|
L'AUDI IN FIAMME |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 13.9.17
SCANZANO JONICO – Tornano gli incendi dolosi
notturni di automobili nel centro del Metapontino. L'ultimo nella
notte tra lunedì e martedì, attorno alle 2.30. Distrutta l'Audi di
un dipendente comunale, addetto ai servizi di economia dell'Ufficio
tecnico, e danneggiata seriamente una Panda parcheggiata di fianco.
Chi ha assistito alla scena ha parlato di qualcosa di impressionante.
Già. Il rogo è stato appiccato dai “soliti ignoti” in via
Giovanni XXIII, nel popoloso quartiere di Santa Sofia. Le fiamme
hanno avvolto l'Audi raggiungendo il secondo piano dell'edificio
antistante, abitato da numerose famiglie. I residenti sono stati
svegliati nel cuore della notte dall'allarme di chi per primo si è
accorto del fuoco. Dai balconi sono stati lanciati secchi di acqua
per tentare di spegnerlo, ma invano. Sul posto sono arrivati le auto
delle forze dell'ordine, Polizia di Stato e carabinieri, ed una
squadra dei Vigili del fuoco del distaccamento di Policoro. Sono
stati i pompieri a spegnere il rogo, propagatosi nel frattempo
dall'Audi alla Panda, ed a mettere in sicurezza l'area avvolta in una
fumo acre e fastidioso. Ieri mattina, attorno alle 8, si poteva
ancora vedere l'asfalto bruciato sul luogo dell'ennesimo attacco
malavitoso che si deve registrare nel centro jonico. Ovviamente, sono
già partite le indagini di rito condotte dai carabinieri della
Compagnia di Policoro agli ordini del capitano Flavia Crupi. Per
prima cosa sono stati sequestrati i due mezzi incendiati per tentare
di scoprire, tramite investigazioni scientifiche, qualcosa che possa
far risalire agli incendiari. Sul fatto che il rogo sia doloso,
infatti, non ci sono dubbi, come confermato dagli stessi
investigatori. Ma per quali motivi è stata attaccata l'auto di un
dipendente comunale? All'interrogativo tenteranno di dare una
risposta gli uomini dell'Arma. In molti, intanto, hanno ricordato un
altro attentato similare, avvenuto, però, in pieno giorno, alle ore
14 del 6 luglio scorso: l'incendio doloso della BMW dell'architetto
Marcello Iannuzziello, dirigente dell'Ufficio urbanistica del Comune.
Ma sembra che non ci siano collegamenti tra i due fatti criminosi con
i carabinieri che, come suol dirsi, stanno indagando a 360 gradi non
tralasciando alcuna pista o possibile movente. Il comune del
Metapontino, intanto, dopo un periodo di relativa calma, è tornato
al centro della cronaca nera.
NESSUN COLPEVOLE,
NESSUNA DENUNCIA. MA SUI SOCIAL NETWORK C'È CHI VORREBBE IL SILENZIO
SCANZANO JONICO – Sui
social c'è stato chi ha attaccato La gazzetta per gli articoli sugli
attacchi malavitosi nel centro del Metapontino. Fare il loro elenco -
secondo alcuni – significa fare un favore ai delinquenti che si
presentano più forti alle loro vittime. A parte che le vittime
farebbero bene a denunciare chi si presenta con “la lista” non
bisogna dimenticare “il contesto”. Come si fa parlare, solo per
fermarsi all'attentato incendiario di Santa Sofia, senza ricordare
quello del 30 ottobre 2016 all'auto dell'ex sindaco Salvatore
Iacobellis o dell'8 febbraio a quella di Marianna Magno, del 24
febbraio di Antonio De Marco o dell'8 marzo ad un furgone a Scanzano
Due sino a quello alla BWW dell'architetto Marcello Iannuzziello del
6 luglio scorsi? Sinora nessun colpevole nell'unico comune del
Metapontino privo di un presidio fisso delle forze dell'ordine. E'
questo “il contesto”.
Nessun commento:
Posta un commento