sabato 14 marzo 2020

SCANZANO JONICO. DUE ORDINANZE DELLE TRE COMMISSARIE PER IL RIPRISTINO DI IRREGOLARITA' CONTENUTE NEL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE PER INFILTRAZIONE MAFIOSA

IL MUNICIPIO DI SCANZANO JONICO







REVOCATO L'ALLACCIO FOGNARIO DI UN LIDO ALLA FOSSA IMHOFF DEL COMUNE ED ORDINATA LA DEMOLIZIONE DI UN ABUSO EDILIZIO NEI PRESSI DEL CIMITERO. ACCERTATE ANCHE DIFFORMITA' URBANISTICHE A CARICO DI TRE PERSONE


Le tre commissarie alla guida del Comune di Scanzano Jonico dopo il Decreto con cui il presidente della Repubblica, il 27 dicembre scorso, ha sciolto il Consiglio comunale stanno mettendo mano ai punti che hanno determinato l'adozione del provvedimento per infiltrazione mafiosa. Adottate, sinora, due ordinanze pubblicate nell'Albo pretorio del Comune. Nel mentre si è in attesa della sentenza del Tar sulla sospensiva e sul rigetto dell'atto firmato dal Presidente Sergio Mattarella come chiesto dal sindaco dimissionato, Raffaello Ripoli; dagli ex assessori Santolo Sabato, Donatella Puce, Sante Pantano, Rosanna Sisto; e dall'ex presidente dell'assemblea, Silvio De Marco. La prima udienza, già fissata all'11 marzo scorso davanti al Tar del Lazio, è stata rinviata causa emergenza Coronavirus. Ma quali sono gli atti assunti da Rosalia Ermelinda Camerini, viceprefetto di Matera; Maria Luisa Ruocco, viceprefetto di Taranto; e Rosa Maria Simone, dirigente della Prefettura di Lecce? Con la prima ordinanza è stato fatto obbligo al gestore di uno stabilimento balneare del distacco dello scarico fognario della struttura dalla fossa comunale Imhoff entro 7 giorni. Allaccio autorizzato il 26 giugno del 2013 con autorizzazione mai più rinnovata. Nell'ordinanza è stabilito che il gestore, se vorrà continuare la sua attività, dovrà realizzare una sua vasca di raccolta dei reflui acquisendo le regolari autorizzazioni. La questione è riportata nel Decreto e negli allegati di scioglimento del Consiglio comunale quale significativa “dell'intervento di un amministratore pubblico per risolvere i problemi degli “amici” come nel caso del lido balneare “omissis....” gestito da “omissis...” per conto di omisss... omissis...assecondando l'annessione allo stabilimento dei bagni pubblici per superare l'ostacolo della mancanza del requisito essenziale per mantenere aperta l'attività imprenditoriale”. Ed ancora: “Lo stesso (amministratore pubblico, ndr) è il consulente tecnico di fiducia di omissis... padre di omissis...., esponente di spicco del clan, già sottoposto a misure di prevenzione personale e arrestato nell'ambito della operazione antimafia denominata “omissis...”. Con la seconda ordinanza sono stati intimati demolizione e ripristino dei luoghi entro 20 giorni di una recinzione “realizzata nella fascia di rispetto cimiteriale che preclude – per le tre amministratrici – un vincolo di inedificabilità”. Nel Decreto ed allegati di scioglimento del Consiglio comunale è riportato: “Nella vicenda il omissis... omissis... omissis... ha messo in campo una articolata azione volta a favorire gli interessi di omissis...., prima attraverso una serie di interventi viziati da profili di irregolarità e legittimità tesi a concedere una sanatoria per alcune opere edilizie abusive e, infine, cercando di portare all'approvazione di una variante allo strumento urbanistico comunale, necessaria per la realizzazione di un'isola ecologica”. Nel caso si evince dall'atto che porta anche la firma del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che ad essere favorita sarebbe stata “omissis.... figlia del capoclan omissis...”. Con altra ordinanza, infine, anch'essa pubblicata nell'Albo pretorio comunale, è stato contestato a tre persone un abuso edilizio per aver realizzato opere in territorio di vincolo paesaggistico, in area agricola ed in zona sismica. Interventi realizzati senza nulla osta paesaggistico e titolo abitativo. Da qui l'ordine di demolizione entro 90 giorni delle opere abusive realizzate e di ripristino dei luoghi ognuno per la parte di interesse.

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