LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 30.6.18
sabato 30 giugno 2018
NOVA SIRI. PALAZZO ARCIERI, UNICO EDIFICIO DELLA BASILICATA INSERITO NEL BANDO “IL BENE TORNA COMUNE” DELLA FONDAZIONE “CON IL SUD”. L'ANTICA DIMORA DEL '700 È IMMEDIATAMENTE UTILIZZABILE ED È GIÀ PARZIALMENTE PREDISPOSTA COME PUNTO RISTORO E DI ACCOGLIENZA
ROTONDELLA. SIT IN DI IMPRENDITORI ALLA TRAVERSA SINNI: “I LAVORI IN CORSO SIANO CELERI”. PROVINCIA E COMUNE: “OK”
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 30.6.18
ROTONDELLA – Il timore,
neanche tanto velato, è che i lavori in corso da una settimana per
il rifacimento della Traversa Sinni, attesi da circa 30 anni, siano,
come quelli di altri italici lavori pubblici, a lunghissimo termine.
Così, una cinquantina tra imprenditori agricoli, artigianali e
commerciali dell'antica Rotunda Maris e di Policoro, i due comuni
interessati all'asse viario, hanno dato vita ad un sit in nei pressi
del cantiere per chiedere alle istituzioni la massima celerità
nell'esecuzione di quanto previsto in appalto. Istituzioni presenti
sul posto con la consigliera provinciale Filomena Bucello e col
sindaco Vito Agresti. Il fatto è che gli 800 metri circa della
Traversa sono gli unici a collegare la sponda destra con quella
sinistra del fiume. Sponde popolate da imprese agricole, artigianali,
commerciali. Che, per superare il blocco, debbono percorrere, per
raggiungere luoghi di lavoro, di smercio, e di relazioni, circa dieci
km in più. Sia da Rotondella, infatti, sia da Policoro chi prima
attraversava sic et simpliciter la struttura off limits ora deve
prima scendere sulla Statale 106 Jonica, superare il ponte relativo
anch'esso sul Sinni, e poi risalire dalla traiettoria opposta. Così,
al ritorno. Un bel guaio. Ma era un bel guaio anche la Traversa
chiusa al transito più volte e poi riaperta ma solo per le auto e
con stop ai mezzi pesanti. “Ora, invece – ha detto il sindaco
Agresti – l'asse viario sarà completamente rifatto con una spesa
di 5 milioni di euro. I lavori ai piloni sono stati già completati.
A chi chiede di far presto noi rispondiamo con l'impegno assunto
dall'impresa: entro 31 ottobre il transito dovrebbe essere garantito.
Entro il 31 marzo 2019 Provincia e Regione debbono chiudere il
cantiere. Dopo trent'anni, tuttavia, noi chiuderemo definitivamente
la questione. Il Comune vigilerà sul rispetto degli impegni per
lenire i disagi di cittadini e di attività imprenditoriali”. Sulla
stessa lunghezza d'onda la consigliera Bucello: “Il ponte si deve
fare per problemi di sicurezza e di circolazione. Capiamo il disagio
di chi si è riunito in sit in. La struttura sarà completamente
rifatta. Si chiuderà, così, una fase problematica per vaste aree di
Policoro e Rotondella. La ditta si è impegnata per consentire il
traffico per fine ottobre. E noi vigileremo perchè ciò diventi
realtà. Le opere accessorie saranno ultimate entro il 30 marzo
2019”.
PONTE
DI COLLEGAMENTO POLICORO-ROTONDELLA: UNA STORIA INFINITA E FONDI DA
NON PERDERE
ROTONDELLA
– Quella del rifacimento della Traversa Sinni è una storia
infinita di finanziamenti assegnati, poi revocati, poi di nuovo
riassegnati. Ed anche di lavori iniziati solo, magari, per non
perdere i 6 milioni di finanziamento. Ma invano. Il ponte di
collegamento tra le zone Filici, in territorio di Tursi e Policoro, e
Caramola, in agro di Rotondella, risale agli anni '50 e fu realizzato
con i soldi del Piano Marshall. Esso, secondo i tecnici, aveva
bisogno, già da 30 anni a questa parte, di interventi di
sistemazione, messa in sicurezza, miglioramento della viabilità.
Tanto da essere stato chiuso più volte e poi riaperto ma con pesanti
limitazioni al traffico. Si dirà, finalmente , la parola “fine”
sul rifacimento della Traversa Sinni?
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 30.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Rotondella. Traversa del Sinni, i lavori in corso vanno accelerati. 2) Ponte di collegamento Policoro-Rotondella: una storia infinita e fondi da non perdere. 3) Rotondella. Oggi e domani sagra dell'albicocca. 4) La consegna stasera in piazza Enotria. Policoro. Bandiera e botte blu al lungomare. 5) Nova Siri. Palazzo Arcieri è l'unico edificio lucano inserito nel bando “Il bene torna comune” della Fondazione “Con il Sud”. L'antica dimora del '700 è immediatamente utilizzabile ed è già parzialmente predisposta come punto ristoro e di accoglienza.
venerdì 29 giugno 2018
CONSORZIO LUNGOMARE IN CRISI A SCANZANO JONICO: DA 13 SOCI A TRE. PARLA IL PRESIDENTE ALIANO
IL LUNGOMARE DI LIDO TORRE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.6.18
SCANZANO JONICO – L'imprenditore Leonardo Aliano è il presidente del Consorzio lungomare a cui sono associati i concessionari delle aree per attività di ristorazione, pub, commerciali, discobar, dislocate lungo la passeggiata lunga circa un chilometri. Dei tredici originari solo due sono in attività mentre un terzo sta realizzando in questi giorni la sua struttura. Come mai altri nove titolari non hanno riaperto? “Perchè le aree a disposizione sono diventate prima sette ed ora solo tre. Sul resto del lungomare non si può costruire a causa di un contenzioso sulla proprietà tra privati ed ente pubblico. Ed il Consorzio vive vita difficile. Nato per tredici adesso si trova con soli tre associati”. In vista, forse, il suo scioglimento.
SCANZANO JONICO. ECCO IL LUNGOMARE “CENERENTOLA” DEL METAPONTINO. LA STRUTTURA È COMPLETAMENTE AL BUIO. LA MOVIDA NON ABITA QUI. LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO RIPOLI
IL LUMNGOMARE DEL LIDO TORRE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
SCANZANO JONICO – La movida non abita al lungomare di lido Torre, quello centrale e storico della spiaggia metapontina. E la struttura è la “cenerentola” tra quelle dello Jonio di Basilicata. Ad un nostro sopralluogo notturno abbiamo constatato il buio totale. Neanche uno delle centinaia di lampioni era acceso. E dei 13 chioschi che alcuni anni fa erano stati realizzati lungo la passeggiata ne abbiamo visti solo due. Più uno in costruzione. Insomma, qui la “vita notturna” estiva che si respira negli altri lungomari, ad esempio di Nova Siri, Policoro, Metaponto, non esiste affatto. Senza considerare che anche dal punto di vista strutturale le carenze sono notevoli. Perchè accade tutto questo in un comune che dovrebbe fare del turismo il suo fiore all'occhiello? Ecco la risposta del sindaco Raffaello Ripoli: “Perchè i ladri, tempo fa, hanno rubato il rame che dalla cabina centrale porta all'impianto di illuminazione. Da qui il buio totale. Gli uffici, però, stanno lavorando per ripristinare il tutto. Speriamo di farlo al più presto. Poi, stiamo per presentare alla Regione un progetto di ristrutturazione. Per quanto riguarda i soli 3 chioschi rispetto al passato debbo dire che, purtroppo, molti concessionari non hanno ritenuto utile rimontare le loro attività. Che potrebbero restare in piedi per 12 mesi l'anno. Né è servito, lo scorso anno, fare un nuovo bando per trovare nuovi imprenditori. Per ovviare a queste carenze applicheremo il regolamento nella parte che riguarda le decadenze dal titolo. A settembre verificheremo. Chi non ha aperto per due anni consecutivi decadrà dalla concessione che potrà essere assegnata ad altri interessati”. Si, ma perchè a Scanzano Jonico non si riesce a creare quel movimento notturno che esiste invece negli altri centri costieri jonici? Ripoli: “Occorre risolvere i problemi strutturali. E per questo, ripeto, dobbiamo ripristinare la pubblica illuminazione e porre mano al progetto in fase di redazione. Poi, sino a che gli assegnatari delle aree per i chioschi pagano la concessione non possiamo costringerli a riaprire né possiamo revocarli. Ma verificheremo ogni posizione. E fare nuove assegnazioni. Solo così riusciremo a rivitalizzare il lungomare. Che già, tuttavia, ha i parcheggi interni alla pineta ed i sentieri di accesso al mare illuminati. Ciò serve anche per evitare l'abbandono di rifiuti. Rifiuti che abbiamo rimosso a tonnellate”.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 29.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Scanzano Jonico. E' qui il lungomare “Cenerentola” del litorale metapontino. Una struttura completamente al buio. Della “movida” estiva neanche l'ombra. Le spiegazioni del sindaco Ripoli. 2) Da tredici a due. I soci del Consorzio lungomare sono sempre di meno. Parla il presidente Aliano. 3) Iniziativa di Med no triv. “Mal d'Agri 2019” oggi a Policoro.
giovedì 28 giugno 2018
PROCESSO BASILISCHI. ANGELO CHIEFA, ASSOLTO DAL REATO DI ASSOCIAZIONE MAFIOSA, CHIEDE IL RISARCIMENTO PER INGIUSTA DETENZIONE. LA CASSAZIONE RIMANDA GLI ATTI ALLA CORTE D'APPELLO DI POTENZA
IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI POTENZA |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.6.18
POTENZA – Angelo Chiefa, di Matera, assolto dall'accusa di associazione di stampo mafiosa secondo l'articolo 416 bis del codice penale con sentenza della Corte di appello di Potenza dopo essere stato condannato in primo grado a 5 anni di reclusione nell'ambito del processo denominato Basilischi, ha chiesto il risarcimento per ingiusta detenzione. Nel processo, lo ricordiamo, erano imputati tutti coloro i quali erano stati considerati da investigatori ed inquirenti componenti della cosiddetta “Quinta mafia”. Così, Chiefa, tramite il suo avvocato, Pietro Damiano Mazzoccoli, vuole i danni come previsto per legge. “Il mio assistito - ha dichiarato il legale alla Gazzetta – trascorse oltre un anno in carcere in base alle accuse a lui rivolte. Dopo l'assoluzione definitiva, perciò, abbiamo deciso di chiedere quanto previsto dalle norme in vigore per la detenzione ingiusta a cui egli fu sottoposto. La Corte di appello, però, ha rigettato la richiesta. Da qui il ricorso alla Quarta sezione della Corte di Cassazione di Roma che, con sentenza depositata il 22 maggio 2018, lo ha accolto. Nessuno dei collaboratori di giustizia sentiti durante le tante udienze del maxiprocesso “Basilischi”, infatti, quali Michele Danese, Rocco Trolio, Francesco Bertilaccio, Nazareno Santarsiero, Giusepe Scarcia, Mario Castellaneta ed altri, avevano accusato Chiefa di alcun fatto illecito. L’unico asserito suo incontro con il Danese del 1996 non provava assolutamente nulla se non la conoscenza occasionale tra i due tale da non costituire colpa grave trattandosi di fatto successivo al momento cautelare. La Cassazione, perciò, ha rimesso gli atti alla Corte di appello di Potenza per nuovo esame in ordine alla richiesta di ingiusta detenzione. Allo stato si è in attesa di fissazione udienza”.
SOFIA MILOS, ATTRICE DI HOLLYWOOD, AL MARE A NOVA SIRI E POI A PICERNO DALLA NONNA DI 106 ANNI
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 28.6.18
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 28.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Potenza. Processo Basilischi. Chiefa chiede il risarcimento per ingiusta detenzione. 2) Picerno, diva di Hollywood dalla nonna 106enne. 3) Scanzano Jonico. Un'autocisterna carica di gasolio fuori strada. 4) A Pantanello di Metaponto. Oggi si inaugura Acqua Campus Med.
mercoledì 27 giugno 2018
CAOS TRIALOMETANI A POLICORO. MASCIA: “NON HO NASCOSTO LA LETTERA DELL'ISDE MA NE HO PARLATO IN CONSIGLIO COMUNALE. NON SIAMO SOTTO ASSEDIO. IO SONO VIGILE E TRASPARENTE”
IL SINDACO MASCIA NELL'ASSEMBLEA SUL CASO TMHS DEL 21.4.18 |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.6.18
TRIALOMETANI. PRESSIG DI POLICORO FUTURA E MAMME LIBERE SUL SINDACO MASCIA: “METTA IN ATTO I CONSIGLI CHE LE HA FORNITO AGOSTINO DI CIAULA NELLA LETTERA CHE LEI HA TENUTO NASCOSTA”
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 27.6.18
POLICORO. TRIALOMETANI ANCORA OLTRE LA SOGLIA SECONDO GLI ESAMI DI COVA CONTRO IN DUE UTENZE DOMESTICHE. LE INDAGINI ESEGUITE IN UN LABORATORIO PRIVATO. CHIESTI ESAMI INCROCIATI CON LE ISTITUZIONI
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 27.6.18
POLICORO
- I trialometani (TMHs), "famigerati" sottoprodotti del
cloro usato come disinfettante dell'acqua potabile, tossici e nocivi
per la salute umana al di sopra delle concentrazioni di legge, ancora
oltre soglia. Almeno a leggere i risultati degli esami commissionati
da due utenze domestiche ad un laboratorio privato in due campioni
prelevati il 20 giugno scorso. Tanto si evince, infatti, dalla
pubblicazione dei due rapporti di prova sul sito dell'associazione
ambientalista Cova Contro
http://analizebasilicata.altervista.org/blog/.
"Un
campione – si legge nel testo - è stato preso in via Fellini, il
secondo in via Lido. Nel primo caso
i TMHs sono a 38,7 mcg/l
(limite a 30) con il dibromoclorometano a 17,7. Quest’ultimo
presenta tossicità
acuta per diverse vie, epatotossico
e cancerogeno per i ratti. Nel secondo caso il
valore è a 41,3 mcg/l,
con il dibromoclorometano che primeggia per quantità”. Cosa
suggeriscono gli ambientalisti? “Urge proseguire
con analisi incrociate
tra noi e le istituzioni perchè non è possibile far diventare la
prevenzione sanitaria una continua disputa: Arpab
ha misurato nel prelievo del 15 giugno 26,9 mcg/l
prelevando il campione nella vasca di contrada Acinapura, in punto
con alta diluizione e bassa latenza rispetto alle abitazioni. Noi
invece nelle
utenze domestiche è dal 5 giugno che troviamo
non conformità, che nel tempo aumentano”. Poi, alcune domande:
“Perchè Arpab ha conservato il campione per tre giorni prima di
analizzarlo? Come ha prelevato e conservato il campione? Noi, con i
soldi dei cittadini, tra prelievo e comunicazione ufficiale abbiamo
impiegato 5 giorni con l’esito ufficioso comunicato entro 48 ore
agli interessati. Le istituzioni, con bilanci di oltre 13 milioni di
euro, hanno messo il doppio per analisi forse pianificate peggio
delle nostre e falsando probabilmente il dato finale rispetto la
reale criticità d’area. Avessimo noi il bilancio di Arpab forse ad
oggi avremmo trovato non conformità in tutto il territorio
policorese, e non solo. Ovviamente caldeggiamo il non utilizzo
dell’acqua a scopi potabili e sanitari e di procedere con analisi
autonome”. Ed ecco le conclusioni di Cova Contro: “Le istituzioni
non sono affidabili, ai cittadini tocca l’autotutela a tutti i
livelli, tecnico e legale. Manutenzione, macchinari e personale di
altissima qualità sono stati impiegati per le nostre analisi,
standard di professionalità che Arpab ed altri non sappiamo se
possano garantire. Proponiamo agli enti analisi incrociate con
prelievo contemporaneo”.ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 27.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) L'acqua e i problemi. Policoro. Trialometani ancora oltre la soglia secondo gli esami di Cova Contro. Le indagini eseguite in un laboratorio privato. Chiesti esami incrociati con le istituzioni. 2) Policoro Futura e Mamme libere incalzano il sindaco Mascia: “Metta in atto i consigli di Agostino Di Ciaula, dell'Isde”. 3) Il primo cittadino sul caso trialometani: “Non siamo sotto assedio, io sono vigile e trasparente. Non ho nascosto la lettera dell'Isde ma ne ho parlato in Consiglio comunale”. 4) Golf. Metaponto. E' Arleo ad aggiudicarsi la tappa lucana del Franco Bosi argenti Golf cup 2018. 5) Ciclismo. Marino continua a fare risultati: è primo a Terranova del Pollino nella categoria M6 di mountain bike.
SCANZANO JONICO. AUTOCISTERNA CARICA DI GASOLIO FUORI STRADA SULLA JONICA
DOMANI ARTICOLO SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
SCANZANO JONICO – Un'autocisterna carica di gasolio è uscita fuori strada sulla Statale 106 Jonica in direzione Reggio Calabria, subito dopo l'incrocio con la statale Val d'Agri, attorno alle 13.30. Il pesante mezzo, dopo aver sfondato il guard rail, si è adagiato su se stesso lungo la scarpata alta alcuni metri. Dalle prime informazioni il conducente risulta illeso. Sul posto una volante della Polizia stradale, una pattuglia dei carabinieri, una squadra dei vigili del fuoco.
DOMANI ARTICOLI SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
martedì 26 giugno 2018
SCANZANO JONICO. PARCHEGGI A PAGAMENTO AI LIDI. SCANZANO LIBERA: “NON È PER TUTELARE L’AMBIENTE MA SOLO PER FAR CASSA”
TARTASSATI? |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.6.18
SCANZANO JONICO – Parcheggi a pagamento ai lidi. Ed il gruppo Scanzano Libera protesta: “Il tema non è tutelare l'ambiente ma l'occasione buona per fa cassa”. Così hanno sostenuto Maria Giovanna Merlo e Sabino Giacco: “Si parte dall’estate. La Giunta comunale ha approvato il progetto. Una manovra studiata da un lato per mettere le mani nelle tasche dei cittadini reperendo così risorse per tappare buchi di bilancio dall’altro per accontentare il solito qualcuno che si è messo in testa di vessare i pendolari che raggiungono le nostre spiagge dai paesi limitrofi. L’attuazione di tale progetto sarebbe stato ragionevole se il tema fosse stato quello di tutelare l’ambiente, riducendo l’uso di auto private, incentivando l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta e valorizzando il turismo ecosostenibile”. Ed ancora: “Al momento non conosciamo la gestione e le tariffe. Saremmo curiosi di conoscere eventuali agevolazioni o esenzioni o convenzioni per i residenti e per gli addetti ai lavori del settore e di conoscere le alternative all’uso dell’auto prevedendo corse dei mezzi pubblici, incentivando l’uso della bicicletta, malgrado privi di pista ciclabile”. Ma perchè la levata di scudi di Scanzano Libera? “Perchè – è stata la risposta – il comparto turistico locale rischia di subire ulteriori ripercussioni, dopo le note vicende ambientali degli ultimi mesi legate all'Itrec ed ai trialometani. Il pagamento del parcheggio è valido solo se supportato da una attenta programmazione del settore turistico. Che manca. Servizi base pari a zero nonostante i cittadini siano costretti di continuo a pagare per alcuni di essi che, in considerazione del livello generale di tassazione, spetterebbero gratuitamente”. Quale è, dunque, la richiesta di Merlo e Giacco? “Chiediamo al sindaco Raffaello Ripoli di revocare i parcheggi a pagamento al mare al fine di dare un forte segnale di incoraggiamento agli operatori turistici i quali vedono in questa estate una possibile stagione di controtendenza”.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 26.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Matera e Policoro. Lavoratori in nero, tre attività sospese. Nel centro jonico chiuso temporaneamente un ristorante etnico da asporto per gravi carenze igieniche-sanitarie. 2) Scanzano Jonico. Il gruppo “Scanzano Libera” sui parcheggi ai lidi marini: “La sosta a pagamento è solo per fare cassa”.
lunedì 25 giugno 2018
NIKO SINISGALLI, CHEF LUCANO DEL RISTORANTE TAZIO, NEL CUORE DI ROMA, HA PRESENTATO I SUOI NUOVI PIATTI ESTIVI. LE RADICI DEL “POETA VISIONARIO DELLA CUCINA ITALIANA” SONO A GALLICCHIO E SCANZANO JONICO
NIKO SINISGALLI ALL'OPERA |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.6.18
Niko Sinisgalli, executive chef del ristorante Tazio e del Posh terrazza, nel Palazzo Naiadi-The Dedica Anthology, nuovo brand del settore alberghiero di lusso a Roma, in Piazza della Repubblica, 47, ha presentato i suoi nuovi piatti estivi contaminati da Basilicata e Sud. Lo chef lucano, nato a Policoro da famiglia di Scanzano Jonico ma con radici a Gallicchio, ha vissuto sino a 21 anni nel centro del Metapontino prima di girare il mondo. Di Scanzano J. è anche la sua manager ed ispiratrice Maria Rosito. “Nel 1999 – ha raccontato Niko - sono arrivato da Don Alfonso, a Sant'Agata sui due golfi (NA), e lì ho imparato tantissimo sulla cucina creativa. Poi ho frequentato 25 corsi all’Etoile. Ho girato il mondo entrando nelle cucine di ristoranti stellati. Ho imparato a conoscere la cucina dei Paesi orientali rubando con gli occhi e con il palato i segreti delle tradizioni culinarie che oggi mi ispirano. Infine, sono arrivato in questo meraviglioso posto che è il Tazio”. Qui la definizione di “poeta visionario della cucina italiana”: le sue prelibatezze hanno incantato personaggi come Liam Neeson, Sofia Loren, il Dalai Lama, Richard Gere e Wilbur Smith. Sinisgalli, infatti, ha saputo ricreare a Roma una cucina mediterranea capace di esaltare i gusti e i sapori del nostro Belpaese ma con uno sguardo rivolto alle sue radici lucane e meridionali e senza dimenticare le contaminazioni esotiche e orientali. Le punte di diamante del suo nuovo menù estivo, quindi, sono il risotto al lime con cipollotto e tartarre di tonno; gli spaghetti felicetti alla “Don Mario”, un piatto dedicato al padre, antesignano dell'imprenditoria enogastronomica e turistica del Metapontino; il gambero kataifi; il tonno in crosta. Portate che dimostrano la ricerca di Niko di una cucina salutista che non rinunci alle materie prime di qualità e all'esaltazione del palato. Un vero e proprio capolavoro, infine, è il dolce Quadro che nasce dalla maestria dello chef nel far incontrare dolcezza ed arte culinaria.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 25.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Uno chef con radici a Gallicchio e Scanzano Jonico propone a Roma piatti estivi... in salsa lucana. Si tratta di Niko Sinisgalli, executive chef del ristorante Tazio, uno dei più rinomati dalla capitale. 2) Policoro. Una petizione sul web per il Capodanno Rai nelo Metapontino. Continuano le attività del Comitato MetaSiris.
POLICORO. CHIUSO RISTORANTE ETNICO PER GRAVI CARENZE IGIENICO-SANITARIE. TROVATI ANCHE TRE LAVORATORI IN NERO
DOMANI ARTICOLO SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
POLICORO – Un ristorante etnico da asporto è stato momentaneamente chiuso dai carabinieri del Nas e dell'Ispettorato del lavoro per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. La decisione è stata assunta avvalendosi anche del rappresentate della Azienda sanitaria di Matera. Nel locale sono stati trovati anche tre lavoratori completamente al nero con la conseguente sospensione dell'attività. Elevate sanzioni per illeciti amministrativi pari a 12mila euro.
DOMANI ARTICOLI SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
domenica 24 giugno 2018
SCANZANO JONICO. STIGLIANI (LISIA): “DALLA SICCITA' ALL'ACQUA GETTATA NELLO JONIO. DA 15 GIORNI RISORSA IDRICA DEL CONSORZIO SI PERDE NEL FOSSO FERRARULO”
L'ACQUA CHE SI PERDE NEL FERRARULO |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.6.18
SCANZANO JONICO - “Nel Metapontino siamo passati dalla possibile siccità all'acqua gettata nel mar Jonio. Da quasi 15 giorni, infatti, risorsa idrica del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto si perde nel canale Ferrarulo”. Lo ha denunciato alla Gazzetta il responsabile locale del Lisia (Libero sindacato agricolo), Giuseppe Stigliani, stanco di vedere nella struttura che corre nella parte terminale del suo podere, in località Parisi, il tanto desiderato bene dell'agricoltura jonica lucana andare perduto. “Ed in grande quantità – ha continuato il nostro interlocutore -. Il fatto è che quando le vasche di accumulo e distribuzione posizionate nel territorio di Montalbano Jonico si riempiono, tutto il surplus finisce nel Ferrarulo e, da quest'ultimo, all'idrovora di via Lido Torre e, infine, nel mare. Occorrerebbe chiudere le saracinesche per impedire nuovi afflussi. Un'operazione che si può fare o manualmente o per via telematica. Evidentemente, non sta funzionando né la prima opzione né la seconda. E noi vediamo l'acqua perdersi senza poter far nulla”. Almeno, però, il pericolo siccità è scongiurato. “Non del tutto – ha spiegato il sindacalista -. Se è vero che la diga del Pertusillo è strapiena non lo è quella di Montecotugno. Il nostro timore è che accada come nell'estate scorsa quando parte della risorsa idrica è stata travasata, tramite la gronda Agri/Sauro-Montecotugno, dall'invaso che serve Moltalbano Jonico e Scanzano Jonico a quello che serve Nova Siri e parte di Policoro. La cosa potrebbe ripetersi anche nell'estate 2018. Sarebbe, quindi, cosa buona e giusta, oltre che etica e morale, evitare perdite come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni”. Ma ci sarebbe di più. Stigliani: “La cosa, badate bene, non è che si verifichi solo adesso, che siamo in periodo, diciamo, di fuori siccità ma si è ripetuta anche negli altri anni, quando eravamo in fase di penuria. Chi di dovere, perciò, intervenga risolvendo definitivamente il problema”.
SCANZANO JONICO. RIAPERTA LA SPIAGGIA DI TERZO MADONNA DIVORATA DALL'EROSIONE. CORRADO (CIRINGUITO DEL SOL): “NON CI ARRENDIAMO. ANDIAMO AVANTI”
PIPPO CORRADO, IL SECVONDO DA SX, E LO STAFF DEL CIRINGUITO DEL SOL |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.6.18
SCANZANO JONICO – “Abbiamo riaperto. Lo abbiamo fatto con tanti sacrifici ma l'insegna del mio stabilimento balneare è stata riposizionata al suo posto. Il “Ciringuito del sol” non molla”. Lo ha detto Giuseppe “Pippo” Corrado, titolare dell'unico lido attrezzato rimasto sulla spiaggia di Terzo Madonna, sulla sponda sinistra della foce del fiume Agri, aggredita da un rovinoso fenomeno erosivo. Una riapertura che l'imprenditore turistico aveva già annunciato alla Gazzetta il 21 febbraio scorso quando l'impresa sembrava disperata. Le mareggiate, infatti, avevano dato il “colpo di grazia” alla spiaggia su cui, sino a qualche anno fa, operavamo ben tre strutture similari. Il Comune, infatti, aveva impedito il traffico su tutto il nastro d'asfalto parallelo alla spiaggia poichè alcuni tratti del bitume del parcheggio della rotonda centrale erano penzoloni sull'arenile. La furia delle onde aveva demolito il pesante muro di contenimento in cemento armato dell'asse viario. Ed erano visibili, altresì, tratti pericolosamente scoperti degli impianti elettrici ed idrici. Anche il piazzale del “Ciringuito del sol” era stato completamente distrutto. “Ma noi non ci arrendiamo – disse Corrado -. Ricostruiremo il piazzale, gli impianti e riapriremo. Io sono fiducioso. Per noi è un piacere fare questo lavoro”. E così, è stato. Già ieri il lido era aperto con, nonostante il tempo incerto, qualche bagnante. Ovviamente, il divieto di accesso è stato rimosso. Un nastro catarifrangente, posizionato con grossi blocchi di cemento, impedisce il transito a mezzi e persone nelle zone divorate dall'erosione. Ma ecco ancora Corrado: “ Qui era tutto un disastro. Possiamo dire, però, nonostante le spese in più, di avercela fatta con l'aiuto di alcune persone e collaboratori che mi stanno vicino. Lo Jonio, infatti, ci ha restituito una ventina di metri di arenile dove abbiamo posizionato 80 ombrelloni. Contiamo di lavorare bene. Tante, infatti, le telefonate che ci arrivano. Alcune per chiedere se la spiaggia fosse ancora sotto divieto dato che avevano visto le foto su internet. Terzo Madonna, invece, da oggi, è, come potete vedere, libera ed accessibile. Chi vuole venire a trascorrere giornate tranquille con la famiglia al mare può farlo. E faremo anche almeno due serate musicali di intrattenimento. Lo ripeto: noi non ci arrendiamo. Sarà una bella estate 2018. Nonostante tutto”.
LA SPIAGGIA DI TERZO MADONNA |
SILENZIO SUGLI
INTERVENTI DELLA REGIONE
SCANZANO JONICO – La storia si ripete.
I privati non si arrendono e pur tra mille difficoltà continuano nel
loro lavoro. Non così il “pubblico” stretto dalla burocrazia. Il
Comune, infatti, per la spiaggia di Terzo Madonna aveva sollecitato
alla Regione interventi di somma urgenza per poter riaprire, dopo la
terribile mareggiata del 16 novembre scorso che aveva danneggiato
gravemente il lungomare, l'accesso al traffico. Invece, nulla è
stato fatto. Salvo recintare, nei giorni scorsi, le zone pericolose
per poter garantire il transito, sia pur ridotto. E non si sa niente,
inoltre, dell'iter del finanziamento da 7,5 milioni di euro stanziato
per la realizzazione di quelle barriere soffolte che dovrebbero
risolvere il fenomeno erosivo.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 24.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Scanzano Jonico. Ha riaperto la spiaggia divorata dall'erosione. A Terzo Madonna premiati gli sforzi dell'imprenditore Giuseppe Corrado detto Pippo. 2) La polemica. Terzo Madonna, nicchia ancora la Regione. Quando saranno investiti i 7,5 milioni stanziati? 3) Scanzano Jonico. Le denuncia di Giuseppe Stigliani (Lisia): “Dalla siccità all'acqua gettata nel mare Jonio”. 4) Nel palazzo Ricciardulli, a Rotondella. Serata culturale: “Dialoghi su lontananza e radici con Franco Brevini e Pino Suriano.
sabato 23 giugno 2018
POLICORO. PINO CALLA' ELETTO SEGRETARIO CITTADINO DI FRATELLI D'ITALIA
PINO CALLA' |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.6.18
POLICORO - Pino Callà è stato eletto per acclamazione nuovo segretario della sede locale di Fratelli d'Italia al termine del recente congresso cittadino. Elezione avvenuta alla presenza del segretario regionale, Gianni Rosa; del commissario provinciale di Matera, Pasquale Di Lorenzo; dei dirigenti nazionali, Rocco Tauro, Pio Belmonte e Giuseppangelo Canterino. L'assemblea ha ringraziato, altresì, il segretario uscente del circolo, Antonio Vitale, per il lavoro svolto, dal 2013 in poi, nell’interesse dei policoresi. Dopo un lungo dibattito sull’importanza strategica del Metapontino nell’economia della Basilicata e sulle prospettive future del partito guidato da Giorgia Meloni anche in vista delle prossime elezioni regionali, il neo segretario Callà ha illustrato il suo programma cittadino.
ROTONDELLA. AMORE PER IL PAESE NATIO DA VOLERCI TORNARE DOPO LA MORTE. TANTE LE DOMANDE DA EMIGRATI AL COMUNE PER L'ETERNO RIPOSO
CULTO DEI MORTI. IL MONUMETO AI CADUTI DELLE DI TUTTE LE GUERRE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.6.18
ROTONDELLA – Quando si dice “attaccamento al proprio paese natio”. Quanto di più significativo può esserci in questa asserzione se non il volerci tornare sia pure “post mortem”? Già. E' quanto hanno constatato gli attuali amministratori del Comune dell'antica Rotunda Maris esaminando le manifestazioni di interesse che l'ente locale ha promosso nei mesi scorsi per richieste di concessione di loculi e cappelle gentilizie. Richieste giunte in più di cento nel giro di pochissimi giorni. La sorpresa, però, è stata nel verificare che tantissime erano arrivate da rotondellesi che non vivono più sul territorio comunale ma che hanno manifestato il desiderio di “tornarci” in futuro. Per sempre. “E’ prevedibile – ha spiegato il vice sindaco Pasquale Gentile - che il numero delle domande possa crescere ancora. Più di qualcuno ha annunciato informalmente il proprio interesse dopo la scadenza dei termini. Intanto il Comune ha previsto un ampliamento di 500 loculi che sin da ora non appare sufficiente a coprire il potenziale di richieste poichè per ognuna di esse si chiedono più posti”. E questo è il pensiero, a proposito, del sindaco Vito Agresti: “ Conosciamo l’attaccamento delle persone al nostro paese e sappiamo bene che questo sentimento si esprime spesso nel desiderio di riportare qui le proprie spoglie. La nostra azione di ampliamento vuole rispondere a questa esigenza che rappresenta anche un fattore di sviluppo per il territorio per il richiamo a lungo termine che la nostra cittadina potrebbe avere anche per le seconde o terze generazioni di rotondellesi emigrati”. C'è da evidenziare, altresì, che il cimitero comunale, al limitare del rione Convento, sulla parte ovest dell'abitato, ha caratteristiche monumentali come si addice ad un Comune che quest'anno festeggia i suoi primi 500 anni di vita. Altra testimonianza di come sia profondo culto dei morti vissuto a Rotondella è il pregevole monumento ai caduti delle due guerre mondiali, ubicato piazza Albisinni.
POLICORO. APERTA LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE CIECHI, IPOVEDENTI ED INVALIDI LUCANI (ACIIL) ONLUS
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.7.18
POLICORO – Ha aperto i battenti la sede comunale dell'Associazione ciechi, ipovedenti ed invalidi lucani (Aciil) onlus, in via Siris, 115. “L’Associazione – si legge in un comunicato stampa - non ha scopo di lucro e si propone esclusivamente finalità di solidarietà civile, mediante lo svolgimento di attività nei settori dell’assistenza sociale”. E questi alcuni degli scopi dell'attività dell'Aciil: “Promuovere la crescita umana, culturale, professionale, civile, economica e sociale dei non vedenti, ipovedenti e soggetti diversamente abili; sviluppare a tutti i livelli istituzionali ed amministrativi con lo svolgimento delle organizzazioni sociali, delle famiglie e dei diretti interessati, una sistematica e positiva azione di rimozione di tutti quei fattori di esclusione o di ostacolo alla realizzazione della cittadinanza sociale; promuovere interventi legislativi per le specifiche competenze delle Regioni per l’effettiva efficace attuazione di quanto previsto della Costituzione, nonché di tutte le disposizioni regionali volte alla piena integrazione culturale, sociale ed economica; intraprendere tutte le iniziative possibili per favorire la riabilitazione, la formazione e la cultura della categoria, attivando corsi di formazione e di aggiornamento; promuovere e favorire la mobilità e l’integrazione degli stranieri affetti la minorazioni visive e diversamente abili in Basilicata ed analogamente dei lucani all’estero; collaborare con tutte le strutture sanitarie per la profilassi per la prevenzione della cecità e per il recupero visivo e sanitario degli ipovedenti e diversamente abili; favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Ed ecco i contatti diffusi dall'Aciil onlus: cell. 3296154672; e-mail: aciilpotenza@alice.it, sito internet www.aciil.it.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 23.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) Matera. I clown dell'Oasi del sorriso dalle 16 al Madonna delle Grazie. 2) Rotondella. Ampliamento del cimitero ma i posti non bastano. 3) Policoro. Fratelli d'Italia, Callà eletto segretario. 4) Policoro. Ha aperto i battenti la sede comunale dell'Associazione ciechi, ipovendenti e invalidi. 5) Tursi. Si proietta il cortometraggio Sassywood.
venerdì 22 giugno 2018
UN CUPO LUOGO DI MISTERI LA EX CENTRALE DEL LATTE DI SCANZANO JONICO. ED ERA UN FIORE ALL'OCCHIELLO DELL'AGRO-ALIMENTARE PUBBLICO LUCANO
I FUSTI DI SOSTANZE CHIMICHE SCOPERTI NEL BLITZ DELLA GAZZETTA DEL 20.10.2003 |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.6.18
SCANZANO JONICO – L'ex centrale del latte da fiore all'occhiello del settore agro-alimentare pubblico della Basilicata post Riforma fondiaria a luogo di “misteri”. Oggi è un cimitero industriale, nel cuore del Metapontino agricolo e turistico: una fabbrica dismessa da anni, chiusa con tutti i suoi vecchi macchinari all'interno, magari con cisterne contenenti liquidi e sostanze pericolose, rifiuti organici, assalita dalla erbacce incolte, ricovero di animali selvatici e randagi. Un “cimitero” che costa in immagine della costa jonica lucana; in salute umana, con i suoi tetti costituiti da lastre in amianto, la fibra killer che tanti lutti ha provocato nel mondo, per fortuna in via di rimozione; ed anche in termini, per ragionare “materialmente”, economici. La struttura della Latte rugiada spa doveva lavorare il prodotto degli allevamenti del Metapontino e delle aree interne ma fu assalita dalla politica e, quindi, dai debiti. Di proprietà dell’Esab (Ente di sviluppo agricolo della Basilicata) passò di mano in mano sino a quelle di Callisto Tanzi, ex re della Parmalat, nel 1992. Sul finire degli anni 90, la chiusura e l’abbandono. Sino al 20 ottobre 2003 quando la Gazzetta fece un blitz nel rudere: i tetti in amianto cadevano a pezzi, macchinari arrugginiti, cisterne con liquidi, erbacce, serpenti, randagi, buste di latte putrefatto, bidoni con sostanze chimiche. Il 29 ottobre 2003 i carabinieri della Compagnia di Policoro sequestrarono tutto. La Regione si accorse che l’ex centrale era di sua proprietà. E sborsò fior di soldi per effettuare una prima bonifica. Il blitz, però, mise in moto nuove indagini sull’omicidio di Vincenzo De Mare, autista proprio dell'ex fabbrica, ucciso con due colpi di fucile il 26 luglio 1993. L'uomo disse no a traffici di rifiuti sporchi da Nord a Sud. E pagò con la vita. Ma l'inchiesta, riaperta più volte, è stata chiusa come delitto commesso da ignoti. E l'ex lattificio è ancora lì, abbandonato all’incuria ed ai suoi misteri.
L'INSEGNA DELLA LATTE RUGIADA SPA |
SCANZANO JONICO. VIA L'AMIANTO DAL RUDERE DELLA VECCHIA CENTRALE DEL LATTE. POI, FORSE, LA REGIONE BASILICATA RIUSCIRA' A VENDERE IL MANUFATTO CADENTE
MEZZI E TECNICI AL LAVORO ALLA VECCHIA CENTRALE DELLA lATTE RUGIADA SPA |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.6.18
SCANZANO JONICO – Lavori in corso al rudere che è diventata, nella frazione di Terzo Cavone, l'ex centrale del latte della Latte rugiada spa. Alcuni mezzi ed operai con speciali maschere e tute hanno cominciato a rimuovere i quintali di cemento-amianto che rappresentano la copertura del vecchio manufatto. Lavori commissionati, come si legge sulla tabella della licenza edilizia, dalla Regione Basilicata, proprietaria della ex fabbrica, alla ditta Pellicano verde spa. Sulla tabella anche i nomi dei tecnici incaricati dell'effettuazione di un progetto atteso da tempo dalla gente che vive nei pressi per motivi di sicurezza sanitaria. Anche se, per la precisione, lo stesso massimo ente locale regionale era intervenuto negli anni scorsi con un'opera di stabilizzazione delle coperture costituite dalla fibra killer che già tante vittime ha fatto in Italia e nel mondo. Oltre a quello sanitario, tuttavia, forse c'è un altro motivo alla base dell'intervento dell'Ufficio provveditorato e patrimonio del Dipartimento della Giunta regionale: quello di porre le basi per la cessione a privati di uno dei cimiteri industriali del Metapontino. Carica d'amianto, l'ex centrale del latte, nonostante numerosi bandi a trattativa privata per la vendita, non ha mai trovato acquirenti. Pure con l'immobile ben posizionato a ridosso della Statale Jonica 106, importante direttrice dell'asse Tirreno-Adriatico. Così, abbiamo chiesto lumi al sindaco in carica, Raffaello Ripoli, su quanto sta avvenendo a Terzo Cavone. “Il lavoro – è stata la sua spiegazione - è della Regione Basilicata. L'ex centrale, infatti, non è stata ancora venduta. Al 99%, tuttavia, mi risulta che l'area su cui essa insiste sia stata inserita, unica zona di Scanzano Jonico, nella Zes (Zona economica speciale) Jonica Taranto-Basilicata. L'idea è quella di vendere il manufatto per crearci un'attività produttiva. La rimozione dell'amianto e l'inserimento nella Zes potrebbero rendere appetibile agli investitori l'eventuale acquisto. Io credo che la Regione abbia già in mente cosa farci”. Già cosa diventerà l'ex centrale della Latte rugiada spa? Per ora, dopo essere stata una postazione essenziale, ma fallimentare, del settore lattiero-caseario pubblico lucano, è solo una serie di capannoni cadenti, circondati da erbacce, con ingresso vietato ai non addetti perchè, si legge in un cartello, “zona ad alto rischio. Possibile la presenza di polveri di amianto in concentrazione superiore ai valori limite di esposizione”.
IL VECCHIO CASEIFICIO: ZONA AD ALTO RISCHIO |
NON CE L'HA FATTA MICHELE REGINA, IL GIOVANE DI MARCONIA TRAVOLTO DA UN CAMION SULLA JONICA, A NOVA SIRI, MERCOLEDÌ SERA. IL DECESSO PER POLITRAUMA NELL'OSPEDALE DI POLICORO
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
NOVA
SIRI – Un giovane di Marconia di Pisticci, Michele Regina, 29 anni,
è deceduto nell'ospedale di Policoro per i postumi di un
investimento avvenuto attorno alle 22.15 di mercoledì sulla Statale
Jonica 106. L'uomo è stato travolto da un mezzo pesante all'altezza
della piazzola di sosta che precede immediatamente il bivio di
ingresso nella cittadina del Metapontino. Sul posto, ovviamente, come
accade in questi tragici casi, sono prontamente arrivati il personale
del numero di emergenza 118, gli agenti della Polizia stradale del
Distaccamento di Policoro, i carabinieri della Stazione di Nova Siri.
Le condizioni del ferito, sbalzato sull'asfalto dal violento impatto,
sono apparse subito gravissime ma egli è giunto, sia pure in codice
rosso, ancora vivo al pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo
II. I sanitari hanno anche avuto il tempo per poter effettuare alcuni
esami diagnostici radiologici prima della constatazione della morte.
Così, nella mattinata di ieri è stata effettuata nell'obitorio del
nosocomio la necessaria ispezione cadaverica per il riconscimento
delle cause del decesso: politrauma cranio-facciale, toracico ed
addominale. Ed il magistrato incaricato del caso, Salvatore Colella,
attorno alle 14, ha dato il nulla osta per la consegna della salma ai
familiari ed il trasferimento a Marconia. Sulla dinamica dell'impatto
mortale ha eseguito i dovuti rilievi il personale della Polizia
stradale di Policoro. Ancora attorno alle 23.30 di mercoledì erano
in corso accertamenti e controlli. Regina avrebbe fermato la sua
auto, una utilitaria Fiat, nella piazzola, in direzione Reggio
Calabria, prima di essere investito dal mezzo pesante che viaggiava
nella medesima direzione. Gli investigatori hanno raccolto la
testimonianza dell'autista del camion. Sull'asfalto i segni della
brusca frenata dal lui effettuata. Ma è stato impossibile evitare
l'investimento. In quel punto, oltretutto, la Jonica è a doppia
corsia con spartitraffico centrale. Agli investigatori il compito di
chiarire in tutte le loro componenti sia la dinamica sia le
circostanze dell'incidente.
ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 22.06.18, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
1) E' un rudere. Bonifica all'ex centrale del latte, ora via le copertura d'amianto. Ma a lavori conclusi sarà necessario trovare una nuova destinazione d'uso. 2) Era una delle realtà più promettenti del settore agroalimentare. Da fiore all'occhiello a cupo luogo di misteri. 3) Nell'aprile 2017 la Regione propose la vecchia centrale come struttura per accogliere migranti? Ma il prefetto Bellomo decretò: “Non è idonea”. 4) Nova Siri. E' deceduto il giovane di Marconia travolto da un camion. Michele Regina, 29 anni, era stato investito mercoledì sera. 5) Policoro. Al lido La duna. Incontro su Matera 2019 e parco della Magna Grecia.
giovedì 21 giugno 2018
ARTI MARZIALI MISTE. IL MATERANO RUBINO HA VINTO AD ANVERSA, PER KO, CONTRO WOUTERS. ORA E' AL TOP TRA I PESI WELTER D'ITALIA E D'EUROPA
LA VITTORIA DI RUBINO CONTRO WOUTERS |
MATERA – Il campione materano di arti marziali miste (mma), Angelo Rubino, ha ottenuto la sua più prestigiosa vittoria in carriera battendo ad Anversa, in Belgio, il campione di casa Marteeen Wouters. Ed ora si trova al top tra i pesi welter d'Europa. Tanto che il video con il middle kick (calcio al fianco dx) che ha mandato ko il suo avversario sta diventando virale. Il match si è svolto nel Lotto arena della città belga, tutto esaurito. Lo scontro tra Wouters, beniamino dei tifosi locali, ed il lottatore lucano era il main event della riunione ed è stato trasmesso in diretta sul canale Facebook del circuito Cage warriors con circa 150mila spettatori connessi. Insomma, il peso psicologico su Rubino, con i tifosi di Anversa tutti per il suo avversario e l'esordio nel circuito più importante d'Europa, era consistente. Ma ha caricato di più il “guerriero” proveniente dalla Basilicata. Così, dopo la prima fase di studio, con i due atleti che si sono colpiti con combinazioni di braccia e gambe molto precisi e potenti, ecco il momento cruciale del match. A 30 secondi dalla fine della prima ripresa, il materano ha colpito al fegato, con il piede sinistro, il suo avversario che si è piegato in due. E' stato il là per il lottatore lucano per scagliarsi contro Wouters colpendolo con due pugni. A questo punto l'arbitro ha chiuso la contesa con l'angolo del campione italiano in festa. Ed ora, dopo 4 vittorie consecutive, tre per ko, cosa farà il nostro fighter? “da oggi mi godrò l'estate. E sarò a Matera per la festa della Bruna”. Già, Rubino, che si allena a Verona, porta la città dei Sassi nel cuore ed in Europa essendone diventato l'ambasciatore nel mondo delle arti marziali. Peccato che, sinora, nessuno si sia accorto di lui al Comune della capitale della cultura 2019.
CAPODANNO RAI 2018 NEL METAPONTINO. UNA LISTA DI UOMINI DI CULTURA A SOSTEGNO. METASIRIS: “APPELLO A PROVINCIA E CAMERA DI COMMERCIO DI MATERA ED AL PARCO DEL POLLINO”
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.6.18
POLICORO
- “Il Capodanno Rai 2018 deve farsi nel Metapontino e non altrove”.
Insiste Vincenzo Montagna, presidente del Comitato MetaSiris, nato
per sostenere la causa, inviando una sua lettera aperta al presidente
della Provincia, Francesco De Giacomo, e della Camera di commercio di
Matera, Angelo Tortorelli, ed al loro omologo del Parco del Pollino,
Domenico Pappaterra, per chiedere il loro sostegno. Lo stesso
MetaSiris ha diffuso un primo elenco di personalità che hanno
firmato per “L'anno che verrà”, questo il titolo del più
importante concerto e trasmissione tv di ogni 31 dicembre, nell'arco
jonico lucano. Ma andiamo con ordine. Montagna ha reso edotti del
problema i numeri uno degli enti a cui si è rivolto informandoli
della delibera del 15 dicembre 2015 con cui “la Giunta Regionale
della Basilicata ammetteva a finanziamento il “potenziamento
dell’azione di promozione turistica della Basilicata mediante
l’organizzazione di un grande evento nella città di
Matera-capitale della cultura 2019”. Successivamente il numero
degli eventi è stato elevato a cinque per cui, dopo il primo nella
città dei Sassi, vi è stato il secondo a Potenza ed il terzo a
Maratea. In un incontro tenutosi a Policoro negli anni scorsi, il
sindaco dell’epoca, Rocco Leone, ed il suo collega di Matera,
Raffaello De Ruggieri, assunsero l’impegno di proporre l'evento
nell’area metapontina”. Poi, l'attualità: “Dopo la
costituzione di MetaSiris, in una riunione tenutasi in Marina di Nova
Siri c'è stata l’adesione di tutti i sindaci della fascia jonica e
di molti di quelli dell’area del Pollino. La nostra proposta,
altresì, è stata illustrata al Presidente della regione, Marcello
Pittella”. Da qui la richiesta di sostegno a De Giacomo, Tortorelli
e Pappaterra. Sostegno che è già arrivato da “Matera si muove”
e da personalità come Amerigo Restucci, Giovanni Caserta, Nino
D’Agostino, Nicola Mangialardi, Leonardo Pinto, Pietro Simonetti,
Carlo Chiurazzi, Cosimo Latronico, Angelo Tataranno, Nicola Calcagno
e Silvana Arbia.