mercoledì 11 aprile 2018

LA SFIDA CRIMINALE. ALLARME A SCANZANO JONICO. ORDIGNO INCENDIARIO CONTRO APOFRUIT. PRIMA UN BOATO E POI LE FIAMME ALTISSIME

INDAGINI DEI CARABINIERI ANCHE SU UNA ALFA ROMEO USCITA DI STRADA A RECOLETA 
VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO
 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.4.18
SCANZANO JONICOLa malavita organizzata, sia essa locale sia essa con addentellati extraregionali, ha alzato il tiro. lunedì scorso, attorno alle 22, un ordigno incendiario è stato lanciato da via Tagliamento, a Nord dell'abitato, vicino alla frazione rurale di Parisi, nella parte terminale del piazzale dello stabilimento di lavorazione di ortofrutticoli della megacooperativa Apofruit, sede centrale a Pievesestina di Cesena, la più grande a livello nazionale, provocando un fortissimo boato e fiamme altissime. L'esplosione è stata udita a grande distanza. E l'incendio era visibile da tutta la città. Città ferita da un altro grave attacco alla sua laboriosità e dignità. Sul posto, come ormai qui si è abituati, sono prontamente arrivate due squadre dei vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia di Policoro. I primi hanno tentato di spegnere il rogo. Ma il materiale plastico con cui sono costruiti i bins, i cassoni utilizzati per la raccolta ed il trasporto dalle campagne al magazzino della frutta, hanno fatto da facile esca. Così anche alcune pedane in legno. L'incendio, oltretutto, ha sparso in tutta la zona un fumo acre. I pompieri hanno dovuto lavorare per circa due ore per mettere in sicurezza l'area e per evitare che le fiamme si propagassero allo stabilimento. Sul posto sono arrivati anche i dirigenti della cooperativa guidati al consigliere delegato del Metapontino, Nicola Serio. Nessuna dichiarazione da parte loro anche se pare che non ci siano state richieste estorsive o minacce varie. Ma c'era voglia di continuare. Ieri le circa 200 maestranze erano al lavoro sia nella struttura di via Parisi sia in quella lungo la Statale 106. Strutture che fanno da piattaforma per il Sud Italia raccogliendo ortofrutta sin dalla Sicilia. E la scena del crimine era cambiata. Sul piazzale la plastica nera liquefatta dei bins. Un nastro catarifrangente impediva a chiunque l'accesso. Si spera di dare un volto ed un nome ai responsabili. Gli stessi uomini dell'Arma indagano anche su un altro episodio che potrebbe, ma il condizionale è d'obbligo, essere collegato al rogo ad Apofruit. Poco dopo l'esplosione è arrivata la notizia di un'Alfa Romeo uscita di strada in contrada Recoleta. C'erano altri uomini a bordo dell'auto incidentata oltre a quello trasportato al San Carlo di Potenza? C'entra l'Alfa Romeo con le fiamme di Parisi? Le risposte ai carabinieri.

IL RECUPERO DELL'ALFA ROMEO INCIDENTATA
LE REAZIONI. IL SINDACO RIPOLI CHIEDE AIUTO A PITTELLA PER CASERMA DEI CARABINIERI E LA VIDEOSORVEGLIANZA. IL PARROCO DON POLIDORO INVITA LA COMUNITA' A RIALZARE LA TESTA. SOLIDARIETA' DI LEGACOOP
SCANZANO JONICO - “La comunità deve rialzare la testa. Do solidarietà agli imprenditori colpiti invitandoli a non cedere ed a denunciare. Quanto accade da noi è grave e non va sottovalutato”. Lo ha detto il parroco, don Antonio Polidoro, dopo l'ordigno incendiario che ha fatto ripiombare il comune del Materano nell'incubo racket. Così, ancora, il nostro interlocutore: “Scanzano è bella, ha tante opportunità di sviluppo, non può rassegnarsi. Giovedì verrà l'arcivescovo Giuseppe Caiazzo per parlarci della situazione anche dall'alto della sua esperienza in Calabria, regione in cui questi fatti sono anche lì importanti. Il 2 maggio, poi, nell'ambito della festa patronale dell'Annunziata daremo un'altra testimonianza di impegno forte alla cittadinanza”. Ed ecco il sindaco Raffaello Ripoli (Movimento civico scanzanese): “E' un bruttissimo momento. C'è sconforto. Tutti i nostri sforzi per dare sviluppo alla città vengono vanificati da questi atti criminosi. Ho chiamato il prefetto di Matera, Antonella Bellomo, per parlare della situazione. E mi ha telefonato l'assessore regionale Luca Braia. A lui ed al presidente Marcello Pittella ho chiesto il massimo impegno per risolvere la questione della caserma dei carabinieri. Ci sono i finanziamenti statali e regionali ma non si riescono a spendere. Almeno daremmo un segnale di controllo del territorio. Ed abbiamo chiesto fondi per la videosorveglianza. Noi in bilancio abbiamo messo qualcosa ma non basta. Io sto diventando come uno stalker su questi due argomenti. Ho dato massima solidarietà al delegato Apofruit nel Metapontino, Nicola Serio”. Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Laguardia, presidente di Legacoop Basilicata esprimendo “la più ferma e dura condanna del vile atto intimidatorio ai danni di Apofruit, vittima nel corso della serata del 9 aprile di un’esplosione dolosa. Siamo al fianco del consigliere delegato Serio, dei soci e dei lavoratori della cooperativa, ai quali va tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà”.
LO STABILIMENTO APOFRUIT
E' IN CORSO UNA ESCALATION DELLA CRIMINALITA'? ORDIGNO LANCIATO FORSE DA UN'AUTO IN CORSA
SCANZANO JONICO – C'è una escalation criminale in corso nel centro del Metapontino? La domanda è divenuta d'obbligo dopo l'attacco incendiario contro il colosso della cooperazione dell'ortofrutta italiana, Apofruit. Nel modus operandi sin qui registrato nella decina di fatti di cronaca similari verificatisi in questo centro dal 2004 in poi, infatti, mai erano comparse bombe od ordigni incendiari. Come quello presumibilmente usato nella tarda serata di lunedì scorso. Un ordigno lanciato, con tutta probabilità, da una automobile in corsa dato che il tratto terminale del piazzale dell'azienda di commercializzazione di ortofrutticoli è “protetto” da un fossato a Est e da una scarpata alta circa otto metri a Sud. E' comparsa, dunque, nella vicenda malavitosa del Comune più giovane, e martoriato, della provincia di Matera, la bomba. Bomba che ha spaventato, con il suo fragore, la cittadinanza. 
 
L'INCENDIO ALL'APOFRUIT DEL 2004
I PRECEDENTI. NEL 2004 E NEL 2008 ALTRI ATTACCHI AD APOFRUIT
SCANZANO JONICO – I precedenti. Risultano dall'archivio della Gazzetta altri due attacchi incendiari contro il colosso del settore ortofrutticolo Apofruit. Sempre contro lo stabilimenti di Parisi. Il primo si verificò nel 2004, il secondo nel 2008. Nel primo caso furono dati alle fiamme, anche allora, i cassoni di plastica custoditi nel piazzale, allora più piccolo, dell'azienda. Il secondo fu di più ridotta portata con un tentativo di fuoco ad uno degli accessi alle celle frigo del magazzino. Nel 2004, però, altre due centrali di lavorazione di ortofrutta furono attaccate con lo stesso sistema degli incendi notturni: Terremerse e Granfrutta Zani. Nel 2008, invece, le fiamme distrussero la Op Verardi e bins al magazzino Piraccini. Quello fu un anno orribile per Scanzano Jonico con ordigni ad un supermercato in costruzione ed uno inesploso al villaggio Torre del faro. Tutti attacchi impuniti.

Nessun commento:

Posta un commento