venerdì 15 novembre 2024

ESCLUSIVA! OPERAZIONE MARE NOSTRO DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA CONTRO I CLAN SCARCIA/SCARCI. TUTTE LE DECISIONI DEL TRIBUNALE DEL RIESAME

DUE INDAGATI RIMESSI IN LIBERTÀ. PER GLI ALTRI CONFERMATI I PROVVEDIMENTI EMESSI DAL GIP. REGGE L’ACCUSA PRINCIPE DELLA DDA: “ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI TIPO MAFIOSO”

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Ecco le decisioni del Tribunale del Riesame di Potenza (Presidente Maria Stante, giudici Fiorella D’Alessio e Claudia Malafronte) per gli indagati dell’operazione Mare Nostro. Operazione, lo ricordiamo, condotta, secondo l’accusa sostenuta dalla Direzione distrettuale Antimafia della Basilicata, contro i clan Scarcia-Scarci attivi a Policoro e Scanzano Jonico il 2 ottobre scorso. Ebbene ha retto l’imputazione principale: associazione a delinquere di stampo mafioso. Così, dei riesami presentati solo due sono stati accolti: quelli relativi a Mario Florio (classe 1960) e ad Adriano Scarcia (1962), difesi entrambi dall’avvocato Livia Lauria. I due uomini già da ieri sono stati rimessi in libertà. Rigettato, invece, il riesame dello stesso legale per Giuseppe Passarelli (1973). Così, sono stati respinti quelli per Giuseppina Scarcia (1989), Pietro Albano (1991) e Antonio Giordano (1984), difesi dall’avvocato Maria Lourdes Delfino. No del Riesame anche a Daniele Scarcia (1973), difeso dai legali Delfino e Gianluigi Agresti, e Emanuele Scarcia (1987), patrocinato da Delfino e Rocco Mauro. Rigettati anche i riesami degli avvocati Gianni Di Pierri, per Matteo Lofrano (1986); Pietro Damiano Mazzoccoli, per Ngjela Xhoni (1999); e Maria Rosaria Malvinni, per Alessio Mullaj (2000).

Le motivazioni decisioni assunte saranno depositate entro 45 giorni.

Ricordiamo che per la Direzione distrettuale antimafia di Basilicata i soggetti indiziati sono da considerare “sia appartenenti ad una confederazione mafiosa, operante sul litorale jonico lucano, riferibile alle famiglie Scarcia/Scarci, che responsabili di ulteriori delitti, a vario titolo fra loro, quali quelli di estorsione, illecita concorrenza, detenzione e porto di esplosivi e di armi ed altro, per un totale di 81 reati-fine contestati”.

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