martedì 28 giugno 2022

TRACCE DI ITALIA E DI BASILICATA A BERLINO. DALLA FRASE DI PETRARCA, SULLA STATUA DELL'UOMO CHE GRIDA, A FULVIO PINNA, IL PITTORE DELL'EAST SIDE GALLERY

MA ANCHE ANTONIO MELE, DOTTORANDO DI RICERCA AL DIPARTIMENTO DI FISICA ALLA LIBERA UNIVERSITA' DELLA CAPITALE TEDESCA; PINO, FRANCESCO E PIERANGELO BIANCO; SAMIR CHTOUROU; TINA SENTO; GIOVANNI MASSARO; E VALENTINO MALVASI. DI SEGUITO IL POST INTEGRALE

BERLINO. L'UOMO CHE GRIDA (FOTO ALTROVEMAGAZINE.IT)

EAST SIDE GALLERY. L'OPERA DEL PITTORE ITALIANO FULVIO PINNA

LIBERA UNIVERSITA' DI BERLINO. ANTONIO, A DX, E FRANCESCO MELE

Alla ricerca di tracce di Italia e di Basilicata a Berlino. Così, ci piace partire, addirittura, da Francesco Petrarca. Cosa c'entra il nostro poeta del 1300 con la capitale tedesca? C'entra, Eccome se c'entra. La traduzione della sua frase,“I’vo gridando: pace, pace, pace”, infatti, oltretutto attualissima, fa parte della statua “Colui che grida”, sulla Strada del 17 giugno, tra la Colonna della vittoria e la Porta di Brandeburgo. Autore lo scultore e grafico Gerhard Marcks che ha realizzato l'opera, alta 3 metri, in bronzo, nel 1966.

Visitando i murales dell'East side gallery, inoltre, ci siamo imbattuti nell'opera del pittore italiano Fulvio Pinna: “Ho dipinto il muro della vergogna affinchè la libertà non sia più vergogna. Questo popolo ha scelto la luce dopo anni di inferno dantesco”.

Ma il nostro gruppo lucano a Berlino è arrivato qui anche perchè nella Freie Universität Berlin, Dipartimento di fisica, nel Dhalem center for complex quantum system, sta svolgendo il suo dottorato di ricerca Antonio Mele, di Policoro, laurea conseguita a Trento. Scrivo subito, per completa informazione ai lettori, che Antonio è mio nipote e che con me, mia moglie Vittoria Falcone e mia nipote Vittoria Bolognese, come ovvio, sono arrivati anche la madre del ricercatore policorese, Maria Farina, e suo padre, Pino Mele. E la Libera Università di Berlino, per chi non lo sapesse, è una delle undici università di ricerca tedesche d'élite oltre che essere riconosciuta come leader nei consessi internazionali. Ed Antonio ha già il suo ufficio nel campus di ricerca.

Il suo fratello gemello, Francesco, con noi in Germania, invece, sta svolgendo il suo dottorato di ricerca alla Normale di Pisa, sempre nel Dipartimento di fisica, dopo aver conseguito la laurea nell'università della città toscana. Che dire ad entrambi? Ad maiora semper!

A Berlino, però, abbiamo incontrato anche altri lucani come Pino, Francesco e Pierangelo Bianco, ristoratori che hanno esportato le nostre radici in Germania, da noi intervistati, e Samir Chtourou, un giovane di origini tunisine ma proveniente da Scanzano Jonico, al lavoro nel Mozzarella bar di Pierangelo, nel quartiere Mitte, il cuore pulsante della città. Quartiere in cui c'è anche il locale di Giovanni Massaro, lucano anche lui, dove abbiamo bevuto un autentico caffè “nazionale”. Ed ancora come non citare Tina Sento, contitolare di Pino Bianco de A' Muntagnola, il ristorante aperto da Pino 31 anni fa?

Infine, ecco Valentino Malvasi, di Montalbano Jonico, del ristorante Petrocelli, ubicato su uno dei viali più eleganti di Berlino, il Kurfürstendamm. Locale, con altri a costituire un gruppo, di proprietà di Antonello Petrocelli, anche lui montalbanese doc emigrato in terra tedesca molti anni fa.

Come concludere, allora, questo post?

Con un sentito “grazie a tutti” per averci fatto sentire un po' in casa Italia.

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