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| CARMELA GIRASOLE (FACEBOK) |
FONTE CORRIERE.IT – BRESCIA
MAESTRA STRONCATA DA ANEURISMA: È UNA MORTE NATURALE, IL COMPAGNO NON C’ENTRA
DI MARA RODELLA
INDAGATO PER OMICIDIO PRETERINTENZIONALE, MA IL PUBBLICO MINISTERO HA CHIESTO L'ARCHIVIAZIONE, NON SAREBBERO STATI RAVVISATI EPISODI DI VIOLENZA
Non ci sarebbe alcun episodio di violenza, tale da aver determinato la morte di Carmela Girasole: maestra elementare di 45 anni originaria di Montalbano Jonico, in provincia di Matera, morì stroncata da un aneurisma cerebrale il 24 settembre scorso, all’ospedale Civile, dopo il malore e il ricovero d’urgenza.
Viveva in centro storico insieme al compagno: 27enne di origini tunisine con precedenti per spaccio e all’epoca privo di documenti regolari in Italia, peraltro ufficialmente senza fissa dimora — dopo il decesso era stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale (senza richiesta di alcuna misura cautelare). Un atto dovuto e di garanzia, affinché potesse partecipare agli accertamenti medicolegali. Volti ad accertare, nello specifico, se i segni e le lesioni in testa (che non erano comunque sembrate particolarmente gravi) riscontrate alla vittima fossero compatibili con la morte e, nel caso, da cosa fossero stati originati: una caduta accidentale o le botte.
La consulenza tecnica, approfondita sotto vari aspetti, non ha evidenziato alcun nesso tra il decesso e l’eventuale intervento di terzi. In questo caso, l’indagato. Per questo il pm Francesco Carlo Milanesi ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a suo carico.
Carmela Girasole era arrivata in ospedale in condizioni critiche: sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico, non riuscì a sopravvivere. «Sono caduta dalle scale» aveva detto Carmela ai sanitari del pronto soccorso due giorni prima di tornarci, in ambulanza, in condizioni disperate e non uscirne più. E non era la prima volta. Altri due accessi, sempre a causa di forti mal di testa. Anche per questo gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro senza tralasciare alcuna ipotesi. Quell’appartamento in centro Carmela l’aveva preso in affitto quattro mesi prima di morire: stando alle testimonianze dei vicini e di chi la conosceva, la sua non era una storia d’amore serena, anzi. La vittima e il compagno, negli ultimi tempi, avrebbero condiviso una relazione caratterizzata da eccessi.
E poi le urla, le tensioni costanti: qualcuno ipotizzò anche presunte aggressioni fisiche, ma agli atti non risulta alcuna denuncia. Lei era diventata insegnante di ruolo da circa un anno, eppure dal settembre di un anno fa — dall’inizio dell’anno scolastico — non si era mai presentata a scuola. Le colleghe erano preoccupate.
PER APPROFONDIRE
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