sabato 30 giugno 2018

NOVA SIRI. PALAZZO ARCIERI, UNICO EDIFICIO DELLA BASILICATA INSERITO NEL BANDO “IL BENE TORNA COMUNE” DELLA FONDAZIONE “CON IL SUD”. L'ANTICA DIMORA DEL '700 È IMMEDIATAMENTE UTILIZZABILE ED È GIÀ PARZIALMENTE PREDISPOSTA COME PUNTO RISTORO E DI ACCOGLIENZA

PALAZZO ARCIERI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.6.18

NOVA SIRI - Palazzo Arcieri, costruzione settecentesca del centro storico, è l'unico edificio della Basilicata tra i 14 ammessi alla seconda fase del bando “Il bene torna comune” con cui la Fondazione “Con il Sud” si propone di valorizzare i beni in disuso nell’Italia meridionale mettendo a disposizione 4 milioni di euro di risorse private. L'antica dimora su via dei Caduti si trova in compagnia, tra gli altri, della vecchia sede del municipio di Atella di Napoli, di un mulino con frantoio del XIII secolo nel salernitano, di un convento carmelitano del ‘700 nel Salento, di un ex carcere, di un ospedale inutilizzato e di un anfiteatro all’aperto a picco sul mare. Ma cosa debbono fare i proprietari dei beni selezionati per accedere alla seconda fase? “Devono sottoscrivere – ha reso noto “Con il Sud” - la convenzione con noi entro fine luglio. “Il bene torna comune”, infatti, si sviluppa in due parti. Nella prima i titolari di beni inutilizzati manifestano l'interesse a cederli alla comunità locale per almeno 10 anni con regolare contratto di affitto. La Fondazione ha ricevuto 145 candidature da parte di persone fisiche (come nel caso di Nova siri, ndr) e giuridiche, enti pubblici e privati. Dopo un’attenta valutazione sono stati individuati 14 beni adatti allo svolgimento di attività socio-culturali: 4 in Puglia e Campania, 2 in Calabria e Sicilia, 1 in Sardegna e Basilicata. Da agosto a ottobre si terrà la seconda fase del bando. Le organizzazioni del Terzo settore, in partenariato con enti pubblici o privati del territorio, ad eccezione dei proprietari degli immobili, potranno presentare proposte di valorizzazione dei beni selezionati, in un’ottica di uso collettivo. La Fondazione valuterà le proposte privilegiando gli interventi capaci di generare effetti positivi concreti di sviluppo socio-economico per la comunità locale”. “Valorizzare gli immobili inutilizzati, con la partecipazione di proprietari e società civile – ha detto Carlo Borgomeo, presidente di Con il Sud – significa recuperare la dimensione sociale dei beni culturali e una prospettiva comunitaria di sviluppo di cui il Paese ed il Sud hanno estremo bisogno”. Ed il sindaco Eugenio Lucio Stigliano ha aggiunto: “Palazzo Arcieri è uno dei più belli di Nova Siri oltre ad essere ricco di storia. Si tratta di un'opera d'arte. Noi lo abbiamo già utilizzato per mostre e manifestazioni culturali. E' di proprietà privata ma siamo contenti della notizia. Tutto ciò che va nella direzione di riqualificare il nostro centro storico è bene accetto”. L'antica dimora si estende su una superficie di 360 metri quadri ed è interamente restaurata e ben inserita nel contesto urbano. Immediatamente utilizzabile, si sviluppa su tre piani, già parzialmente predisposti come punto ristoro e di accoglienza.

ROTONDELLA. SIT IN DI IMPRENDITORI ALLA TRAVERSA SINNI: “I LAVORI IN CORSO SIANO CELERI”. PROVINCIA E COMUNE: “OK”

IL SIT IN ALLA TRAVERSA SINNI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.6.18
ROTONDELLA – Il timore, neanche tanto velato, è che i lavori in corso da una settimana per il rifacimento della Traversa Sinni, attesi da circa 30 anni, siano, come quelli di altri italici lavori pubblici, a lunghissimo termine. Così, una cinquantina tra imprenditori agricoli, artigianali e commerciali dell'antica Rotunda Maris e di Policoro, i due comuni interessati all'asse viario, hanno dato vita ad un sit in nei pressi del cantiere per chiedere alle istituzioni la massima celerità nell'esecuzione di quanto previsto in appalto. Istituzioni presenti sul posto con la consigliera provinciale Filomena Bucello e col sindaco Vito Agresti. Il fatto è che gli 800 metri circa della Traversa sono gli unici a collegare la sponda destra con quella sinistra del fiume. Sponde popolate da imprese agricole, artigianali, commerciali. Che, per superare il blocco, debbono percorrere, per raggiungere luoghi di lavoro, di smercio, e di relazioni, circa dieci km in più. Sia da Rotondella, infatti, sia da Policoro chi prima attraversava sic et simpliciter la struttura off limits ora deve prima scendere sulla Statale 106 Jonica, superare il ponte relativo anch'esso sul Sinni, e poi risalire dalla traiettoria opposta. Così, al ritorno. Un bel guaio. Ma era un bel guaio anche la Traversa chiusa al transito più volte e poi riaperta ma solo per le auto e con stop ai mezzi pesanti. “Ora, invece – ha detto il sindaco Agresti – l'asse viario sarà completamente rifatto con una spesa di 5 milioni di euro. I lavori ai piloni sono stati già completati. A chi chiede di far presto noi rispondiamo con l'impegno assunto dall'impresa: entro 31 ottobre il transito dovrebbe essere garantito. Entro il 31 marzo 2019 Provincia e Regione debbono chiudere il cantiere. Dopo trent'anni, tuttavia, noi chiuderemo definitivamente la questione. Il Comune vigilerà sul rispetto degli impegni per lenire i disagi di cittadini e di attività imprenditoriali”. Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera Bucello: “Il ponte si deve fare per problemi di sicurezza e di circolazione. Capiamo il disagio di chi si è riunito in sit in. La struttura sarà completamente rifatta. Si chiuderà, così, una fase problematica per vaste aree di Policoro e Rotondella. La ditta si è impegnata per consentire il traffico per fine ottobre. E noi vigileremo perchè ciò diventi realtà. Le opere accessorie saranno ultimate entro il 30 marzo 2019”. 
LAVORI IN CORSO ALLA TRAVERSA SINNI
PONTE DI COLLEGAMENTO POLICORO-ROTONDELLA: UNA STORIA INFINITA E FONDI DA NON PERDERE
ROTONDELLA – Quella del rifacimento della Traversa Sinni è una storia infinita di finanziamenti assegnati, poi revocati, poi di nuovo riassegnati. Ed anche di lavori iniziati solo, magari, per non perdere i 6 milioni di finanziamento. Ma invano. Il ponte di collegamento tra le zone Filici, in territorio di Tursi e Policoro, e Caramola, in agro di Rotondella, risale agli anni '50 e fu realizzato con i soldi del Piano Marshall. Esso, secondo i tecnici, aveva bisogno, già da 30 anni a questa parte, di interventi di sistemazione, messa in sicurezza, miglioramento della viabilità. Tanto da essere stato chiuso più volte e poi riaperto ma con pesanti limitazioni al traffico. Si dirà, finalmente , la parola “fine” sul rifacimento della Traversa Sinni?

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 30.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Rotondella. Traversa del Sinni, i lavori in corso vanno accelerati. 2) Ponte di collegamento Policoro-Rotondella: una storia infinita e fondi da non perdere. 3) Rotondella. Oggi e domani sagra dell'albicocca. 4) La consegna stasera in piazza Enotria. Policoro. Bandiera e botte blu al lungomare. 5) Nova Siri. Palazzo Arcieri è l'unico edificio lucano inserito nel bando “Il bene torna comune” della Fondazione “Con il Sud”. L'antica dimora del '700 è immediatamente utilizzabile ed è già parzialmente predisposta come punto ristoro e di accoglienza.

venerdì 29 giugno 2018

CONSORZIO LUNGOMARE IN CRISI A SCANZANO JONICO: DA 13 SOCI A TRE. PARLA IL PRESIDENTE ALIANO

IL LUNGOMARE DI LIDO TORRE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.6.18
SCANZANO JONICO – L'imprenditore Leonardo Aliano è il presidente del Consorzio lungomare a cui sono associati i concessionari delle aree per attività di ristorazione, pub, commerciali, discobar, dislocate lungo la passeggiata lunga circa un chilometri. Dei tredici originari solo due sono in attività mentre un terzo sta realizzando in questi giorni la sua struttura. Come mai altri nove titolari non hanno riaperto? “Perchè le aree a disposizione sono diventate prima sette ed ora solo tre. Sul resto del lungomare non si può costruire a causa di un contenzioso sulla proprietà tra privati ed ente pubblico. Ed il Consorzio vive vita difficile. Nato per tredici adesso si trova con soli tre associati”. In vista, forse, il suo scioglimento.

SCANZANO JONICO. ECCO IL LUNGOMARE “CENERENTOLA” DEL METAPONTINO. LA STRUTTURA È COMPLETAMENTE AL BUIO. LA MOVIDA NON ABITA QUI. LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO RIPOLI

IL LUMNGOMARE DEL LIDO TORRE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
SCANZANO JONICO – La movida non abita al lungomare di lido Torre, quello centrale e storico della spiaggia metapontina. E la struttura è la “cenerentola” tra quelle dello Jonio di Basilicata. Ad un nostro sopralluogo notturno abbiamo constatato il buio totale. Neanche uno delle centinaia di lampioni era acceso. E dei 13 chioschi che alcuni anni fa erano stati realizzati lungo la passeggiata ne abbiamo visti solo due. Più uno in costruzione. Insomma, qui la “vita notturna” estiva che si respira negli altri lungomari, ad esempio di Nova Siri, Policoro, Metaponto, non esiste affatto. Senza considerare che anche dal punto di vista strutturale le carenze sono notevoli. Perchè accade tutto questo in un comune che dovrebbe fare del turismo il suo fiore all'occhiello? Ecco la risposta del sindaco Raffaello Ripoli: “Perchè i ladri, tempo fa, hanno rubato il rame che dalla cabina centrale porta all'impianto di illuminazione. Da qui il buio totale. Gli uffici, però, stanno lavorando per ripristinare il tutto. Speriamo di farlo al più presto. Poi, stiamo per presentare alla Regione un progetto di ristrutturazione. Per quanto riguarda i soli 3 chioschi rispetto al passato debbo dire che, purtroppo, molti concessionari non hanno ritenuto utile rimontare le loro attività. Che potrebbero restare in piedi per 12 mesi l'anno. Né è servito, lo scorso anno, fare un nuovo bando per trovare nuovi imprenditori. Per ovviare a queste carenze applicheremo il regolamento nella parte che riguarda le decadenze dal titolo. A settembre verificheremo. Chi non ha aperto per due anni consecutivi decadrà dalla concessione che potrà essere assegnata ad altri interessati”. Si, ma perchè a Scanzano Jonico non si riesce a creare quel movimento notturno che esiste invece negli altri centri costieri jonici? Ripoli: “Occorre risolvere i problemi strutturali. E per questo, ripeto, dobbiamo ripristinare la pubblica illuminazione e porre mano al progetto in fase di redazione. Poi, sino a che gli assegnatari delle aree per i chioschi pagano la concessione non possiamo costringerli a riaprire né possiamo revocarli. Ma verificheremo ogni posizione. E fare nuove assegnazioni. Solo così riusciremo a rivitalizzare il lungomare. Che già, tuttavia, ha i parcheggi interni alla pineta ed i sentieri di accesso al mare illuminati. Ciò serve anche per evitare l'abbandono di rifiuti. Rifiuti che abbiamo rimosso a tonnellate”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 29.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Scanzano Jonico. E' qui il lungomare “Cenerentola” del litorale metapontino. Una struttura completamente al buio. Della “movida” estiva neanche l'ombra. Le spiegazioni del sindaco Ripoli. 2) Da tredici a due. I soci del Consorzio lungomare sono sempre di meno. Parla il presidente Aliano. 3) Iniziativa di Med no triv. “Mal d'Agri 2019” oggi a Policoro.

giovedì 28 giugno 2018

PROCESSO BASILISCHI. ANGELO CHIEFA, ASSOLTO DAL REATO DI ASSOCIAZIONE MAFIOSA, CHIEDE IL RISARCIMENTO PER INGIUSTA DETENZIONE. LA CASSAZIONE RIMANDA GLI ATTI ALLA CORTE D'APPELLO DI POTENZA

IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI POTENZA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.6.18

POTENZA – Angelo Chiefa, di Matera, assolto dall'accusa di associazione di stampo mafiosa secondo l'articolo 416 bis del codice penale con sentenza della Corte di appello di Potenza dopo essere stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione nell'ambito del processo denominato Basilischi, ha chiesto il risarcimento per ingiusta detenzione. Nel processo, lo ricordiamo, erano imputati tutti coloro i quali erano stati considerati da investigatori ed inquirenti componenti della cosiddetta “Quinta mafia”. Così, Chiefa, tramite il suo avvocato, Pietro Damiano Mazzoccoli, vuole i danni come previsto per legge. “Il mio assistito - ha dichiarato il legale alla Gazzetta – trascorse oltre un anno in carcere in base alle accuse a lui rivolte. Dopo l'assoluzione definitiva, perciò, abbiamo deciso di chiedere quanto previsto dalle norme in vigore per la detenzione ingiusta a cui egli fu sottoposto. La Corte di appello, però, ha rigettato la richiesta. Da qui il ricorso alla Quarta sezione della Corte di Cassazione di Roma che, con sentenza depositata il 22 maggio 2018, lo ha accolto. Nessuno dei collaboratori di giustizia sentiti durante le tante udienze del maxiprocesso “Basilischi”, infatti, quali Michele Danese, Rocco Trolio, Francesco Bertilaccio, Nazareno Santarsiero, Giusepe Scarcia, Mario Castellaneta ed altri, avevano accusato Chiefa di alcun fatto illecito. L’unico asserito suo incontro con il Danese del 1996 non provava assolutamente nulla se non la conoscenza occasionale tra i due tale da non costituire colpa grave trattandosi di fatto successivo al momento cautelare. La Cassazione, perciò, ha rimesso gli atti alla Corte di appello di Potenza per nuovo esame in ordine alla richiesta di ingiusta detenzione. Allo stato si è in attesa di fissazione udienza”.

SOFIA MILOS, ATTRICE DI HOLLYWOOD, AL MARE A NOVA SIRI E POI A PICERNO DALLA NONNA DI 106 ANNI

SOFIA MILOS E NONNA NATALINA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.6.18

Che emozione! Visita alla mia famiglia a Picerno. La mia giovane nonna Natalina di 106 anni, mio fratello Giuseppe Manicone, zio e zia”. Così ha scritto sulla sua pagina Facebook Sofia Milos, attrice di Hollywood, padre italiano e madre greca, mentre era nella nostra regione per un periodo di vacanze. Sofia è un volto noto a livello mondiale perchè ha lavorato in undici film di successo ed in serial televisivi di grande richiamo come CSI Miami, E.R. Medici in prima linea e Criminal minds. Serial Usa che sono stati venduti ai più importanti canali tv di tutto il mondo, italiani compresi. Prima di passare per Picerno l'attrice hollywoodiana era stata a Roma e poi a Nova Siri, nel villaggio Giardini d'oriente, accompagnata dall'ex modella Maria Rosito, ora esperta in pubbliche relazioni, originaria di Scanzano Jonico, per un soggiorno sulle rive dello Jonio di Basilicata.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 28.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Potenza. Processo Basilischi. Chiefa chiede il risarcimento per ingiusta detenzione. 2) Picerno, diva di Hollywood dalla nonna 106enne. 3) Scanzano Jonico. Un'autocisterna carica di gasolio fuori strada. 4) A Pantanello di Metaponto. Oggi si inaugura Acqua Campus Med.

mercoledì 27 giugno 2018

CAOS TRIALOMETANI A POLICORO. MASCIA: “NON HO NASCOSTO LA LETTERA DELL'ISDE MA NE HO PARLATO IN CONSIGLIO COMUNALE. NON SIAMO SOTTO ASSEDIO. IO SONO VIGILE E TRASPARENTE”

IL SINDACO MASCIA NELL'ASSEMBLEA SUL CASO TMHS DEL 21.4.18

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.6.18

POLICORO - “Il Comune non è sotto assedio per il caso trialometani (TMHs). Ed io sono stato e sono vigile, attento e trasparente. Non ho nascosto la lettera, da me sollecitata, ad Agostino Di Ciaula, dell'Isde. Ne ho parlato in Consiglio comunale”. Lo ha detto il sindaco Enrico Mascia da noi interpellato dopo il “fuoco di fila” cui è stato sottoposto sulla vicenda TMHs. Ecco altre sue dichiarazioni: “E' legittimo che mamme e popolazione si preoccupino. La notizia per cui in laboratori privati sia stato registrato un presunto sforamento come reso noto da Cova Contro preoccupa anche me. Tanto che ho dato informazione agli enti di competenza Arpap, AL, Asm prefettura e Regione. Ho segnalato anche il trend in aumento rilevato nei suddetti esami. Non ho avuto, però, ancora risposte”. Ed alle Mamme libere cosa dice? “Io ascolto tutti. Il Comitato mi ha scritto una missiva urgente con alcune richieste. Anche queste ultime, facendole mie, sono state inoltrate a “chi deve far cosa” ed ha deciso di fare controlli quindicinali e non quotidiani. Io non posso entrare nelle strategie di chi deve fare i controlli. Ma non mi metto di traverso a mamme e cittadini”. Poi, il “caso” della lettera del dottor Di Ciaula tenuta nascosta e non pubblicata sul sito web del Comune: “Nel Consiglio del 14 giugno ho proposto stralci della risposta dell'Istituto superiore di sanità e di quella di Di Ciaula con la richiesta di uno studio epidemiologico che possiamo strutturare. Ci sono le registrazioni. Quanto alla pubblicazione sul sito del Comune vi trovano spazio non fatti interni ai procedimenti ma solo risultati ufficiali. Restituisco, perciò, al mittente polemiche sterili e menzogne”. Ma la popolazione può stare tranquilla o no? Mascia: “La gente non è venuta in delegazione nel mio ufficio né ho ricevuto telefonate allarmate se non la lettera della Mamme libere. Noi non abbiamo mai abbassato la guardia. Nelle ultime analisi ufficiali del 15 giugno scorso i trialometani sono nella norma”.

TRIALOMETANI. PRESSIG DI POLICORO FUTURA E MAMME LIBERE SUL SINDACO MASCIA: “METTA IN ATTO I CONSIGLI CHE LE HA FORNITO AGOSTINO DI CIAULA NELLA LETTERA CHE LEI HA TENUTO NASCOSTA”

INCONTRO PUBBLICO DI AMBIENTALISTI E POLICORO FUTURA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.6.18

POLICORO - Pressing di Policoro Futura e del Comitato Mamme Libere sul sindaco Enrico Mascia sul caso trialometani (TMH): “Metta in atto i consigli di Agostino Di Ciaula, presidente del Comitato scientifico dell'Isde, nella lettera che lei ha tenuto nascosta”. Così, Gianni di Pierri e Giuseppe Maiuri (Policoro futura): “Nella lettera si parla di rischi sanitari, anche di tipo oncologico. Si contesta la mancata indicazione dei diversi THM. Si ipotizza che un'inadeguata gestione del problema comporti un prolungamento del rischio con conseguenze gravi per bambini e donne in gravidanza. Si smentisce che l'inalazione ed il contatto con la doccia non contribuiscano all'incremento dei rischi. Si sollecita una verifica dei danni già subiti dalla popolazione con un'indagine epidemiologica ed un biomonitoraggio individuale. Ma c'è un ulteriore aspetto che ci offende: come ha potuto tenere nascosta la lettera alla città facendo finta di niente nel Consiglio del 14 giugno scorso? Come ha potuto non pubblicarla sul sito del Comune? Raccolga gli inviti del Dott. Di Ciaula: dia il via al monitoraggio, solleciti le indagini epidemiologiche e protesti contro l'inerzia della Regione sino a che non sia fatta chiarezza”. E queste le richieste delle Mamme libere: “Monitoraggio giornaliero con risultati immediati dei THM. Pubblicazione della composizione analitica dei diversi THM. Valutazione epidemiologica. Pretendiamo le scuse di quanti della sua Giunta ci hanno derise e giudicate “isteriche” ed “allarmiste”. Sindaco e Giunta agiscano immediatamente per tutelare la salute dei cittadini visti i risultati pubblicati da “Cova Contro” dopo prelievi privati con i THM non a norma. Incontro pubblico con dirigenti di Arpab, Asm, AL".

POLICORO. TRIALOMETANI ANCORA OLTRE LA SOGLIA SECONDO GLI ESAMI DI COVA CONTRO IN DUE UTENZE DOMESTICHE. LE INDAGINI ESEGUITE IN UN LABORATORIO PRIVATO. CHIESTI ESAMI INCROCIATI CON LE ISTITUZIONI


IL RAPPORTO DI PROVA DEL CAMPIONE DI VIA FELLINI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.6.18
POLICORO - I trialometani (TMHs), "famigerati" sottoprodotti del cloro usato come disinfettante dell'acqua potabile, tossici e nocivi per la salute umana al di sopra delle concentrazioni di legge, ancora oltre soglia. Almeno a leggere i risultati degli esami commissionati da due utenze domestiche ad un laboratorio privato in due campioni prelevati il 20 giugno scorso. Tanto si evince, infatti, dalla pubblicazione dei due rapporti di prova sul sito dell'associazione ambientalista Cova Contro http://analizebasilicata.altervista.org/blog/. "Un campione – si legge nel testo - è stato preso in via Fellini, il secondo in via Lido. Nel primo caso i TMHs sono a 38,7 mcg/l (limite a 30) con il dibromoclorometano a 17,7. Quest’ultimo presenta tossicità acuta per diverse vie, epatotossico e cancerogeno per i ratti. Nel secondo caso il valore è a 41,3 mcg/l, con il dibromoclorometano che primeggia per quantità”. Cosa suggeriscono gli ambientalisti? “Urge proseguire con analisi incrociate tra noi e le istituzioni perchè non è possibile far diventare la prevenzione sanitaria una continua disputa: Arpab ha misurato nel prelievo del 15 giugno 26,9 mcg/l prelevando il campione nella vasca di contrada Acinapura, in punto con alta diluizione e bassa latenza rispetto alle abitazioni. Noi invece nelle utenze domestiche è dal 5 giugno che troviamo non conformità, che nel tempo aumentano”. Poi, alcune domande: “Perchè Arpab ha conservato il campione per tre giorni prima di analizzarlo? Come ha prelevato e conservato il campione? Noi, con i soldi dei cittadini, tra prelievo e comunicazione ufficiale abbiamo impiegato 5 giorni con l’esito ufficioso comunicato entro 48 ore agli interessati. Le istituzioni, con bilanci di oltre 13 milioni di euro, hanno messo il doppio per analisi forse pianificate peggio delle nostre e falsando probabilmente il dato finale rispetto la reale criticità d’area. Avessimo noi il bilancio di Arpab forse ad oggi avremmo trovato non conformità in tutto il territorio policorese, e non solo. Ovviamente caldeggiamo il non utilizzo dell’acqua a scopi potabili e sanitari e di procedere con analisi autonome”. Ed ecco le conclusioni di Cova Contro: “Le istituzioni non sono affidabili, ai cittadini tocca l’autotutela a tutti i livelli, tecnico e legale. Manutenzione, macchinari e personale di altissima qualità sono stati impiegati per le nostre analisi, standard di professionalità che Arpab ed altri non sappiamo se possano garantire. Proponiamo agli enti analisi incrociate con prelievo contemporaneo”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 27.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) L'acqua e i problemi. Policoro. Trialometani ancora oltre la soglia secondo gli esami di Cova Contro. Le indagini eseguite in un laboratorio privato. Chiesti esami incrociati con le istituzioni. 2) Policoro Futura e Mamme libere incalzano il sindaco Mascia: “Metta in atto i consigli di Agostino Di Ciaula, dell'Isde”. 3) Il primo cittadino sul caso trialometani: “Non siamo sotto assedio, io sono vigile e trasparente. Non ho nascosto la lettera dell'Isde ma ne ho parlato in Consiglio comunale”. 4) Golf. Metaponto. E' Arleo ad aggiudicarsi la tappa lucana del Franco Bosi argenti Golf cup 2018. 5) Ciclismo. Marino continua a fare risultati: è primo a Terranova del Pollino nella categoria M6 di mountain bike.

SCANZANO JONICO. AUTOCISTERNA CARICA DI GASOLIO FUORI STRADA SULLA JONICA



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SCANZANO JONICO – Un'autocisterna carica di gasolio è uscita fuori strada sulla Statale 106 Jonica in direzione Reggio Calabria, subito dopo l'incrocio con la statale Val d'Agri, attorno alle 13.30. Il pesante mezzo, dopo aver sfondato il guard rail, si è adagiato su se stesso lungo la scarpata alta alcuni metri. Dalle prime informazioni il conducente risulta illeso. Sul posto una volante della Polizia stradale, una pattuglia dei carabinieri, una squadra dei vigili del fuoco.
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martedì 26 giugno 2018

SCANZANO JONICO. PARCHEGGI A PAGAMENTO AI LIDI. SCANZANO LIBERA: “NON È PER TUTELARE L’AMBIENTE MA SOLO PER FAR CASSA”

TARTASSATI?

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.6.18
SCANZANO JONICO – Parcheggi a pagamento ai lidi. Ed il gruppo Scanzano Libera protesta: “Il tema non è tutelare l'ambiente ma l'occasione buona per fa cassa”. Così hanno sostenuto Maria Giovanna Merlo e Sabino Giacco: “Si parte dall’estate. La Giunta comunale ha approvato il progetto. Una manovra studiata da un lato per mettere le mani nelle tasche dei cittadini reperendo così risorse per tappare buchi di bilancio dall’altro per accontentare il solito qualcuno che si è messo in testa di vessare i pendolari che raggiungono le nostre spiagge dai paesi limitrofi. L’attuazione di tale progetto sarebbe stato ragionevole se il tema fosse stato quello di tutelare l’ambiente, riducendo l’uso di auto private, incentivando l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta e valorizzando il turismo ecosostenibile”. Ed ancora: “Al momento non conosciamo la gestione e le tariffe. Saremmo curiosi di conoscere eventuali agevolazioni o esenzioni o convenzioni per i residenti e per gli addetti ai lavori del settore e di conoscere le alternative all’uso dell’auto prevedendo corse dei mezzi pubblici, incentivando l’uso della bicicletta, malgrado privi di pista ciclabile”. Ma perchè la levata di scudi di Scanzano Libera? “Perchè – è stata la risposta – il comparto turistico locale rischia di subire ulteriori ripercussioni, dopo le note vicende ambientali degli ultimi mesi legate all'Itrec ed ai trialometani. Il pagamento del parcheggio è valido solo se supportato da una attenta programmazione del settore turistico. Che manca. Servizi base pari a zero nonostante i cittadini siano costretti di continuo a pagare per alcuni di essi che, in considerazione del livello generale di tassazione, spetterebbero gratuitamente”. Quale è, dunque, la richiesta di Merlo e Giacco? “Chiediamo al sindaco Raffaello Ripoli di revocare i parcheggi a pagamento al mare al fine di dare un forte segnale di incoraggiamento agli operatori turistici i quali vedono in questa estate una possibile stagione di controtendenza”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 26.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Matera e Policoro. Lavoratori in nero, tre attività sospese. Nel centro jonico chiuso temporaneamente un ristorante etnico da asporto per gravi carenze igieniche-sanitarie. 2) Scanzano Jonico. Il gruppo “Scanzano Libera” sui parcheggi ai lidi marini: “La sosta a pagamento è solo per fare cassa”.

lunedì 25 giugno 2018

NIKO SINISGALLI, CHEF LUCANO DEL RISTORANTE TAZIO, NEL CUORE DI ROMA, HA PRESENTATO I SUOI NUOVI PIATTI ESTIVI. LE RADICI DEL “POETA VISIONARIO DELLA CUCINA ITALIANA” SONO A GALLICCHIO E SCANZANO JONICO

NIKO SINISGALLI ALL'OPERA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.6.18

Niko Sinisgalli, executive chef del ristorante Tazio e del Posh terrazza, nel Palazzo Naiadi-The Dedica Anthology, nuovo brand del settore alberghiero di lusso a Roma, in Piazza della Repubblica, 47, ha presentato i suoi nuovi piatti estivi contaminati da Basilicata e Sud. Lo chef lucano, nato a Policoro da famiglia di Scanzano Jonico ma con radici a Gallicchio, ha vissuto sino a 21 anni nel centro del Metapontino prima di girare il mondo. Di Scanzano J. è anche la sua manager ed ispiratrice Maria Rosito. “Nel 1999 – ha raccontato Niko - sono arrivato da Don Alfonso, a Sant'Agata sui due golfi (NA), e lì ho imparato tantissimo sulla cucina creativa. Poi ho frequentato 25 corsi all’Etoile. Ho girato il mondo entrando nelle cucine di ristoranti stellati. Ho imparato a conoscere la cucina dei Paesi orientali rubando con gli occhi e con il palato i segreti delle tradizioni culinarie che oggi mi ispirano. Infine, sono arrivato in questo meraviglioso posto che è il Tazio”. Qui la definizione di “poeta visionario della cucina italiana”: le sue prelibatezze hanno incantato personaggi come Liam Neeson, Sofia Loren, il Dalai Lama, Richard Gere e Wilbur Smith. Sinisgalli, infatti, ha saputo ricreare a Roma una cucina mediterranea capace di esaltare i gusti e i sapori del nostro Belpaese ma con uno sguardo rivolto alle sue radici lucane e meridionali e senza dimenticare le contaminazioni esotiche e orientali. Le punte di diamante del suo nuovo menù estivo, quindi, sono il risotto al lime con cipollotto e tartarre di tonno; gli spaghetti felicetti alla “Don Mario”, un piatto dedicato al padre, antesignano dell'imprenditoria enogastronomica e turistica del Metapontino; il gambero kataifi; il tonno in crosta. Portate che dimostrano la ricerca di Niko di una cucina salutista che non rinunci alle materie prime di qualità e all'esaltazione del palato. Un vero e proprio capolavoro, infine, è il dolce Quadro che nasce dalla maestria dello chef nel far incontrare dolcezza ed arte culinaria.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 25.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Uno chef con radici a Gallicchio e Scanzano Jonico propone a Roma piatti estivi... in salsa lucana. Si tratta di Niko Sinisgalli, executive chef del ristorante Tazio, uno dei più rinomati dalla capitale. 2) Policoro. Una petizione sul web per il Capodanno Rai nelo Metapontino. Continuano le attività del Comitato MetaSiris.

POLICORO. CHIUSO RISTORANTE ETNICO PER GRAVI CARENZE IGIENICO-SANITARIE. TROVATI ANCHE TRE LAVORATORI IN NERO



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POLICORO – Un ristorante etnico da asporto è stato momentaneamente chiuso dai carabinieri del Nas e dell'Ispettorato del lavoro per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. La decisione è stata assunta avvalendosi anche del rappresentate della Azienda sanitaria di Matera. Nel locale sono stati trovati anche tre lavoratori completamente al nero con la conseguente sospensione dell'attività. Elevate sanzioni per illeciti amministrativi pari a 12mila euro.

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domenica 24 giugno 2018

SCANZANO JONICO. STIGLIANI (LISIA): “DALLA SICCITA' ALL'ACQUA GETTATA NELLO JONIO. DA 15 GIORNI RISORSA IDRICA DEL CONSORZIO SI PERDE NEL FOSSO FERRARULO”

L'ACQUA CHE SI PERDE NEL FERRARULO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.6.18
SCANZANO JONICO - “Nel Metapontino siamo passati dalla possibile siccità all'acqua gettata nel mar Jonio. Da quasi 15 giorni, infatti, risorsa idrica del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto si perde nel canale Ferrarulo”. Lo ha denunciato alla Gazzetta il responsabile locale del Lisia (Libero sindacato agricolo), Giuseppe Stigliani, stanco di vedere nella struttura che corre nella parte terminale del suo podere, in località Parisi, il tanto desiderato bene dell'agricoltura jonica lucana andare perduto. “Ed in grande quantità – ha continuato il nostro interlocutore -. Il fatto è che quando le vasche di accumulo e distribuzione posizionate nel territorio di Montalbano Jonico si riempiono, tutto il surplus finisce nel Ferrarulo e, da quest'ultimo, all'idrovora di via Lido Torre e, infine, nel mare. Occorrerebbe chiudere le saracinesche per impedire nuovi afflussi. Un'operazione che si può fare o manualmente o per via telematica. Evidentemente, non sta funzionando né la prima opzione né la seconda. E noi vediamo l'acqua perdersi senza poter far nulla”. Almeno, però, il pericolo siccità è scongiurato. “Non del tutto – ha spiegato il sindacalista -. Se è vero che la diga del Pertusillo è strapiena non lo è quella di Montecotugno. Il nostro timore è che accada come nell'estate scorsa quando parte della risorsa idrica è stata travasata, tramite la gronda Agri/Sauro-Montecotugno, dall'invaso che serve Moltalbano Jonico e Scanzano Jonico a quello che serve Nova Siri e parte di Policoro. La cosa potrebbe ripetersi anche nell'estate 2018. Sarebbe, quindi, cosa buona e giusta, oltre che etica e morale, evitare perdite come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni”. Ma ci sarebbe di più. Stigliani: “La cosa, badate bene, non è che si verifichi solo adesso, che siamo in periodo, diciamo, di fuori siccità ma si è ripetuta anche negli altri anni, quando eravamo in fase di penuria. Chi di dovere, perciò, intervenga risolvendo definitivamente il problema”.

SCANZANO JONICO. RIAPERTA LA SPIAGGIA DI TERZO MADONNA DIVORATA DALL'EROSIONE. CORRADO (CIRINGUITO DEL SOL): “NON CI ARRENDIAMO. ANDIAMO AVANTI”

PIPPO CORRADO, IL SECVONDO DA SX, E LO STAFF DEL CIRINGUITO DEL SOL

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.6.18
SCANZANO JONICO – “Abbiamo riaperto. Lo abbiamo fatto con tanti sacrifici ma l'insegna del mio stabilimento balneare è stata riposizionata al suo posto. Il “Ciringuito del sol” non molla”. Lo ha detto Giuseppe “Pippo” Corrado, titolare dell'unico lido attrezzato rimasto sulla spiaggia di Terzo Madonna, sulla sponda sinistra della foce del fiume Agri, aggredita da un rovinoso fenomeno erosivo. Una riapertura che l'imprenditore turistico aveva già annunciato alla Gazzetta il 21 febbraio scorso quando l'impresa sembrava disperata. Le mareggiate, infatti, avevano dato il “colpo di grazia” alla spiaggia su cui, sino a qualche anno fa, operavamo ben tre strutture similari. Il Comune, infatti, aveva impedito il traffico su tutto il nastro d'asfalto parallelo alla spiaggia poichè alcuni tratti del bitume del parcheggio della rotonda centrale erano penzoloni sull'arenile. La furia delle onde aveva demolito il pesante muro di contenimento in cemento armato dell'asse viario. Ed erano visibili, altresì, tratti pericolosamente scoperti degli impianti elettrici ed idrici. Anche il piazzale del “Ciringuito del sol” era stato completamente distrutto. “Ma noi non ci arrendiamo – disse Corrado -. Ricostruiremo il piazzale, gli impianti e riapriremo. Io sono fiducioso. Per noi è un piacere fare questo lavoro”. E così, è stato. Già ieri il lido era aperto con, nonostante il tempo incerto, qualche bagnante. Ovviamente, il divieto di accesso è stato rimosso. Un nastro catarifrangente, posizionato con grossi blocchi di cemento, impedisce il transito a mezzi e persone nelle zone divorate dall'erosione. Ma ecco ancora Corrado: “ Qui era tutto un disastro. Possiamo dire, però, nonostante le spese in più, di avercela fatta con l'aiuto di alcune persone e collaboratori che mi stanno vicino. Lo Jonio, infatti, ci ha restituito una ventina di metri di arenile dove abbiamo posizionato 80 ombrelloni. Contiamo di lavorare bene. Tante, infatti, le telefonate che ci arrivano. Alcune per chiedere se la spiaggia fosse ancora sotto divieto dato che avevano visto le foto su internet. Terzo Madonna, invece, da oggi, è, come potete vedere, libera ed accessibile. Chi vuole venire a trascorrere giornate tranquille con la famiglia al mare può farlo. E faremo anche almeno due serate musicali di intrattenimento. Lo ripeto: noi non ci arrendiamo. Sarà una bella estate 2018. Nonostante tutto”.


LA SPIAGGIA DI TERZO MADONNA
SILENZIO SUGLI INTERVENTI DELLA REGIONE
SCANZANO JONICO – La storia si ripete. I privati non si arrendono e pur tra mille difficoltà continuano nel loro lavoro. Non così il “pubblico” stretto dalla burocrazia. Il Comune, infatti, per la spiaggia di Terzo Madonna aveva sollecitato alla Regione interventi di somma urgenza per poter riaprire, dopo la terribile mareggiata del 16 novembre scorso che aveva danneggiato gravemente il lungomare, l'accesso al traffico. Invece, nulla è stato fatto. Salvo recintare, nei giorni scorsi, le zone pericolose per poter garantire il transito, sia pur ridotto. E non si sa niente, inoltre, dell'iter del finanziamento da 7,5 milioni di euro stanziato per la realizzazione di quelle barriere soffolte che dovrebbero risolvere il fenomeno erosivo.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 24.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Scanzano Jonico. Ha riaperto la spiaggia divorata dall'erosione. A Terzo Madonna premiati gli sforzi dell'imprenditore Giuseppe Corrado detto Pippo. 2) La polemica. Terzo Madonna, nicchia ancora la Regione. Quando saranno investiti i 7,5 milioni stanziati? 3) Scanzano Jonico. Le denuncia di Giuseppe Stigliani (Lisia): “Dalla siccità all'acqua gettata nel mare Jonio”. 4) Nel palazzo Ricciardulli, a Rotondella. Serata culturale: “Dialoghi su lontananza e radici con Franco Brevini e Pino Suriano.

sabato 23 giugno 2018

POLICORO. PINO CALLA' ELETTO SEGRETARIO CITTADINO DI FRATELLI D'ITALIA

PINO CALLA'

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.6.18


POLICORO - Pino Callà è stato eletto per acclamazione nuovo segretario della sede locale di Fratelli d'Italia al termine del recente congresso cittadino. Elezione avvenuta alla presenza del segretario regionale, Gianni Rosa; del commissario provinciale di Matera, Pasquale Di Lorenzo; dei dirigenti nazionali, Rocco Tauro, Pio Belmonte e Giuseppangelo Canterino. L'assemblea ha ringraziato, altresì, il segretario uscente del circolo, Antonio Vitale, per il lavoro svolto, dal 2013 in poi, nell’interesse dei policoresi. Dopo un lungo dibattito sull’importanza strategica del Metapontino nell’economia della Basilicata e sulle prospettive future del partito guidato da Giorgia Meloni anche in vista delle prossime elezioni regionali, il neo segretario Callà ha illustrato il suo programma cittadino.

ROTONDELLA. AMORE PER IL PAESE NATIO DA VOLERCI TORNARE DOPO LA MORTE. TANTE LE DOMANDE DA EMIGRATI AL COMUNE PER L'ETERNO RIPOSO

CULTO DEI MORTI. IL MONUMETO AI CADUTI DELLE DI TUTTE LE GUERRE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.6.18


ROTONDELLA – Quando si dice “attaccamento al proprio paese natio”. Quanto di più significativo può esserci in questa asserzione se non il volerci tornare sia pure “post mortem”? Già. E' quanto hanno constatato gli attuali amministratori del Comune dell'antica Rotunda Maris esaminando le manifestazioni di interesse che l'ente locale ha promosso nei mesi scorsi per richieste di concessione di loculi e cappelle gentilizie. Richieste giunte in più di cento nel giro di pochissimi giorni. La sorpresa, però, è stata nel verificare che tantissime erano arrivate da rotondellesi che non vivono più sul territorio comunale ma che hanno manifestato il desiderio di “tornarci” in futuro. Per sempre. “E’ prevedibile – ha spiegato il vice sindaco Pasquale Gentile - che il numero delle domande possa crescere ancora. Più di qualcuno ha annunciato informalmente il proprio interesse dopo la scadenza dei termini. Intanto il Comune ha previsto un ampliamento di 500 loculi che sin da ora non appare sufficiente a coprire il potenziale di richieste poichè per ognuna di esse si chiedono più posti”. E questo è il pensiero, a proposito, del sindaco Vito Agresti: “

Conosciamo l’attaccamento delle persone al nostro paese e sappiamo bene che questo sentimento si esprime spesso nel desiderio di riportare qui le proprie spoglie. La nostra azione di ampliamento vuole rispondere a questa esigenza che rappresenta anche un fattore di sviluppo per il territorio per il richiamo a lungo termine che la nostra cittadina potrebbe avere anche per le seconde o terze generazioni di rotondellesi emigrati”. C'è da evidenziare, altresì, che il cimitero comunale, al limitare del rione Convento, sulla parte ovest dell'abitato, ha caratteristiche monumentali come si addice ad un Comune che quest'anno festeggia i suoi primi 500 anni di vita. Altra testimonianza di come sia profondo culto dei morti vissuto a Rotondella è il pregevole monumento ai caduti delle due guerre mondiali, ubicato piazza Albisinni.

POLICORO. APERTA LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE CIECHI, IPOVEDENTI ED INVALIDI LUCANI (ACIIL) ONLUS



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.7.18


POLICORO – Ha aperto i battenti la sede comunale dell'Associazione ciechi, ipovedenti ed invalidi lucani (Aciil) onlus, in via Siris, 115. “L’Associazione – si legge in un comunicato stampa - non ha scopo di lucro e si propone esclusivamente finalità di solidarietà civile, mediante lo svolgimento di attività nei settori dell’assistenza sociale”. E questi alcuni degli scopi dell'attività dell'Aciil: “Promuovere la crescita umana, culturale, professionale, civile, economica e sociale dei non vedenti, ipovedenti e soggetti diversamente abili; sviluppare a tutti i livelli istituzionali ed amministrativi con lo svolgimento delle organizzazioni sociali, delle famiglie e dei diretti interessati, una sistematica e positiva azione di rimozione di tutti quei fattori di esclusione o di ostacolo alla realizzazione della cittadinanza sociale; promuovere interventi legislativi per le specifiche competenze delle Regioni per l’effettiva efficace attuazione di quanto previsto della Costituzione, nonché di tutte le disposizioni regionali volte alla piena integrazione culturale, sociale ed economica; intraprendere tutte le iniziative possibili per favorire la riabilitazione, la formazione e la cultura della categoria, attivando corsi di formazione e di aggiornamento; promuovere e favorire la mobilità e l’integrazione degli stranieri affetti la minorazioni visive e diversamente abili in Basilicata ed analogamente dei lucani all’estero; collaborare con tutte le strutture sanitarie per la profilassi per la prevenzione della cecità e per il recupero visivo e sanitario degli ipovedenti e diversamente abili; favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Ed ecco i contatti diffusi dall'Aciil onlus: cell. 3296154672; e-mail: aciilpotenza@alice.it, sito internet www.aciil.it


ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 23.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) Matera. I clown dell'Oasi del sorriso dalle 16 al Madonna delle Grazie. 2) Rotondella. Ampliamento del cimitero ma i posti non bastano. 3) Policoro. Fratelli d'Italia, Callà eletto segretario. 4) Policoro. Ha aperto i battenti la sede comunale dell'Associazione ciechi, ipovendenti e invalidi. 5) Tursi. Si proietta il cortometraggio Sassywood.

venerdì 22 giugno 2018

UN CUPO LUOGO DI MISTERI LA EX CENTRALE DEL LATTE DI SCANZANO JONICO. ED ERA UN FIORE ALL'OCCHIELLO DELL'AGRO-ALIMENTARE PUBBLICO LUCANO

I FUSTI DI SOSTANZE CHIMICHE SCOPERTI NEL BLITZ DELLA GAZZETTA DEL 20.10.2003

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.6.18
SCANZANO JONICO – L'ex centrale del latte da fiore all'occhiello del settore agro-alimentare pubblico della Basilicata post Riforma fondiaria a luogo di “misteri”. Oggi è un cimitero industriale, nel cuore del Metapontino agricolo e turistico: una fabbrica dismessa da anni, chiusa con tutti i suoi vecchi macchinari all'interno, magari con cisterne contenenti liquidi e sostanze pericolose, rifiuti organici, assalita dalla erbacce incolte, ricovero di animali selvatici e randagi. Un “cimitero” che costa in immagine della costa jonica lucana; in salute umana, con i suoi tetti costituiti da lastre in amianto, la fibra killer che tanti lutti ha provocato nel mondo, per fortuna in via di rimozione; ed anche in termini, per ragionare “materialmente”, economici. La struttura della Latte rugiada spa doveva lavorare il prodotto degli allevamenti del Metapontino e delle aree interne ma fu assalita dalla politica e, quindi, dai debiti. Di proprietà dell’Esab (Ente di sviluppo agricolo della Basilicata) passò di mano in mano sino a quelle di Callisto Tanzi, ex re della Parmalat, nel 1992. Sul finire degli anni 90, la chiusura e l’abbandono. Sino al 20 ottobre 2003 quando la Gazzetta fece un blitz nel rudere: i tetti in amianto cadevano a pezzi, macchinari arrugginiti, cisterne con liquidi, erbacce, serpenti, randagi, buste di latte putrefatto, bidoni con sostanze chimiche. Il 29 ottobre 2003 i carabinieri della Compagnia di Policoro sequestrarono tutto. La Regione si accorse che l’ex centrale era di sua proprietà. E sborsò fior di soldi per effettuare una prima bonifica. Il blitz, però, mise in moto nuove indagini sull’omicidio di Vincenzo De Mare, autista proprio dell'ex fabbrica, ucciso con due colpi di fucile il 26 luglio 1993. L'uomo disse no a traffici di rifiuti sporchi da Nord a Sud. E pagò con la vita. Ma l'inchiesta, riaperta più volte, è stata chiusa come delitto commesso da ignoti. E l'ex lattificio è ancora lì, abbandonato all’incuria ed ai suoi misteri.
L'INSEGNA DELLA LATTE RUGIADA SPA

SCANZANO JONICO. VIA L'AMIANTO DAL RUDERE DELLA VECCHIA CENTRALE DEL LATTE. POI, FORSE, LA REGIONE BASILICATA RIUSCIRA' A VENDERE IL MANUFATTO CADENTE

MEZZI E TECNICI AL LAVORO ALLA VECCHIA CENTRALE DELLA lATTE RUGIADA SPA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.6.18
 
SCANZANO JONICO – Lavori in corso al rudere che è diventata, nella frazione di Terzo Cavone, l'ex centrale del latte della Latte rugiada spa. Alcuni mezzi ed operai con speciali maschere e tute hanno cominciato a rimuovere i quintali di cemento-amianto che rappresentano la copertura del vecchio manufatto. Lavori commissionati, come si legge sulla tabella della licenza edilizia, dalla Regione Basilicata, proprietaria della ex fabbrica, alla ditta Pellicano verde spa. Sulla tabella anche i nomi dei tecnici incaricati dell'effettuazione di un progetto atteso da tempo dalla gente che vive nei pressi per motivi di sicurezza sanitaria. Anche se, per la precisione, lo stesso massimo ente locale regionale era intervenuto negli anni scorsi con un'opera di stabilizzazione delle coperture costituite dalla fibra killer che già tante vittime ha fatto in Italia e nel mondo. Oltre a quello sanitario, tuttavia, forse c'è un altro motivo alla base dell'intervento dell'Ufficio provveditorato e patrimonio del Dipartimento della Giunta regionale: quello di porre le basi per la cessione a privati di uno dei cimiteri industriali del Metapontino. Carica d'amianto, l'ex centrale del latte, nonostante numerosi bandi a trattativa privata per la vendita, non ha mai trovato acquirenti. Pure con l'immobile ben posizionato a ridosso della Statale Jonica 106, importante direttrice dell'asse Tirreno-Adriatico. Così, abbiamo chiesto lumi al sindaco in carica, Raffaello Ripoli, su quanto sta avvenendo a Terzo Cavone. “Il lavoro – è stata la sua spiegazione - è della Regione Basilicata. L'ex centrale, infatti, non è stata ancora venduta. Al 99%, tuttavia, mi risulta che l'area su cui essa insiste sia stata inserita, unica zona di Scanzano Jonico, nella Zes (Zona economica speciale) Jonica Taranto-Basilicata. L'idea è quella di vendere il manufatto per crearci un'attività produttiva. La rimozione dell'amianto e l'inserimento nella Zes potrebbero rendere appetibile agli investitori l'eventuale acquisto. Io credo che la Regione abbia già in mente cosa farci”. Già cosa diventerà l'ex centrale della Latte rugiada spa? Per ora, dopo essere stata una postazione essenziale, ma fallimentare, del settore lattiero-caseario pubblico lucano, è solo una serie di capannoni cadenti, circondati da erbacce, con ingresso vietato ai non addetti perchè, si legge in un cartello, “zona ad alto rischio. Possibile la presenza di polveri di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione”.

IL VECCHIO CASEIFICIO: ZONA AD ALTO RISCHIO

NON CE L'HA FATTA MICHELE REGINA, IL GIOVANE DI MARCONIA TRAVOLTO DA UN CAMION SULLA JONICA, A NOVA SIRI, MERCOLEDÌ SERA. IL DECESSO PER POLITRAUMA NELL'OSPEDALE DI POLICORO

LA POLIZIA STRADALE SUL LUOGO DELL'INCIDENTE
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
NOVA SIRI – Un giovane di Marconia di Pisticci, Michele Regina, 29 anni, è deceduto nell'ospedale di Policoro per i postumi di un investimento avvenuto attorno alle 22.15 di mercoledì sulla Statale Jonica 106. L'uomo è stato travolto da un mezzo pesante all'altezza della piazzola di sosta che precede immediatamente il bivio di ingresso nella cittadina del Metapontino. Sul posto, ovviamente, come accade in questi tragici casi, sono prontamente arrivati il personale del numero di emergenza 118, gli agenti della Polizia stradale del Distaccamento di Policoro, i carabinieri della Stazione di Nova Siri. Le condizioni del ferito, sbalzato sull'asfalto dal violento impatto, sono apparse subito gravissime ma egli è giunto, sia pure in codice rosso, ancora vivo al pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II. I sanitari hanno anche avuto il tempo per poter effettuare alcuni esami diagnostici radiologici prima della constatazione della morte. Così, nella mattinata di ieri è stata effettuata nell'obitorio del nosocomio la necessaria ispezione cadaverica per il riconscimento delle cause del decesso: politrauma cranio-facciale, toracico ed addominale. Ed il magistrato incaricato del caso, Salvatore Colella, attorno alle 14, ha dato il nulla osta per la consegna della salma ai familiari ed il trasferimento a Marconia. Sulla dinamica dell'impatto mortale ha eseguito i dovuti rilievi il personale della Polizia stradale di Policoro. Ancora attorno alle 23.30 di mercoledì erano in corso accertamenti e controlli. Regina avrebbe fermato la sua auto, una utilitaria Fiat, nella piazzola, in direzione Reggio Calabria, prima di essere investito dal mezzo pesante che viaggiava nella medesima direzione. Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza dell'autista del camion. Sull'asfalto i segni della brusca frenata dal lui effettuata. Ma è stato impossibile evitare l'investimento. In quel punto, oltretutto, la Jonica è a doppia corsia con spartitraffico centrale. Agli investigatori il compito di chiarire in tutte le loro componenti sia la dinamica sia le circostanze dell'incidente.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 22.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO



1) E' un rudere. Bonifica all'ex centrale del latte, ora via le copertura d'amianto. Ma a lavori conclusi sarà necessario trovare una nuova destinazione d'uso. 2) Era una delle realtà più promettenti del settore agroalimentare. Da fiore all'occhiello a cupo luogo di misteri. 3) Nell'aprile 2017 la Regione propose la vecchia centrale come struttura per accogliere migranti? Ma il prefetto Bellomo decretò: “Non è idonea”. 4) Nova Siri. E' deceduto il giovane di Marconia travolto da un camion. Michele Regina, 29 anni, era stato investito mercoledì sera. 5) Policoro. Al lido La duna. Incontro su Matera 2019 e parco della Magna Grecia.

giovedì 21 giugno 2018

ARTI MARZIALI MISTE. IL MATERANO RUBINO HA VINTO AD ANVERSA, PER KO, CONTRO WOUTERS. ORA E' AL TOP TRA I PESI WELTER D'ITALIA E D'EUROPA

LA VITTORIA DI RUBINO CONTRO WOUTERS
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.6.18


MATERA – Il campione materano di arti marziali miste (mma), Angelo Rubino, ha ottenuto la sua più prestigiosa vittoria in carriera battendo ad Anversa, in Belgio, il campione di casa Marteeen Wouters. Ed ora si trova al top tra i pesi welter d'Europa. Tanto che il video con il middle kick (calcio al fianco dx) che ha mandato ko il suo avversario sta diventando virale. Il match si è svolto nel Lotto arena della città belga, tutto esaurito. Lo scontro tra Wouters, beniamino dei tifosi locali, ed il lottatore lucano era il main event della riunione ed è stato trasmesso in diretta sul canale Facebook del circuito Cage warriors con circa 150mila spettatori connessi. Insomma, il peso psicologico su Rubino, con i tifosi di Anversa tutti per il suo avversario e l'esordio nel circuito più importante d'Europa, era consistente. Ma ha caricato di più il “guerriero” proveniente dalla Basilicata. Così, dopo la prima fase di studio, con i due atleti che si sono colpiti con combinazioni di braccia e gambe molto precisi e potenti, ecco il momento cruciale del match. A 30 secondi dalla fine della prima ripresa, il materano ha colpito al fegato, con il piede sinistro, il suo avversario che si è piegato in due. E' stato il là per il lottatore lucano per scagliarsi contro Wouters colpendolo con due pugni. A questo punto l'arbitro ha chiuso la contesa con l'angolo del campione italiano in festa. Ed ora, dopo 4 vittorie consecutive, tre per ko, cosa farà il nostro fighter? “da oggi mi godrò l'estate. E sarò a Matera per la festa della Bruna”. Già, Rubino, che si allena a Verona, porta la città dei Sassi nel cuore ed in Europa essendone diventato l'ambasciatore nel mondo delle arti marziali. Peccato che, sinora, nessuno si sia accorto di lui al Comune della capitale della cultura 2019.

CAPODANNO RAI 2018 NEL METAPONTINO. UNA LISTA DI UOMINI DI CULTURA A SOSTEGNO. METASIRIS: “APPELLO A PROVINCIA E CAMERA DI COMMERCIO DI MATERA ED AL PARCO DEL POLLINO”

VINCENZO MONTAGNA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.6.18
POLICORO - “Il Capodanno Rai 2018 deve farsi nel Metapontino e non altrove”. Insiste Vincenzo Montagna, presidente del Comitato MetaSiris, nato per sostenere la causa, inviando una sua lettera aperta al presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, e della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, ed al loro omologo del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, per chiedere il loro sostegno. Lo stesso MetaSiris ha diffuso un primo elenco di personalità che hanno firmato per “L'anno che verrà”, questo il titolo del più importante concerto e trasmissione tv di ogni 31 dicembre, nell'arco jonico lucano. Ma andiamo con ordine. Montagna ha reso edotti del problema i numeri uno degli enti a cui si è rivolto informandoli della delibera del 15 dicembre 2015 con cui “la Giunta Regionale della Basilicata ammetteva a finanziamento il “potenziamento dell’azione di promozione turistica della Basilicata mediante l’organizzazione di un grande evento nella città di Matera-capitale della cultura 2019”. Successivamente il numero degli eventi è stato elevato a cinque per cui, dopo il primo nella città dei Sassi, vi è stato il secondo a Potenza ed il terzo a Maratea. In un incontro tenutosi a Policoro negli anni scorsi, il sindaco dell’epoca, Rocco Leone, ed il suo collega di Matera, Raffaello De Ruggieri, assunsero l’impegno di proporre l'evento nell’area metapontina”. Poi, l'attualità: “Dopo la costituzione di MetaSiris, in una riunione tenutasi in Marina di Nova Siri c'è stata l’adesione di tutti i sindaci della fascia jonica e di molti di quelli dell’area del Pollino. La nostra proposta, altresì, è stata illustrata al Presidente della regione, Marcello Pittella”. Da qui la richiesta di sostegno a De Giacomo, Tortorelli e Pappaterra. Sostegno che è già arrivato da “Matera si muove” e da personalità come Amerigo Restucci, Giovanni Caserta, Nino D’Agostino, Nicola Mangialardi, Leonardo Pinto, Pietro Simonetti, Carlo Chiurazzi, Cosimo Latronico, Angelo Tataranno, Nicola Calcagno e Silvana Arbia.