domenica 3 febbraio 2019

SCANZANO JONICO. IL CENTRO SOCIALE “SCOTELLARO” HA RIPRESO A VIVERE

I DIRIGENTI DEL CSA. DA SX: GIOVANNI CHIFFI, ROSANNA NOVELLINO, MARIO VITALE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.2.19
SCANZANO JONICO – La quiete dopo la tempesta. L'incontro territoriale di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil con i pensionati del centro del Metapontino si è svolto nel salone del Centro sociale anziani (Csa) “Scotellaro” ubicato in una vecchia scuola elementare dell'Esab ristrutturata. Locali che sono stati nel corso di quasi tutto il l 2018 oggetto di una disputa a colpi di ordinanze, chiusure coatte e carte bollate tra il Comune e i dirigenti della struttura. Tutto ciò sino al 25 luglio scorso quando i pensionati riottennero dalla civica amministrazione, sulla scorta di una ordinanza della magistratura, le chiavi. Da quel giorno il Csa è tornato a nuova vita con assemblee, riunioni su problemi della categoria, incontri culturali, assemblee sindacali, serate conviviali. Il presidente dell'organismo associativo è Mario Vitale, una vita tra lavoro (all'Italsider di Taranto) ed impegno politico e sociale. Risolto il problema col Comune? “Per noi sì. Siamo qui, infatti, per una ordinanza della magistratura. Per noi va bene. Abbiamo, intanto, allacciato a nostro carico le utenze di acqua potabile ed energia elettrica. Abbiamo un handicap per il gas che non ci verrà allacciato se il Comune non pagherà l'arretrato maturato. Andiamo avanti, perciò, con stufe elettriche”. Ed il numero degli iscritti come va? “Nel 2017, avendo cominciato le attività ad agosto, abbiamo avuto 220 tesserati, 100 in meno dell'anno precedente. Ma contiamo di recuperare ampiamente nel 2019”. Il Csa, però, è frequentato dagli anziani autonomi. Ed a quelli non autosufficienti, spesso isolati nelle campagne, non ci pensate? Vitale: “Ci pensiamo. Diventeremo nell'anno in corso sentinelle sia da un punto di vista ambientale sia sanitario realizzando un vero e proprio censimento dei bisogni dei nostri pensionati”.

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