domenica 17 dicembre 2017

POTENZA. OLIMPIA FUINA “POTENTINA”, DA UN ANNO C'È IL SILENZIO. NESSUNA RISPOSTA DAL COMUNE ALLA PROPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI LE ALI DI FRIDA E LIBERA BASILICATA DI ASSEGNARLE LA CITTADINANZA ONORARIA

OLIMPIA FUINA, CON SALVINO PATERNO' ALLA SUA SINISTRA, PREMIATA A CATANIA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.12.17
POTENZA – La proposta delle associazioni Le ali di Frida e Libera Basilicata inviata al sindaco Dario De Luca il 15 gennaio scorso per l'attribuzione della cittadinanza onoraria ad Olimpia Fuina, la madre di Luca Orioli, il giovane rinvenuto senza vita insieme a Marirosa Andreotta, “i fidanzatini di Policoro”, il 23 marzo del 1988 nella città jonica, non ha ottenuto ancora risposta. “Per questo – ha dichiarato alla Gazzetta Franca Coppola (Le ali di Frida) – chiederemo un incontro al presidente del Consiglio comunale Luigi Petrone. Vogliamo sapere a che punto è l'iter della pratica sulla nostra segnalazione”. Ed Anna Maria Palermo (Libera Basilicata) ha aggiunto: “Vogliamo un si oppure un no motivato. E' passato quasi un anno dalla nostra lettera al sindaco. Ci sembra un tempo sufficiente per assumere una decisione”. Ma ecco ancora Coppola: “Riteniamo che Olimpia meriti questo riconoscimento dalla città capoluogo della Basilicata. Ella è diventata il simbolo della lotta per i diritti dei familiari ad avere giustizia e verità sui casi di delitti irrisolti. Come quello dei “fidanzatini”, avvenuto in circostanze ancora da chiarire. Ci sembra, infatti, che, al di là del suo dolore, ella stia lottando non più solo per se stessa ma per tutti coloro che chiedono alle istituzioni legalità e giustizia. Pensiamo che l'attribuzione della cittadinanza onoraria di Potenza a questa mamma coraggio sia un segnale significativo da parte della sua terra. Altre istituzioni a distanza si sono mosse in tal senso. Ci pare assurdo che nella sua Basilicata questo ancora non sia avvenuto e continui a non avvenire”. Fuina, lo ricordiamo, sinora, ha ricevuto a Catania, insieme al colonnello dei carabinieri Salvino Paternò, che indagò sul caso di Luca e Marirosa quando era alla Compagnia di Policoro, il Premio internazionale all’impegno sociale 2015 istituito in memoria della professoressa Antonietta Labisi nell’ambito del XXI Memorial “Rosario Livatino-Antonio Saetta-Gaetano Costa”. Memorial intitolato ai tre magistrati uccisi dalla criminalità organizzata. Nel 2016, inoltre, gli è stata conferita la cittadinanza onoraria dal Comune di Alpignano (TO) e nel 2017 da quello di Caselette (TO). Nei mesi scorsi, infine, il Comune di Massafra (TA) ha intitolato a Luca Orioli il suo sportello sociale. “Il conferimento dell'onorificenza da noi richiesta – ha spiegato Palermo – è di competenza del Consiglio comunale. Così, dopo la lettera al sindaco De Luca ne abbiamo inviata un'altra al presidente Petrone ma invano. Il fatto che non si riesca a portare in Consiglio a distanza di un anno la nostra proposta ci preoccupa. Non riusciamo a capire perchè in questa Regione non si muova nulla a favore di una donna divenuta il simbolo in tutta Italia per la ricerca della verità e della giustizia”.

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