotto dal primario chirurgo Vincenzo Sassone. Intervento in cui fu necessaria, a causa di un colpo d'arma da fuoco, l'asportazione della milza. Il paziente, altresì, per un determinato periodo, fu anche sottoposto a coma farmacologico. Già il giudice di primo grado, Angelo Onorati, però, accogliendo le richieste dell'avvocato difensore, Pietro Damiano Mazzoccoli, derubricò il reato di tentato omicidio a lesioni personali gravi condannando De Padova, attualmente agli arresti domiciliari, alla pena di anni quattro di reclusione. “Si tratta – ha dichiarato l'avv. Mazzoccoli – di una vicenda molto triste poiché il mio assistito, da subito, ha dichiarato di non aver voluto colpire Sinisgalli, ma che solo per una pura fatalità la pallottola indirizzata ad un lampione ebbe a colpire di rimbalzo quest'ultimo. Basti solo pensare che De Padova è stato amico d'infanzia ed andava a scuola con il gestore del Club 106 sicchè non aveva alcun motivo per colpirlo. A conforto di ciò la circostanza in cui ebbe ad inviargli una lettera nella quale dichiarava di sentirsi veramente mortificato per l'accaduto anche se non voluto”. L'avvocato difensore ha preannunciato ricorso in Cassazione appena saranno depositate le motivazioni della sentenza di condanna in secondo grado.

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