venerdì 2 giugno 2017

NUCLEARE LUCANO. ROTONDELLA. SONO LE BARRE DI ELK RIVER “LA MADRE” DI TUTTI I PROBLEMI DELL'ITREC. GLI USA HANNO SEMPRE DETTO NO AL LORO RIENTRO. MA, FORSE, QUALCOSA SI MUOVE

LE BARRE DI ELK RIVER IN RAFFREDDAMENTO CONTINUO NELLA PISCINA DELL'ITREC
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 2.6.17

ROTONDELLA - Sono le barre nucleari del ciclo uranio-torio custodite in una piscina a raffreddamento continuo “la madre” di tutti i problemi dell'Itrec della Trisaia. Gli Usa, infatti, hanno sempre detto no al rientro nei loro confini del fardello radioattivo. Anche se, forse, qualcosa si muove. Ma andiamo con ordine. L'Itrec fu realizzato nel 1962. In Basilicata arrivarono 84 elementi da Elk River (Minnesota). Il Cnen avrebbe utilizzato tale materiale a Rotondella per condurre ricerche al fine di scaricare della loro radioattività gli elementi esauriti. Nel periodo 1975-1978 l’Enea ritrattò 20 elementi. Dopo il referendum dell'8 e 9 novembre 1987, però, restarono 64 barre ed il “prodotto finito” derivante dalle operazioni eseguite. Cosa farne? L'Italia ha tentato di restituire “il malloppo” agli Usa dove ci sono altre 180 barre simili. Ma gli americani hanno sempre detto no. Come hanno rivelato i vertici della Sogin, la spa pubblica incaricata della messa in sicurezza dei siti ex atomici, in audizione davanti alla Commissione Industria del Senato il 16 novembre 2016 e nelle successive risposte fornite ai commissari. Risposte da cui è venuto fuori che gli Stati Uniti hanno respinto il rientro delle 64 barre pur a fronte di altri tre progetti di rientro di materiale nucleare Usa custodito in Italia conclusisi positivamente. Di una trattativa tecnica tra Sogin e Dipartimento dell'energia americano (Doa) scrisse la Gazzetta il 17 giugno 2015. “Il Doe – scrisse il nostro giornale riportando frasi di Ivo Velletrani, direttore della divisione regolatorio della Sogin pronunciate al Tavolo della trasparenza di Policoro, mai più riunitosi - sta elaborando uno studio tecnico per il trasferimento delle 64 barre di Elk River custodite nell’Itrec della Trisaia negli States”. Come sia finito il confronto Doa-Sogin lo hanno rivelato poi i vertici della società in risposta al sen. Gianni Girotto (M5s): “Gli Stati Uniti hanno respinto il rientro dei 64 elementi di combustibile”. Il Governo italiano, però, pare non demordere. L'agognato trasferimento, tra l'altro, ha avuto l'“onore” di finire nelle carte di WikiLeaks che riportò documenti a firma dell'ambasciatore Usa a Roma degli anni 2004-2006 Ronald Spogli. Così Spogli a Letta: “L'Ufficio ha accuratamente esaminato la tua richiesta. Purtroppo, non c'è stato alcun cambiamento nel Dipartimento di Energy che non può accettare il materiale di Elk River”.

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