giovedì 28 febbraio 2019

I MIGRANTI DEL GHETTO DE LA FELANDINA A SCANZANO JONICO, NELLA CITTA' DELLA PACE? IL PREFETTO BELLOMO: “LA REGIONE STA PENSANDO AL TRASFERIMENTO. IL PROBLEMA DELLA BARACCOPOLI DI METAPONTINO E' DI DIFFICILE SOLUZIONE”

IL GHETTO DE LA FELANDINA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.2.19

METAPONTO - “Noi potremmo arrivare anche subito con mille uomini e sgombrare tutto ma sono sicura che non risolveremmo il problema. Dopo due minuti i capannoni abbandonati sarebbero occupati di nuovo. La questione de La Felandina è di difficile soluzione. La situazione, però, è alla nostra attenzione. E la Regione sta pensando di dare un alloggio ad un centinaio di questi lavoratori stagionali africani nella Città della pace in costruzione a Scanzano Jonico”. Lo ha detto il prefetto di Matera, Antonella Bellomo, dopo che il nostro giornale ha documentato le condizioni di vita, assolutamente inumane e fuori da ogni logica sanitaria e di sicurezza, in cui sopravvivono più di 400 braccianti sudanesi, nigeriani, ivoriani, tra loro anche donne, occupati, sia pure in modo saltuario, nelle campagne. Di fatto, i capannoni dismessi, anzi mai entrati in funzione, di quel consorzio che doveva significare il rilancio produttivo ed occupazionale del Metapontino, alla confluenza della Statale Basentana con la Jonica, sono stati trasformati in una baraccopoli-ghetto. Ma ecco ancora la rappresentante del Governo nel Materano: “La situazione è complicata. Qui c'era un Consorzio di imprese che ha avuto contributi economici. Poi, un'inchiesta penale della Guardia di finanza ha fatto emergere irregolarità per cui c'è stata una sentenza di condanna che ha sequestrato e confiscato l'area. La sentenza è stata appellata e parzialmente confermata. Stiamo cercando di capire se la confisca è divenuta esecutiva. L'area nel caso potrebbe essere presa in carico dal demanio o da qualcuno che se ne faccia carico per la bonifica e la messa in sicurezza con misure che impediscano nuovi accessi”. Come accade alcuni anni fa nell'ex stabilimento Cometa. “Si – ha confermato la nostra interlocutrice – lì facemmo degli sgomberi. I migranti, però, si fermano e tornano in zona avendo un permesso di soggiorno per occupazioni stagionali e con gli agricoltori che danno loro occupazione. Non si tratta di clandestini ma di lavoratori a tutti gli effetti”. Che fare? Bellomo: “Queste persone debbono mettersi insieme e trovarsi un alloggio considerato che hanno un lavoro. La Regione, intanto, si era impegnata per una soluzione tipo Palazzo San Gervasio per la raccolta dei pomodori. In quel caso, però, fu il Comune di Bernalda a non essere d'accordo chiedendo di ripartire i braccianti africani sull'arco ionico lucano anche se è a Metaponto che ci sono le offerte di lavoro. Il massimo ente locale, pertanto, di fronte alle difficoltà, sta pensando di poter utilizzare la struttura della Città della pace in costruzione a Scanzano Jonico per dare un alloggio ad un centinaio di queste persone. Ed anche la diocesi sta cercando uno stabile per poter ospitare 35 di questi lavoratori, magari i più fragili”. 

IL GHETTO DE LA FELANDINA

COSI' PARLARONO ARON E ISSAH: “COMA FAI A NON STARE QUI? CHI TI FITTA UNA CASA?”

METAPONTO - “Noi non stiamo sempre qui. Ci spostiamo. Tre mesi qua, altri a Nardò, nel Salento; altri ancora in Sicilia, ad esempio a Campobello. Dove c'è raccolta di frutta e ortaggi noi andiamo”. Lo dissero al cronista il 21 febbraio scorso nel ghetto de La Felandina, Aron ed Issah, i due sudanesi che ci fecero visitare l'immenso campo di baracche in legno, plastica, cartoni, ricavato all'esterno ed all'interno delle strutture di quello che doveva essere uno dei poli manifatturieri della Basilicata. E quando chiedemmo loro del perchè non si mettessero insieme per trovare un alloggio decoroso risposero così: “Ma come fai a non stare qui? Campagna è bene ma poche giornate al mese, 8-9. Dove trovi casa? Chi ti fitta casa? Qui non è vivere, senza acqua, luce, caldo, con immondizia. Ma è sola nostra possibilità”. Pochissime parole per spiegare una condizione di vita nel degrado più assoluto.

CALCIO A 5 DI B. ORSA ALIANO COL VENTO IN POPPA: AD ALTAMURA LA TERZA VITTORIA CONSECUTIVA. TODARO (TEAM MANAGER): “PUNTIAMO ALLA SALVEZZA DIRETTA”

PATRICK DIPINTO IN GRAN FORMA: DUE RETI ALL'ALTAMURA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.2.19

POLICORO – “Vogliamo raggiungere la salvezza diretta. Prima ci riusciremo e meglio sarà per tutti”. Ha dimostrato di avere le idee chiare il team manager dell'Orsa Avis Borussia, Gaetano “zio Nino” Todaro, dopo la terza vittoria consecutiva della squadra allenata dal duo Cesare Rispoli-Fabio Siviglia. Sabato scorso l'ennesimo entusiasmante exploit, in trasferta, sul difficile campo di Altamura, con un gol ad un minuto dal termine del portiere Gustavo Bertoli. Ma ecco ancora il nostro interlocutore: “Dobbiamo mantenere a tutti i costi il terz'ultimo posto in classifica che abbiamo in questo momento sino alla fine. L'impegno deve essere massimo da parte di tutti. Anche perchè le due nostre inseguitrici, il Bisceglie ed il Guardia Perticara, stanno andando bene anche loro. Non ci possiamo fermare. Adesso siamo a 4 punti sopra l'ultimo posto, che significa retrocessione, ed a 2 dal penultimo, che fa accedere ai playout nazionali. Siamo, però, anche a 4 lunghezze dalla quart'ultima, il Taranto”. Già, la squadra che incontrerete, nella città dei due mari, sabato pomeriggio. “Sì – ha confermato il dirigente ionico -. Vincere da parte nostra significherebbe tirare nella mischia anche i tarantini. Ma anche i nostri avversari vorranno conquistare l'intera posta in palio per avvicinarsi di più alla permanenza. Noi, però, non dobbiamo fare calcoli. Dobbiamo dare sempre il meglio”. La squadra, tuttavia, ora ha raggiunto il suo assetto stabile con Patrick Dipinto e Paz David Jimenez “Davì”, autori entrambi di due gol ad Altamura, in grandissimo spolvero. Todaro: “Sì. Noi, però, vi assicuro, abbiamo ancora margini di miglioramento. A questo punto possiamo giocarcela con tutte”.

DOMANI I FUNERALI DEL NONNO DI POLICORO, PASQUALE SANTARCANGELO, DALLE ORE 10.30, NELLA CHIESA MADRE. IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE DI STELLE D'ARGENTO, LEONARDO MARONE, E DEL SINDACO ENRICO MASCIA

LA FESTA DEI 107 ANNI DI NONNO PASQUALE ALL'ASSOCIAZIONE STELLE D'ARGENTO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.2.9

POLICOROUna intera città in lutto. Già, la morte di nonno Pasquale Santarcangelo, a 107 anni, ha lasciato un vuoto in tutta la comunità ormai abituata ai record di longevità di una figura divenuta quasi familiare per i residenti e non solo. Già, l'arzillo vecchietto sorprendeva per la sua simpatia e per la sua partecipazione alla vita sociale e politica partecipando a tutte le consultazioni elettorali, ultimo referendum antitrivelle compreso, in programma. Per questo le sue foto ai seggi hanno fatto il giro d'Italia. Ma, si sa, la vita, purtroppo, è così. Nonno Pasquale è deceduto nella casa famiglia di Colobraro, ieri alle 7. Dalle 10.30 di oggi la camera ardente sarà aperta nella casa del commiato “L'ultimo miglio”, in via Puglia 44. I funerali avranno luogo venerdì, dalle 10.30, nella chiesa madre. Ma ecco il pensiero sulla scomparsa dell'iscritto più famoso alla sua associazione di pensionati, la Stelle d'argento, del presidente Leonardo Marone: “Tutti i nostri soci erano già impegnati per festeggiare il 5 ottobre prossimo, come ogni anno, i 108 anni di nonno Pasquale. Siamo tutti dispiaciuti. Ovvie le nostre condoglianze alla famiglia”. Ed il sindaco Enrico Mascia ha aggiunto: “La morte di nonno Pasquale lascia un vuoto nella città. Egli era un motivo d'orgoglio della nostra comunità. Lasciava meravigliato che gli parlava. Ed è stato un esempio di stile di vita e di partecipazione. La sua lunga vita certifica anche che a Policoro si vive bene ed a lungo”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 28.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO CON RAFFAELE LORUSSO,  PRESIDENTE DELLA FNSI, E  MARGHERITA AGATA, CONSIGLIERE NAZIONALE USSI

1) Metaponto. Il prefetto Bellomo e il grave rompicapo del ghetto di migranti de La Felandina. “Potremmo sgombrarli con mille uomini ma un minuto dopo sarebbero di nuovo lì”. La Regione sta pensando all'ipotesi di un trasferimento a Scanzano Jonico nella costruenda Città della pace. 2) Lo sfogo di due sudanesi che vivono nella triste realtà: “Come fai a non stare qui? Chi ti fitta una casa?” 3) Policoro. Domani i funerali dell'arzillo vecchietto. Tutta la città piange nonno Pasquale. Si è spento a 107 anni dopo non essere mai mancato ad una consultazione elettorale. 4) Col vento in poppa, Calcio a 5 di B. Ad Altamura la terza vittoria. Il team manager Todaro: “L'Orsa Aliano punta alla salvezza diretta”. 5) La settima arte. A Nova Siri si impara a fare cinema con un “corto” ambientale.

CALCIO. MISTER TORTORELLI: “IL POLICORO AVREBBE MERITATO DI VINCERE A SENISE”

MISTER TORTORELLI IN PANCHINA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.2.19


POLICORO – “Abbiamo pareggiato una partita che potevamo vincere tranquillamente ma abbiamo sbagliato le 4 occasioni avute per far gol. Poi, per alcuni minuti siamo stati in 11 contro 10 anche se l'espulsione del nostro centrocampista Federico Cappelli ha bilanciato il conto degli uomini in campo. Alla fine la divisione della posta è andata bene. Ai punti, però, avrebbe vinto la mia squadra”. Lo ha detto l'allenatore del Policoro Calcio, Salvatore Tortrelli, a commento della divisione della posta, a reti bianche, a Senise, contro la formazione sinnica. Un pari che, a detta del nostro interlocutore sta stretto agli jonici: “Meritavamo di più, sicuramente. Ora, però, si tratta di archiviare questa gara ed i tre punti da noi conquistati in settimana nel recupero di Latronico, e di impegnarci per i prossimi match”. Match che vedranno la compagine biancoceleste alle prese con le squadre che sono al di sotto in classifica generale. Un calendario in discesa? “Solo sulla carta – ha risposto il responsabile dello staff tecnico della società presieduta da Salvatore Silvestri – poiché incontreremo team in lotta per non retrocedere che venderanno cara la pelle. Noi, poi, con le “piccole”, che chiudono gli spazi, andiamo un po' in difficoltà. Giochiamo, infatti, in avanti, con ragazzi molto giovani. E non è facile”. Ma che giudizio dà della sua prima esperienza in un campionato dei “grandi” il mister venuto dai campionati giovanili? “Sono alla sesta partita ed ho conquistato sinora otto punti. Ne aspettavo qualcuno in più. Il bicchiere, tuttavia, lo considero mezzo pieno”. Dove potrà arrivare il Policoro? Tortorelli: “Dobbiamo fare il massimo dei punti possibile. Possiamo avvicinarci molto alle squadre che sono in zona playoff”.

DON MARCELLO COZZI (LIBERA) AI DELINQUENTI: “IL NOSTRO FIATO E' SUL VOSTRO COLLO”. DOPO I FATTI CRIMINOSI DI SCANZANO JONICO

IL MAXIBLITZ DEL 4 OTTOBRE SCORSO, OPERAZIONE RUSCA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.2.19

SCANZANO JONICO – “I delinquenti che hanno agito ed agiscono nel Metapontino sappiano che fra un incendio e l'altro siamo noi a tenere il nostro fiato sul loro collo e non viceversa”. Lo ha dichiarato don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera, dopo gli ultimi fatti di cronaca accaduti nel Comune più giovane del Materano, aggiungendo: “Non era straordinario pensare che retate di polizia non avrebbero risolto il problema della criminalità nell'arco ionico lucano. Noi crediamo che magistratura e forze dell'ordine si stiano muovendo per debellare i gruppi malavitosi operanti nella zona. Molte persone sono state arrestate ma le loro ramificazioni sono ancora presenti sul territorio. Probabilmente c'è chi non si rassegna al fatto che lo Stato finalmente sia arrivato e che sia più forte di loro. Non dico che si tratta dei colpi di coda, che potrebbe sembrare quasi di essere arrivati alla fine del capitolo, ma che, come succede in tutte le aree aggredite dalla criminalità organizzata, ci sono quelli che restano fuori che cercano di continuare a fare le veci di quelli che stanno dentro. Probabilmente, vogliono fare vedere che loro continuano ad esserci”. Quasi, cioè, una sorta di sfida: lo Stato c'è ma ci siamo anche noi. Don Cozzi: “Si. É un segnale che si vuole dare alla gente del territorio. E' vero, sono arrivati, hanno smantellato, hanno messo in carcere, ma voi dovete continuare ad avere paura. Il fatto è un altro, però. Mi pare che oggi queste vicende non facciano più paura o non siano vissute con rassegnazione come avveniva due-tre anni fa. Noi come Libera aspettiamo di capire di quali reati questi soggetti verranno rinviati a giudizio per costituirci parte civile”.

SCANZANO JONICO. IL SINDACO RIPOLI: “IL COMUNE PARTE CIVILE NEI PROCESSI SUGLI ATTENTATI”. DOPO GLI ULTIMI ATTACCHI MALAVITOSI CHE HANNO COLPITO LA COMUNITA'

IL RIPRISTINO DELLE SERRE SQUARCIATE ALL'AZIENDA CORVAGLIA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.2.19
SCANZANO JONICO - “Se ci saranno gli estremi da un punto di vista tecnico, il Comune sicuramente si costituirà parte civile nei confronti di coloro che saranno rinviati a giudizio per i fatti malavitosi accaduti qui da noi. E' il minimo che noi possiamo dare. Gradirei, altresì, che altrettanto facessero quanti si sentono parte lesa negli attacchi criminali che hanno colpito la nostra città. Comprese, ovviamente, le organizzazioni professionali e sindacali agricole rappresentanti di quel settore primario da anni, purtroppo, nel mirino”. Lo ha detto alla Gazzetta il sindaco del Comune più giovane del Materano, Raffaello Ripoli (Movimento civico scanzanese), dopo l'incendio doloso notturno all'azienda di Aldo De Pascalis ed i due tendoni squarciati nella notte dai soliti ignoti in altrettanti fragoleti avvenuti negli ultimi tredici giorni. E dopo i due megablitz condotti nel centro ionico dalla Direzione distrettuale antimafia, coordinata dal procuratore Francesco Curcio, del 4 ottobre 2018, “Operazione Rusca”, ed il 4 febbraio scorso, “Operazione Centouno”, che hanno sgominato quello che è stato definito dall'accusa “Clan Schettino”. Il primo cittadino, inoltre, a proposito degli ultimi avvenimenti, si è detto convinto che lo Stato saprà rispondere con efficacia e con celerità: “Ho fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine. Sono sicuro che inquirenti ed investigatori sapranno imbroccare la strada giusta nella conduzione delle loro indagini. E' quasi una mia certezza. Io,infatti, ho una visione ottimistica delle cose anche se il problema è annoso. Nessuno, è vero, ha la bacchetta magica ma credo che a breve avremo ulteriori risultati dall'opera delle forze dell'ordine”. Già, ma a che punto sono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Policoro sugli ultimi tre attacchi notturni alle aziende agricole del vasto comprensorio? Nessuna risposta è stata data dagli uomini dell'Arma che mantengono il massimo riserbo sulla loro azione. Che è incessante. Lo Stato vuole dare ancora sicurezza alla gente del Metapontino. Tra i primi ad essere ascoltati, ovviamente, i titolari delle tre attività imprenditoriali colpite che hanno tutti affermato di non aver ricevuto richieste di carattere estorsivo o minacce di tipo delinquenziale. Due dati, però, sono sicuramente certi: indagini condotte, come suol, dirsi, a 360 gradi, non tralasciando alcuna pista; controllo del territorio al massimo livello.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 27.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO CON RAFFAELE LORUSSO,  PRESIDENTE DELLA FNSI, E  MARGHERITA AGATA, CONSIGLIERE NAZIONALE USSI

1) Scanzano Jonico. Il sindaco Ripoli. “Il Comune si costituirà parte civile nei processi sugli attentati dolosi notturni”. Dopo gli attacchi malavitosi che hanno colpito la comunità. 2) Scanzano Jonico. Don Marcello Cozzi ai delinquenti: “Siamo noi a tenere il nostro fiato sul vostro collo e non viceversa”. 3) Calcio. Mister Tortorelli: “Il Policoro avrebbe meritato il successo a Senise”.

ADDIO AL NONNO DI POLICORO, PASQUALE SANTARCANGELO, DECEDUTO STAMATTINA A 107 ANNI

NONNO PASQUALE ALLA FESTA DEI SUOI 107 ANNI
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POLICORO – Addio al nonno della città jonica e della Basilicata, Pasquale Santarcangelo, deceduto all'età di 107 anni. Stamattina, all'ora della colazione, la scoperta del decesso. Nonno Pasquale festeggiò il 6 ottobre scorso, nell'associazione di pensionati Stelle d'argento, con la partecipazione degli amministratori comunali, e tantissimi soci ed amici, il suo compleanno. In moltissimi, prima e dopo il taglio della grande torta, vollero farsi fotografare con lui. Foto e selfie bene auguranti sia per l'arzillo vecchietto sia per i suoi ammiratori speranzosi di tagliare gli stessi suoi traguardi in fatto di longevità.

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martedì 26 febbraio 2019

QUELLE DUE LUNGHE NOTTI DEI BLITZ ANTIMAFIA RUSCA E CENTOUNO IL 4 OTTOBRE 2018 ED IL 4 FEBBRAIO SCORSO. MA DOPO IN TREDICI GIORNI TRE ATTACCHI DOLOSI NOTTURNI

CARABINIERI A SCANZANO JONICO. OPERAZIONE CENTOUNO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.2.19

SCANZANO JONICO – Le due lunghe notti del centro del Metapontino. Alle 3.30 del 4 ottobre 2018 scattò un blitz contro quello che i magistrati inquirenti definirono il “Clan Schettino”. A coordinare l'operazione “Rusca” la Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Potenza diretta dal procuratore Francesco Curcio. In poche ore tra Scanzano Jonico, Tursi, Nova Siri, Policoro e Montalbano Jonico, furono effettuate decine di perquisizioni domiciliari da parte di 170 carabinieri, 70 poliziotti, 70 finanzieri. Al centro dell'indagine traffici di droga, estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni, reati che sarebbero stati commessi negli ultimi otto anni nell'intero Metapontino ma, in particolare, a Scanzano Jonico. Le perquisizioni erano finalizzate, in 25 casi, anche alla notifica di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Potenza, Lucio Setola. Il blitz, tuttavia, fu attuato anche a Nova Siri, Policoro, Tursi e Montalbano Jonico. Esso, infatti, riguardò non solo il “Clan Schettino” ma anche altri due sodalizi considerati dalla Dda criminali, il “Gruppo Russo”, di Tursi, ed il “Gruppo Donadio”, di Montalbano Jonico. Ma non era finita. Il 4 febbraio scorso l'altra lunga notte di Scanzano Jonico quando scattò, dalle 3.30, l'altra Operazione condotta dalla Procura antimafia, quella denominata “Centouno”. Vennero eseguite 21 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti altri affiliati al “Clan Schettino” accusati di operare tra Scanzano Jonico e Policoro. Ad eseguire le misure cautelari emesse dal Gip Rosa Maria Verrastro furono i carabinieri del Comando provinciale di Matera e del Ros, della Compagnia e del Nucleo operativo e radiomobile di Policoro.


IN TREDICI GIORNI TRE ATTACCHI MALAVITOSI CONTRO AZIENDE AGRICOLE

SCANZANO JONICO – Una città martoriata. In 13 giorni sono stati tre gli attacchi criminali notturni contro altrettante aziende agricole. Il più grave, come entità dei danni economici, quello portato dai “soliti ignoti” contro il magazzino dell'azienda di Leonardo De Pascalis. Attorno alle 0.30 del 13 febbraio scorso, un incendio doloso distrusse oltre 2000 bins, i cassoni di plastica usati per la raccolta di frutta ed ortaggi, e danneggiò alcune celle frigo. Un danno da 300mila euro circa. “Vogliamo conoscere chi ha fatto questo – dichiarò alla Gazzetta il 18 febbraio scorso la figlia di Aldo, Rossana, consigliera comunale del Pd -. C'è rabbia contro chi agisce di notte. E l'arrivo del buio è pesante da sopportare. Ci rendiamo conto che chi vuole colpire può farlo facilmente su questo nostro vasto territorio. Io credo che la cosa più giusta da fare qui da noi sia un sistema di videosorveglianza pubblico efficiente”. Nella notte del 21 febbraio, poi, il secondo attacco. I malavitosi praticarono squarci su alcuni tunnel di plastica di copertura delle pregiate coltivazioni di fragole di un imprenditore del posto. Nel tagliare i tendoni fu danneggiato anche l'impianto di irrigazione. Il produttore interessato presentò denuncia alle forze dell'ordine ma non volle rilasciare dichiarazioni. Nella notte di ieri, infine, l'altro attacco di quella che è stata definita la mafia dei fragoleti con i numerosi tunnel in plastica dell'impianto di Filippo Corvaglia squarciati dai malavitosi. Sui tre fatti di cronaca indagano i carabinieri della Compagnia di Policoro. Nessuno degli imprenditori colpiti ha dichiarato di aver ricevuto minacce, richieste estorsive, offerta di “protezione”.

I FATTI DI SCANZANO JONICO. LE REAZIONI DI QUARTO (PRESIDENTE REGIONALE USCENTE DELLA COLTIVATORI DIRETTI E CANDIDATO ALLE REGIONALI) E DISTEFANO (COORDINATORE REGIONALE DELLA CIA)

PIERGIORGIO QUARTO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.2.19

SCANZANO JONICO – Non si sono fatte attendere le reazioni all'ennesimo atto malavitoso portato nelle campagne del Metapontino. Ad intervenire sono stati Piergiorgio Quarto, presidente regionale uscente della Coltivatori diretti e candidato nella lista del presidente Vito Bardi alle elezioni regionali del 24 marzo, e Donato Distefano, coordinatore regionale della Cia-Agricoltori italiani. Quarto: “E’ grave quanto sta accadendo nell'arco jonico lucano, dove imprenditori agricoli da mesi sono vessati da atti intimidatori che colpiscono il loro onesto lavoro. A tutti esprimo la mia vicinanza e solidarietà. Alle forze dell’ordine e alla magistratura chiediamo di non abbassare la guardia”. E Distefano: “Abbiamo già espresso al prefetto di Matera, Antonella Bellomo, dopo l'incendio notturno all'azienda De Pascalis del 13 febbraio scorso, tutte le nostre preoccupazioni in merito. Porteremo a livello nazionale la richiesta di una maggiore tutela del lavoro agricolo nel Metapontino”. 

DONATO DISTEFANO

METAPONTINO. COMANDA LA MALA. LA MAFIA DEI FRAGOLETI ALZA IL LIVELLO DELLA SFIDA. SERRE SQUARCIATE NELLA NOTTE A SCANZANO JONICO NELL'AZIENDA DI FILIPPO CORVAGLIA

LE SERRE DELL'AZIENDA DI FILIPPO CORVAGLIA DANNEGGIATE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.2.19

SCANZANO JONICO - Adesso è allarme vero. La mafia dei fragoleti ha colpito ancora. Nella notte scorsa numerosi tunnel in plastica dell'impianto di Filippo Corvaglia, 52 anni, del posto, con un proprio marchio di commercializzazione dei suoi prodotti agricoli, sono stati squarciati da ignoti. L'ennesimo atto criminoso fa seguito a quello, analogo, di 5 giorni fa, contro un altro fragoleto, ed a quello incendiario del 13 febbraio scorso quando furono distrutti 2000 bins del magazzino dell'azienda De Pascalis. In neanche due settimane tre episodi in perfetto stile racket. Chi sta mettendo a repentaglio la sicurezza ed il vivere civile di uno dei territorio più importanti, da un punto di vista produttivo, della Basilicata e del Mezzogiorno? Alla domanda toccherà rispondere ai carabinieri della Compagnia di Policoro. Ieri, quando siamo stati nelle coltivazioni delle pregiate fragole, l'oro rosso del Metapontino, le maestranze della “Corvaglia” erano già al lavoro. “I tunnel – ha detto il titolare – vanno ripristinati subito. Altrimenti il freddo della notte potrebbe danneggiare irrimediabilmente il frutto pendente già pronto per la raccolta”. Il nostro interlocutore, dopo essere stato chiamato di prima mattina dai suoi dipendenti e dopo essersi reso conto dell'accaduto, ha sporto denuncia agli uomini dell'Arma. Che sono prontamente arrivati e condotto i primi accertamenti. “Produco fragole da bambino. Le cassette con il mio marchio arrivano in tutta Italia ed anche all'estero. Questo è un impianto di 4 ettari. In totale, però, arrivo a 17. Non mi aspettavo questo attacco. Anche se viviamo con la paura, visto quel che sta accadendo da noi. Domenica sera avevo fatto un giro. Ma non è che possiamo vigilare tutta la notte. A tagliare i tunnel non ci vuole niente. Basta avere un coltellino. Il danno è pari a circa 7mila euro. Ma non è quello economico che mi fa rabbia. Mi fa rabbia non conoscere chi ti colpisce di notte”. L'imprenditore agricolo, a questo punto, ha ricordato che sei mesi fa subì un altro attacco notturno. Ignoti tagliarono alcune piante di melanzane ed alcuni tubi di irrigazione. Allora la denuncia fu raccolta dalla Polizia di Stato. Richieste estorsive? Minacce? Offerta di “protezione”? Corvaglia: “E questo è il bello. Nessuno mi ha chiesto nulla di tutto ciò. Non ho nessun sospetto. Non mi spiego questo sfregio. Se qualcuno ha da dirmi qualcosa, me lo dicesse in faccia. Male non ne facciamo. Lavoriamo, diamo occupazione, mandiamo il nome di Scanzano Jonico nel mondo. Io sono nato da zero con la mia attività. Perchè mi hanno fatto questo?”

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 26.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO CON RAFFAELE LORUSSO,  PRESIDENTE DELLA FNSI, E  MARGHERITA AGATA, CONSIGLIERE NAZIONALE USSI

1) Comanda la mala. La mafia dei fragoleti alza il livello della sfida. Squarciati nella notte a Scanzano Jonico anche i tendoni dell'azienda di Filippo Corvaglia. La vittima: “Mi fa rabbia non conoscere chi ti colpisce di notte”. 2) Le reazioni. Coldiretti e Cia non nascondono la preoccupazione. 3) Escalation. Un territorio martoriato. Tre attacchi in 13 giorni. 4) Antimafia. Quelle due lunghe notti dei blitz Rusca e Centouno.

lunedì 25 febbraio 2019

LUTTO NELL'ARMA PER LA SCOMPARSA DI ROCCO POTENZA, COMANDANTE DELLA STAZIONE DI GORGOGLIONE. VITTIMA IN UNO SCONTRO FRONTALE SULLA VALD'AGRI. UN UOMO IN CODICE ROSSO AL SAN CARLO DI POTENZA


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.2.19

TURSI - Il comandante della stazione dei carabinieri di Gorgoglione, Rocco Potenza, 56 anni, originario di Stigliano, è deceduto in un incidente stradale verificatosi sulla statale 598 Vald'Agri, in località Caprarico, attorno alle 17.20 di ieri. Un'altra persona è stata trasportata in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale di Policoro con una eliambulanza. Sul posto dell'incidente, avvenuto al km 95+300 dell'arteria, sono arrivati immediatamente gli agenti della Polizia stradale di Matera ed i medici del numero di emergenza sanitaria 118, anche con l'ausilio di una eliambulanza. I sanitari, però, non hanno potuto far altro, nel caso del maresciallo Potenza, che constatarne il decesso. Per l'altro ferito, invece, trasporto urgentissimo al nosocomio di Policoro dove i medici lo hanno sottoposto agli accertamenti del caso prima del trasferimento al San Carlo di Potenza. Per lui la prognosi è riservata. Agli uomini della Polstrada, invece, è toccato il compito di effettuare i rilievi sullo schianto al fine di tentare di ricostruire la dinamica dell'impatto tra una Lancia Delta ed una Ford C max. Ricordiamo che non è la prima volta che sulla Vald'Agri avvengono incidenti mortali. La Statale, infatti, è una delle poche strade della sua categoria che è ancora a sole due corsie, una per senso di marcia, ed è priva di spartitraffico centrale ed anche di banchine di emergenza laterali. Un asse viario, cioè, fermo allo status degli anni '50 delimitato ai lati della carreggiata da due lunghe strisce bianche orizzontali continue. Sulla stessa arteria, poi, lungo tutto il suo percorso, insistono numerosi e pericolosi accessi di strade rurali e di attività agricole ed industriali-artigianali. 

POLICORO. ACQUA POTABILE OK SU TRE FONTANINE PUBBLICHE. RISULTATI DEGLI ESAMI ARPAB CONFORMI AI VALORI LIMITE DI LEGGE

AUTOBOTTI A POLICORO AD APRILE E MAGGIO 2018
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.2.19

POLICORO – L'acqua potabile erogata da Acquedotto Lucano (AL) sotto analisi. Il Comune jonico, nteressato nell'aprile e nel giugno scorsi da numerose giornate di stop all'uso della risorsa circolante nelle tubature a causa del rialzo delle concentrazioni di trialometani, ha pubblicato sul suo sito istituzionale, www.policoro.gov.it, i rapporti di prova degli esami effettuati ed inviati all'Azienda sanitaria di Matera (Asm) dal dirigente “Ufficio risorse idriche” Arpab, Gaetano Caricati, e dalla dirigente responsabile ad interim, Carmela Fortunato. Esami condotti su tre fontanine pubbliche con risultati che sono stati definiti conformi ai limiti previsti per legge. Ma andiamo con ordine cominciando dai rapporti relativi alla fontana di via Mazzitelli, ubicata nel centro urbano, sui prelievi effettuati nella seconda settimana del dicembre 2018, precisamente il giorno 11, e trasmessi dall'Arpab al Servizio igiene degli alimenti e dalla nutrizione della Asm con data 17 gennaio scorso. Nel caso sono state esaminate le concentrazioni di 28 elementi tra cui citiamo benzopirene, somma di policlici aromatici, alluminio, antimonio arsenico, cromo, cadmio, ferro, mercurio, nitriti, nitrati, solfato ed ammonio. Le conclusioni analitiche, firmate dal dirigente responsabile del laboratorio strumentale, Bruno Bove, sono state: “Campione conforme, per i parametri analizzati, alla normativa vigente”. Il laboratorio di microbiologia, invece, diretto da Rocco Masotti, ha esaminato la presenza di pesudomonas aeruginosa, coliformi, escherichia coli, Clostridimm perfringens ed enterocchhi intestinali non rilevando nulla di anomalo. Sull'acqua del fontanino di piazza Heraclea, invece, sono stati esaminati, prelievo dell'11 dicembre 2018, i parametri colore, odore, sapore, torbidità, con risultati definiti “accettabili per i consumatori e senza variazioni anomale”, più quelli su conducibilità di ioni idrogeno e conduttività, con report nei limiti. Nell'elemento idrico della stessa fontana sono stati rinvenuti zero escherichia coli e zero batteri coliformi. Gli esami in questione sono stati definiti “Routine” dall'Arpab. Identici sono risultati gli stessi accertamenti effettuati sui prelievi praticati il 5 dicembre 2018 sia dalla fontanina pubblica di via Bellini sia da quella di Cerchiarito, entrambe nell'agro rurale. A tutti i rapporti di prova citati sono allegati i verbali di “Prelevamento campione d'acqua destinata al consumo umano” ai sensi della legge vigente in merito.


TRIALOMETANI PROTAGONISTI NEL 2018
POLICORO – Trialometani protagonisti nel 2018. Tanto che c'era stato chi aveva chiesto all'ente locale di intraprendere azioni risarcitorie a favore dei cittadini rimasti privi di erogazione di acqua potabile dal 17 al 24 aprile prima e dal 10 al 19 maggio scorsi poi. Richieste erano anche state fatte sugli interventi da porre in essere per la risoluzione della criticità relativa alle condutture della rete fornita dal potabilizzatore di Montalbano Jonico. Pare, tuttavia, secondo quanto dichiarato dal sindaco Enrico Mascia nel Consiglio comunale del 4 ottobre 2018, che il problema della concentrazione dei trialometani era stato risolto mediante l'allineamento delle modalità di esame da parte di AL, risultati sempre nelle norma, ed Arpab.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 25.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO CON RAFFAELE LORUSSO,  PRESIDENTE DELLA FNSI, E  MARGHERITA AGATA, CONSIGLIERE NAZIONALE USSI

1) Policoro. Entro i valori di legge i risultati delle analisi sull'acqua potabile. Pubblicati sul sito del Comune i dati degli esami Arpab su tre fontanine pubbliche. 2) Cittadini senz'acqua per parecchi giorni nell'aprile e nel marzo scorsi. Qualcuno chiese di avviare azioni risarcitorie. 3) Tursi. Comandante dei carabinieri della stazione di Gorgoglione muore nello scontro fra due auto sulla fondovalle dell'Agri. 4) Calcio a 5 di b. Colpaccio dell'Orsa, 5-4, ad Altamura. E' il terzo successo di fila.

METAPONTINO. MAFIA DEI FRAGOLETI ALL'ATTACCO. SERRE SQUARCIATE NELLA NOTTE A SCANZANO JONICO NELL'AZIENDA DI FILIPPO CORVAGLIA

FILIPPO CORVAGLIA TRA I TUNNEL DI PLASTICA SQUARCIATI
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SCANZANO JONICO - Adesso è allarme vero. La mafia dei fragoleti è all'attacco. Nella notte scorsa numerosi tunnel in plastica dell'impianto di Filippo Corvaglia, nella zona al di sopra della Statale 106 Jonica, sono stati squarciati da ignoti. L'ennesimo atto criminoso fa seguito a quello, analogo, di 5 giorni fa, contro un altro fragoleto, sempre del centro del Metapontino, ed a quello incendiario della notte del 13 febbraio scorso quando furono distrutti 2000 bins e danneggiate alcune celle frigo del magazzino dell'azienda De Pascalis. Sull'attacco a Miraglia indagano i carabinieri della Compagnia di Policoro.

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domenica 24 febbraio 2019

NOVA SIRI. ASSOCIAZIONI ANTIRACKET ED ANTIUSURA INCONTRANO GLI STUDENTI DEL “PITAGORA”. GLI “ANTICORPI” CONTRO L'ILLEGALITÀ SI SVILUPPANO ANCHE A SCUOLA

DA SX. GIUSEPPE TEDESCO, FILIPPO MELE E DON BASILIO GAVAZZENI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.2.19
NOVA SIRI - “No alla illegalità, sì a cittadini coscienti dei propri diritti e dei propri doveri per liberare il Metapontino dalla piovra del sovraindebitamento, del racket delle estorsioni e dell'usura”. Lo hanno detto agli studenti delle quinte classi del Liceo classico e di quello artistico della locale sezione staccata dell'Iis “Pitagora” di Montalbano Jonico. i presidenti dell'associazione antiracket e antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”, Angelo Festa, e della Fondazione lucana antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”, don Basilio Gavazzeni. Con loro sono intervenuti anche Leonardo Giordano, dirigente scolastico; Piero Santacesarea, docente referente per la legalità; Giuseppe Tedesco, avvocato; e Filippo Mele, giornalista della Gazzetta fatto segno nei mesi scorsi ad un attacco con bomba carta da parte di un clan. Giordano e Santacesarea hanno spiegato come sia importante parlare di questi temi nelle scuole per creare gli anticorpi contro le infiltrazioni delinquenziali. E' toccato a Festa illustrare i concetti di sovraindebitamento, estorsione ed usura, ed informare sulle attività di contrasto di “Famiglia e sussidiarietà”. Don Basilio, dal canto suo, ha chiesto agli studenti di “aprire gli occhi e di saper riconoscere il pericolo” portando due esempi su chi, oggi, possa cadere nelle grinfie dell'usura: “Un'insegnante a 1200 euro al mese, con due figlie a carico, divorziata, con casa in fitto; un giovane avventuratosi in un'attività imprenditoriale superiore alle sue possibilità economiche”. Tedesco, invece, ha illustrato le leggi esistenti a sostegno delle persone sovraindebitate per la perdita o la riduzione del lavoro, problematiche personali o familiari, problemi di salute, ludopatia, usura, estorsione, minacce, eccesso di spesa. Mele, infine, con l'ausilio di foto degli attentati incendiari notturni avvenuti nel Metapontino dal 2004 ai giorni nostri, ha spiegato che “oltre al Metapontino legale esiste quello illegale, con incendi dolosi, pestaggi, intimidazioni, spaccio di droga, racket. Tanto che in due operazioni antimafia del 4 ottobre 2018 e del 4 febbraio 2019 sono stati smantellati, secondo le accuse, tre clan che operavano nell'area jonica lucana”. Poi, rivolgendosi agli studenti ha chiesto loro di “scegliere di vivere alla luce del sole, non di notte come i delinquenti, e di abbracciare la strada della cultura per diventare veri uomini e vere donne di domani”. (ARTICOLO NON FIRMATO ATTRIBUIBILE A REDAZIONE MATERA)



ENTRO IL 20 MARZO LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO RISERVATO AGLI STUDUENTI LUCANI SUI TEMI DEL SOVRAINDEBITAMENTO, DELL'ESTORSIONE E DELL'USURA 

NOVA SIRI – Scadrà il 20 marzo prossimo il termine per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione che vorranno partecipare al concorso sui temi del sovraindebitamento, dell'estorsione e dell'usura organizzato dall'Associazione "Famiglia e Sussidiarietà" in collaborazione con la Fondazione "Mons. Vincenzo Cavalla". “È un'iniziativa – ha spiegato Angelo Festa, presidente di “Famiglia e sussidiarietà” - che intende sviluppare il tema della legalità e dell'uso responsabile del denaro. I partecipanti potranno essere protagonisti di una campagna di sensibilizzazione per raccontare con immagini, foto, vignette, video, disegni, le situazioni di sovraindebitamento, estorsione e usura, fenomeni che colpiscono le famiglie e le imprese”. Per la partecipazione al concorso è possibile scaricare il bando e la scheda di partecipazione dal sito: www.associazionebasilicataantiusura.it/. (ARTICOLO NON FIRMATO ATTRIBUIBILE A REDAZIONE MATERA)

TURSI. ROCCO POTENZA, COMANDANTE DEI CARABINIERI DI GORGOGLIONE, MUORE IN UNO SCONTRO FRONTALE SULLA VALD'AGRI

LA PERICOLOSA STATALE 598 VALD'AGRI
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TURSI - Il comandante della stazione dei carabinieri di Gorgoglione, Rocco Potenza, 56 anni, originario di Stigliano, è deceduto in un incidente stradale verificatosi sulla statale 598 Vald'Agri, in località Caprarico, attorno alle 17.20 di ieri. Un'altra persona è stata trasportata in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale di Policoro con una eliambulanza. Sul posto dell'incidente, avvenuto al km 95+300 dell'arteria, sono arrivati immediatamente gli agenti della Polizia stradale di Matera ed i medici del numero di emergenza sanitaria 118, anche con l'ausilio di una eliambulanza.
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ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 24.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO ED I SUOI AVVOCATI ANGELA MELE , ALLA SUA DESTRA; ANTONELLA E FRANCO MELE ALLA SUA SINISTRA

1) Nova Siri. Gli “anticorpi” contro l'illegalità si sviluppano anche nelle scuole. La “lezione” agli studenti dell'Associazione famiglia e sussidiarietà e della Fondazione “Mons. Vincenzo Cavalla”. (Articolo non firmato attribuibile a redazione Matera). 2) Sul tema dell'uso responsabile del denaro. Entro il 20 marzo le domande per un concorso riservato alle scuole della Basilicata (articolo non firmato attribuibile a redazione Matera). 3) Calcio. Rinviata la gara del Metapontino ad Avigliano. 4) Calcio. A Senise in campo un Policoro falcidiato da ben 4 assenze.

sabato 23 febbraio 2019

CRIMINALITA'. “LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE SI FACCIANO SENTIRE”. IL SINDACO RIPOLI DOPO GLI ULTIMI DUE ATTACCHI AD AZIENDE DEL SETTORE PRIMARIO DI SCANZANO JONICO

GLI ESITI DEL ROGO ALL'AZIENDA DE PASCALIS
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.2.19

SCANZANO JONICO - “Lasciamo lavorare magistratura e forze dell'ordine, nel caso in specie l'Arma dei carabinieri, poiché hanno dimostrato di saper lavorare bene. Anzi, speriamo che ci diano risposte immediate individuando gli autori sia dell'attacco incendiario notturno del 13 febbraio scorso all'azienda De Pascalis sia degli squarci dolosi dei tunnel di fragoleti di due giorni fa. Lancio, però, una sorta di appello alle organizzazioni di categoria del settore agricolo: perchè non fanno sentire la loro voce a sostegno degli imprenditori del loro comparto così pesantemente attaccati dalla criminalità?” Il primo cittadino, Raffaello Ripoli, ha ricordato un incontro nella sede dell'Organizzazione di produttori Apofruit svoltosi nei giorni immediatamente successivi all'attacco incendiario, anch'esso notturno, avvenuto il 9 aprile 2018, contro il magazzino di raccolta, confezionamento e commercializzazione, della mega coop. Incontro a cui partecipò il presidente della Regione in carica, Marcello Pittella. “Si disse nell'occasione – ha evidenziato Ripoli - che sarebbe stata organizzata una manifestazione pubblica. Ma non se ne fece più nulla”. Il sindaco ha concluso lanciando l'ennesimo appello ai suoi concittadini ed a quanti siano in possesso di informazioni a parlare con magistrati e forze dell'ordine: “La maturità di una comunità si dimostra denunciando gli autori di atti malavitosi. La società civile si facesse sentire. E le organizzazioni sindacali agricole tirassero fuori il petto”. 

METAPONTINO. SI RISVEGLIA LA MALA DEI FRAGOLETI. SQUARCI NELLA NOTTE AI TUNNEL DI PLASTICA DI UN IMPRENDITORE DI SCANZANO JONICO. MA BOCCHE CUCITE. INDAGANO I CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI POLICORO

TUNNEL DI PLASTICA DANNEGGIATI (FOTO DI REPERTORIO NON RIFERIBILE AL FATTO DI CRONACA VERIFICATOSI A SCANZANO JONICO)

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.2.19

SCANZANO JONICO – Ancora un inquietante episodio malavitoso nelle campagne del martoriato comune del Metapontino. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, pur se la notizia è trapelata solo ieri, alcuni tunnel di plastica dura di copertura di un fragoleto sono stati squarciati da ignoti. Nel tagliare dolosamente i tendoni, altresì, sono state danneggiate anche parti dell'impianto di irrigazione. L'imprenditore interessato, del posto, ha sporto denuncia ai carabinieri della Compagnia di Policoro che hanno già effettuato i sopralluoghi del caso ed avviato le doverose indagini. Lo stesso fragolicoltore, però, non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa mantenendo, come gli stessi investigatori, il più stretto riserbo sulla vicenda. Al momento, pertanto, non è stato neanche possibile per noi quantificare il danno. Che sembrerebbe non ingente da un punto di vista economico. E' il “gesto”, però, preoccupa. E non poco. Ma su quale “pista” stanno indagando le forze dell'ordine? Nessuna risposta è stata data al cronista se non quella, come dire, generica: indagini a tutto campo, nessuna esclusa. Insomma, si va dalla classica intimidazione stile racket delle estorsioni, al danneggiamento per motivi di concorrenza o per altro. Un fatto è certo: inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, agli ordini del procuratore capo Francesco Curcio, ed investigatori dell'Arma non mollano la presa. Il territorio è, come suol dirsi in gergo, “attenzionato” giorno e, sopratutto, notte. Ma è difficilissimo sovraintendere al controllo di centinaia di ettari. Il tutto accade, poi, dopo i due blitz antimafia del 4 ottobre 2018, Operazione Rusca, con 25 ordinanze di custodia cautelare contro tre cosche attive oltre che a Scanzano Jonico anche a Tursi e Montalbano Jonico, e del 4 febbraio scorso, Operazione centouno, con 21 altre ordinanze tra il il Comune più giovane del Materano e Policoro, a carico di altrettanti affiliati ad un clan mafioso operante, secondo le accuse, nei due centri del Metapontino. Ad eseguire le misure cautelari emesse dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Potenza, su richiesta della Dda, furono nel primo caso, carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza; nel secondo operarono i carabinieri del Comando provinciale di Matera e del Ros, della Compagnia e del Nucleo operativo e radiomobile di Policoro.



L'ATTACCO INCENDIARIO NOTTURNO ALL'AZIENDA DE PASCALIS DEL 13 FEBBRAIO SCORSO. L'INCHIESTA DEI CARABINIERI. NESSUNA PISTA E' ESCLUSA

SCANZANO JONICO – Continuano le indagini sull'ultimo attacco incendiario notturno doloso, avvenuto alle 0.30 di mercoledì 13 febbraio, contro l'azienda di produzione e commercializzazione di ortofrutticoli di Aldo De Pascalis. Ad operare sul campo, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia (Dda), i carabinieri della Compagnia di Policoro. Nessuna pista è esclusa. Gli uomini dell'Arma, però, mantengono il massimo riserbo. Dopo aver ascoltato i dirigenti dell'azienda, a conduzione familiare, è stata data attenzione alle modalità con cui è stato compiuto il gesto criminoso. L'impresa danneggiata è dello stesso settore delle altre colpite nei mesi e negli anni precedenti e l'innesco incendiario è stato lanciato di notte contro gli infiammabili cassoni di plastica usati per la raccolta ed il trasporto di ortofrutta. Gli investigatori, però, hanno fatto trapelare, a proposito, come non sia possibile al momento “puntare” su una cosca malavitosa rispetto ad un'altra. Di sicuro, tuttavia, come ha riportato dalla Gazzetta nei giorni scorsi e come già evidenziato nelle sue dichiarazioni da parte del procuratore capo della Dda, Francesco Curcio, in occasione delle due operazioni antimafia del 4 ottobre 2018 e del 4 febbraio scorso che hanno interessato Scanzano Jonico, continuano gli accertamenti sui rapporti tra i clan del Metapontino con la Sacra corona unita da un lato e, soprattutto, con la 'ndrangheta dall'altra. Anche questo aspetto dell'inchiesta, però, è “top secret”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 23.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO ED I SUOI AVVOCATI ANGELA MELE, ALLA SUA DESTRA; ANTONELLA E FRANCO MELE ALLA SUA SINISTRA

1) Metapontino, si risveglia la mala dei fragoleti. Indaga la Dda di Potenza. 2) Nessuna tregua. La malavita colpisce una serra di fragole. Squarciati tunnel di plastica, danni all'impianto irriguo. Bocche cucite. 3) Il sindaco Ripoli: “Le organizzazioni agricole facciano sentire la loro voce”. 4) Indagano i carabinieri della Compagnia di Policoro. Nessuna pista è esclusa. 5) Matera. Dall'ospedale in piazza i clown dell'Oasi del sorriso. 6) Nova Siri. Incontro con gli studenti sul sovraindebitamento. 7) Policoro. Seminario sul consumo consapevole del vino. 8) Scanzano Jonico. Assemblea straordinaria dell'Avis. 9) Golf. Candelli vince la gara “Beer station lager hops golf cup” disputatasi tra i soci del club Metaponto-Bari Palese. 10) Calcio a 5 di B. Siviglia: “Ora l'Orsa mantenga la terz'ultima posizione che significa salvezza”

venerdì 22 febbraio 2019

SCANZANO JONICO. TUNNEL DI FRAGOLETI SQUARCIATI NELLA NOTTE. INDAGANO I CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI POLICORO

FRAGOLE SOTTO TUNNEL
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SCANZANO JONICO – Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, pur se la notizia è trapelata solo ieri, alcuni tunnel di plastica dura di copertura di un fragoleto sono stati squarciati da ignoti. Nel tagliare dolosamente i tendoni, altresì, sono state danneggiate anche parti dell'impianto di irrigazione. L'imprenditore interessato, del posto, ha sporto denuncia ai carabinieri della Compagnia di Policoro che hanno già effettuato i sopralluoghi del caso ed avviato le doverose indagini. Lo stesso fragolicoltore, però, non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa mantenendo, come gli stessi investigatori, il più stretto riserbo sulla vicenda.

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DON GIUSEPPE LAVECCHIA: “PER QUESTI 400 DISPERATI FACCIAMO QUEL CHE POSSIAMO CON ACQUA, CIBO, VESTITI, COPERTE. CI AIUTA LA CARITAS DICOCESANA”

LA FELANDINA. IL GHETTO 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.2.19

METAPONTO – “Qui succede quel che tutti sappiamo: un pugno nello stomaco. E voi giornalisti, adesso, vedendo questa situazione disumana, non potete rimanere fermi anche a livello emozionale. Speriamo che la vostra opera faccia porre all'attenzione il ghetto de La Felandina”. Lo ha detto al cronista Don Giuseppe Lavecchia, amministratore della parrocchia di San Leone Magno e parroco di Bernalda, nel corso del nostro “sopralluogo” nella grande baraccopoli nel cuore di quel Metapontino “fiore all'occhiello” dell'agricoltura di qualità da esportare nel mondo e del turismo del futuro. Fuori dalla tendopoli, intanto, Polizia e carabinieri, vigilavano. Anche se tutto appariva tranquillo. Ma cosa fa la chiesa di Papa Francesco per queste persone che vivono nel degrado più assoluto? “Noi gestiamo le urgenze – ha risposto il nostro interlocutore - . Non è nelle nostre forze risolvere il problema alla radice. E le urgenze capitano più volte al giorno. La gente che vive qui ci chiede di tutto sia a Metaponto sia a Bernalda. C'è bisogno di acqua, vestiti, coperte, cibo. E ci aiuta molto la Caritas diocesana. Tutto quello che abbiamo lo investiamo qui”. Un lavoro assiduo, costante, senza i riflettori puntati addosso. In silenzio. La carità si fa non si pubblicizza. Anche per evitare che quanti vivono nella tendopoli possano essere strumentalizzati. Ma ecco ancora don Giuseppe: “Io ogni volta che vengo qui mi accompagnano le forze dell'ordine. Ma si tratta di gente assolutamente non violenta. Anzi. Mi dispiace che qualcuno abbia definito il popolo di Metaponto e Bernalda come xenofobo e neofascista: non è assolutamente vero. E' stato creato, ad esempio, un comitato civico con la partecipazione attiva di parrocchie e Croce rossa per risolvere il problema dell'acqua. Ma lei capisce bene che allacciare utenze, a parte la difficoltà tecnica del caso, giustificherebbe una situazione disumana. Non si può vivere in capanne del genere con il rischio di incendi e malattie ed altre cose del genere. Noi, ripeto, facciamo quel che possiamo. Che succederà di questo campo? Non lo sappiamo”. 

NEL GHETTO DE LA FELANDINA, A METAPONTO. QUATTROCENTO ESSERE UMANI “INVISIBILI” NEL DEGRADO

LA FELANDINA. L'INTERNO DI UNA BARACCA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.2.19
METAPONTO - La Gazzetta nel ghetto de La felandina, con i suoi grandi capannoni industriali abbandonati senza essere mai entrati in funzione, alla confluenza della Basentana con la Statale 106, nella fertile pianura ionica lucana. Quattrocento esseri umani “invisibili” vi vivono nel degrado più assoluto. Una condizione disumana. “Ma come fai a non stare così? Campagna è bene ma poche giornate al mese, 8-9. Dove trovi casa? Qui non è vivere, senza acqua, luce, caldo, con immondizia. Ma è sola nostra possibilità”. Così hanno spiegato Aron ed Issah, i nostri “ciceroni” nell'immenso campo di baracche in legno, plastica, cartoni, ricavato all'esterno ed all'interno delle strutture di quello che doveva essere uno dei poli manifatturieri della Basilicata. Così, al degrado produttivo si è aggiunto altro degrado, quello vissuto da persone in carne ed ossa, con i loro bisogni inevasi, con la loro sete di vita più giusta, in quell'Italia che, sinora, ha tradito le loro attese. “Io sono qui da 15 giorni – ha detto Aron, 40 anni. Sono arrivato da Bari e devo andare in Sicilia dove raccoglierò le patate. Spero di trovare qualche giornata di lavoro. Sono in vostro Paese dal 2008”. “Io, invece - ha aggiunto Issah, 39 anni – è da 6 mesi che vivo qui. Sono arrivato col barcone nel 2011”. I due sono sudanesi ma a La Felandina vivono nigeriani, ivoriani, uomini e donne. “Ma ci sono gente di tutta Africa”, hanno spiegato i nostri due interlocutori. Intanto, eccoci tra le baracche. C'è una sorta di ordine, però, nella loro disposizione. Quadrate, disposte in 3-4 file all'interno dei capannoni. Costruite con il legno dei cantieri abbandonati dell'area industriale fatiscente. Ed avvolte in plastica dura per mantenere un po' di calore. Molte sono chiuse con lucchetti. All'interno, anche 3-4 brande, attaccate fra loro, qualche bicicletta ridotta all'essenziale, cucine da campo, secchi per i bisogni. Ogni tanto, bidoni con carbonella e resti di legna bruciata. E' il pericoloso ed unico sistema di riscaldamento esistente. I bisogni corporali? All'esterno, in aperta campagna od al massimo in una sorta di bagno, un metro quadrato, con pareti in legno e plastica. Possiamo fare foto? “Si, ma non prendete nostri visi”. C'è anche tanta dignità in una condizione disumana. “Il lavoro è poco adesso in campagna. In dieci giorni, due volte. Padrone viene al bar la mattina e viene a prendere. Lui, però, deve fare contratto. Senza niente più. Meglio per noi. Noi siamo tutti con permesso di soggiorno”. I due sudanesi hanno spiegato che i “residenti” non sono stanziali ma si spostano. In grandi gruppi. Issah: “Due-tre mesi qui, poi a Nardò, nel Salento; poi ancora a Campobello, in Sicilia. Dove c'è raccolta di frutta e ortaggi andiamo. Ma ora lavoro poco. Quando mercato va male per padrone va male anche per noi”. E' cambiato qualcosa da quando al Governo c'è il ministro Matteo Salvini? Aron e Issah: “Si. Il lavoro prima era a nero. Ora, no. Solo con contratto. Ma ci pagano uguale. A Metaponto, 30-35 euro al giorno. In altre parti meno. Noi vorremmo più giornate per andare in fitto, casa buona, più pulizia. Ma dove trovare? Speranza? Campagna va pure bene ma ora va male”. 
LE BARACCHE SOTTO I CAPANNONI

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 22.2.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FILIPPO ED I SUOI AVVOCATI ANGELA MELE, ALLA SUA DESTRA; ANTONELLA E FRANCO MELE ALLA SUA SINISTRA

1) Metaponto. La Felandina, il “ghetto” dove vivono 400 disperati. La Gazzetta tra i migranti che vivono in condizioni disumane. 2) Parla don Giuseppe Lavecchia: “Noi facciamo quanto è possibile per acqua, cibo, vestiti, coperte. Ci aiuta la Caritas diocesana”. 3) Iniziativa domani a Policoro promossa dall'on. Rospi: “Convegno sui nuovi modelli di sviluppo della costa jonica lucana”.

giovedì 21 febbraio 2019

A MONTALBANO J., DOMANI, E NOVA SIRI, SABATO, INCONTRI CON GLI STUDENTI PER PARLARE DI SOVRAINDEBITAMENTO, ESTORSIONE E USURA


L’associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà” e la Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla” hanno organizzato due giorni di incontri con i gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” per le sedi di Montalbano Ionico e Nova Siri per parlare di sovraindebitamento, estorsione e usura.
Il primo incontro si terrà il giorno 22 febbraio 2019 con inizio alle ore 10,30 a Montalbano Ionico (MT), presso l’aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora”, Via Livorno 2 e vedrà la partecipazione:
Prof. Leonardo Giordano - Dirigente Scolastico
Prof. Piero Santacesarea – docente referente per la legalità
Angelo Festa – Presidente Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”
Don Basilio Gavazzeni – Presidente Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”
Avv. Pietro Mazzoccoli – esperto legale su estorsione e usura
Dott. Luigi Gay – Presidente Coordinamento Regionale delle iniziative Antiracket e Antiusura
Il secondo incontro si terrà il giorno 23 febbraio 2019 con inizio alle ore 10,00 a Nova Siri presso la sede staccata dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” in Via Basento. Relatori dell’incontro saranno:
Prof. Leonardo Giordano - Dirigente Scolastico
Prof. Piero Santacesarea – docente referente per la legalità
Angelo Festa – Presidente Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”
Don Basilio Gavazzeni – Presidente Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”
Avv. Giuseppe Tedesco – esperto legale sul sovraindebitamento
Dott. Filippo Mele - Giornalista
Durante gli incontri saranno illustrate le azioni intraprese sul territorio dall’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà” e dalla Fondazione Lucana Antiusura per fronteggiare il crimine dell’estorsione e dell’usura e le situazioni di sovraindebitamento delle famiglie che si hanno quando una persona assume una serie di debiti a cui non è in grado di far fronte. Molto spesso si ha sovraindebitamento in caso di perdita di lavoro, riduzione del lavoro, riduzione della produttività per le imprese, un eccesso di tassazione, errori da parte di alcuni consulenti, problematiche personali e di lavoro o familiari, problemi di salute, ma anche per ludopatia, usura, estorsione, minacce e gravi reati subiti o semplicemente per un eccesso di spesa.
Matera 21-02-2019
UFFICIO STAMPA FAMIGLIA & SUSSIDIARIETA’

POLICORO. COMUNI NUCLEARIZZATI. A GIORNI L'AVVIO DEL MONITORAGGIO DI AMBIENTE E SALUTE DA PARTE DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'. SARA' COINVOLTO ANCHE IL TERRITORIO DI SCANZANO JONICO

ITREC. LA PISCINA CON LE 64 BARRE RADIOATTIVE DI ELK RIVER
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.2.19

POLICORO – Cominceranno a giorni i lavori del monitoraggio di ambiente e salute delle aree nuclearizzate del Metapontino (Rotondella, Nova Siri, Policoro e Tursi) da parte dell'Istituto superiore di sanità (Iis). Coinvolto anche Scanzano Jonico, inserito per continuità. Lo ha assicurato il sindaco Enrico Mascia che ha anche informato di un incontro a breve con i dirigenti ed i tecnici incaricati dello studio. Secondo il cronoprogramma già stabilito si prevede un primo trimestre di studio ed approfondimento della letteratura e dei luoghi interessati; seguiranno 8-9 mesi della fase operativa. Da ultimo, negli altri restanti 6 mesi, sarà redatto il rapporto finale. Il dirigente del terzo settore amministrativo, infatti, l'ing. Vincenzo Benvenuto, ha firmato la determina su “Accordo di collaborazione scientifica tra il Comune di Policoro e l’Iss per il progetto di valutazione dei fattori ambientali nell’area circostante il sito “Itrec Enea-Trisaia” e della loro incidenza sullo stato di salute della popolazione residente”, con relativo impegno economico di 120.000 euro. Si tratta della somma stanziata, dal solo ente locale policorese, quale contributo da corrispondere in due versamenti pari a 80.705,97 (capitolo 593/10) e 39.294,03 (cap. 593/12). L'Iss, lo ricordiamo, è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale posto sotto la vigilanza del ministero della salute. I 120 mila euro per redarre il piano derivano dai fondi della compensazione ambientale per essere il comune ionico confinante con Rotondella, nel cui territorio insiste il sito atomico dismesso Itrec con il suo fardello di scorie nucleari. Nella determina si evidenzia come “nel 2015, il Comune di Rotondella approvava il Piano di caratterizzazione delle aree interessate da lavori di “Realizzazione di un impianto di solidificazione del prodotto finito e di un deposito per lo stoccaggio temporaneo dei manufatti cementati” e che nel corso delle attività venivano eseguite analisi da cui emergevano, come evidenziato dall’Arpab, valori superiori ai limiti di legge di sostanze chimiche tanto da indurre l’Asm a richiedere al sindaco di Rotondella l’emissione di un provvedimento di divieto dell’utilizzo e dell’emungimento delle acque sotterranee nell’area”. Da qui l'iniziativa del Comune di Policoro per lo studio di impatto ambientale e sulla salute esteso all'intero comprensorio.

POLICORO. ALL'IIS “FERMI” PROGETTO “MITI IN MOVIMENTO” REALIZZATO CON CINEMADAMARE E IL POLO MUSEALE DI BASILICATA. GLI STUDENTI REALIZZERANNO CORTOMETRAGGI ISPIRATI AL GRANDE PITTORE DI HERACLEA, ZEUSI

LA DIRIGENTE SCOLASTICA TARANTINO CON RINA, CON CRAVATTA, E GLI ESPERTI DI CINEMADAMARE 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.2.19

POLICORO - Cortometraggi a tema ispirati ai vasi del grande pittore di Heraclea (fine V sec. a.C.), Zeusi, alcuni custoditi nel Museo della Siritide del centro jonico, saranno prodotti dagli studenti del locale Iis (Istituto di istruzione secondaria) “Enrico Fermi”. Miti in movimento” è il titolo del progetto realizzato dall'Istituto in collaborazione con Cinemadamare, l’associazione che propone la rassegna cinematografica itinerante più importante d’Italia diretta da Franco Rina, la Regione Basilicata e il Polo museale, che garantirà il proprio know how per i reperti archeologici su cui si baseranno i corti. I miti alla loro base saranno tratti dalle immagini dipinte su grandi vasi dal più celebre pittore della Magna Grecia. Si tratta di reperti di grande importanza e qualità pittorica, noti per le rappresentazioni delle storie antiche con particolare dinamismo. Secondo alcuni studiosi raffigurerebbero non il mito in quanto tale ma la sua rappresentazione teatrale, che in quegli anni, in Grecia, era portata in scena da Euripide. Gli studenti-filmaker saranno guidati da docenti interni come tutor d’aula e da esperti nelle diverse fasi di realizzazione. Collaboreranno alla realizzazione lo sceneggiatore Riccardo Romano, il direttore della fotografia Massimo Franchi, il regista Nicolò Piccione, il fonico Andrea Fusaro, l’operatore sul set Eugenio Casalino, il fonico sul set Valerio Ruoti, il produttore esecutivo sul set Enzo Musmanno. Collaborerà la progettista europea Michelle Souza. Tra i docenti tutor coinvolti Silvana Labate, Nino Oriolo, Vittoria Leone e Patrizia Cafasso. L’idea del progetto realizzato in collaborazione da Miur e Mibact – ha spiegato la dirigente scolastica Giovanna Tarantino - è stata proprio quella di unire l’elemento della formazione cinematografica alla valorizzazione di un bene del territorio, in questo caso i vasi. Il progetto ha l’obiettivo di avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, favorirne la loro partecipazione attiva e creativa e sostenere così la crescita di cittadini autonomi e consapevoli. I prodotti finali saranno consegnati anche alla Città di Policoro affinché questo importante lavoro abbia una ricaduta permanente per la valorizzazione della città”. E questo è il commento del direttore di Cinemadamare, Franco Rina: “Sul solco di un lungo lavoro con le scuole lucane, fedele al suo spirito di “Centro di formazione”, Cinemadamare ha approfittato immediatamente delle opportunità offerte dalla Legge Franceschini, per poter svolgere un progetto organico con una delle scuole più “smart” di tutto il Mezzogiorno". “Miti in movimento” avrà una sua presentazione finale all’interno del “Fermi” e dovrà essere realizzato entro il 31 dicembre 2019. Sabato scorso la prima lezione. Speciale l'esordio: gli studenti sono stati messi di fronte a uno dei più grandi capolavori del cinema italiano, “Ladri di biciclette”. “Perché prima di farlo – ha concluso Rina - il cinema bisogna saperlo guardare”.