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venerdì 4 novembre 2016

POLICORO. MORTE DI ROSALBA PASCUCCI, CONDANNATO ANCHE IL MEDICO ASSOLTO IN PRIMO GRADO


ARTICOLO DI FABIO AMENDOLARA
Rosalba Pascucci
Vito Gaudiano, dg della Asm nel 2010, con Andrea Buongiorno, marito di R. Pascucci
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4.11.16

Colpo di scena in appello nel processo sulla morte di Rosalba Pascucci, deceduta poche ore dopo aver dato alla luce due gemelli nell’ospedale di Policoro. Accogliendo parzialmente l'appello della Procura i giudici della Corte d'appello di Potenza hanno condannato il dottor Giovanni Manolio (assolto in primo grado e difeso dall'avvocato Antonio Cantasano) a un anno di reclusione. E hanno confermato la sentenza di primo grado per il dottor Carlo Capodiferro (difeso dall'avvocato Vincenzo Adamo) che era stato condannato a un anno e tre mesi. Confermato anche il risarcimento alle parti civili costituite: il marito della vittima e il Tribunale dei diritti del malato (rappresentato in aula dall'avvocato Leonardo Pinto). Nella requisitoria di appello il rappresentante della pubblica accusa, il sostituto procuratore generale Modestino Roca, aveva chiesto di riconoscere entrambi gli imputati responsabili di omicidio colposo e di condannarli a un anno e mezzo di reclusione ciascuno. Stando alla ricostruzione accusatoria entrambi i sanitari, non prestando la dovuta assistenza in fase post operatoria, si sarebbero resi responsabile della morte della giovane mamma avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 2010. Di tutt’altro avviso, ovviamente, i difensori secondo cui non ci sarebbero state responsabilità nella morte della 32 enne e, qualora ce ne fossero state, sarebbero da ricercare rispettivamente nell’altra metà del banco degli imputati. Adamo, difensore di Capodiferro, aveva ribadito come per la fase dell’assistenza postoperatoria la donna era stata affidata al reparto in quel momento retto da Manolio che avrebbe avuto quindi il compito di verificarne lo stato e decidere in merito a eventuali interventi d’urgenza. Interventi la cui necessità, nella ricostruzione di questo difensore e dei periti di parte, si sarebbe manifestata solo dopo diverse ore dall’uscita della sala operatoria. E su questo l’avvocato Adamo aveva anche chiesto una nuova perizia. La responsabilità di seguire la paziente ricadrebbe invece sul primo operatore anche nelle fasi successive all’uscita dalla sala operatoria, aveva spiegato l’avvocato Cantasano scagionando così Manolio che, aveva sostenuto, avrebbe fatto tutto quanto in sua possibilità sia prima, per evitare un parto cesareo propendendo per quello naturale, sia dopo, chiamando il rianimatore e lo stesso Capodiferro per decidere come affrontare il peggioramento della donna. Discussioni tecniche che avevano posto alla corte dei quesiti importanti da sciogliere.


UNO SCHOCK EMORRAGICO
QUEL TRAGICO 9 SETTEMBRE 2010 NELL'OSPEDALE DI POLICORO

ARTICOLO DI FILIPPO MELE
POLICORO – La tragica notizia della morte di una giovane donna, Rosalba Pascucci, 32 anni, per shock emorragico dopo un taglio cesareo in cui aveva dato alla luce due gemellini, fece il giro d'Italia. Il dramma nella notte tra il 7 e l'8 settembre 2010, tra le 3 e le 4, dopo l'intervento effettuato attorno alla mezzanotte. Il decesso arrivò alle 9.10 dell'8 settembre. Scene di dolore strazianti da parte di parenti ed amici. “Me l'hanno ammazzata”, gridò il marito Andrea Buongiorno. L'ospedale di Policoro divenne meta di carabinieri, dirigenti dell'AsM, amministratori regionali, gente comune. La Procura di Matera notificò due avvisi di garanzia per omicidio colposo ai due medici ginecologi, Carlo Capodiferro e Giovanni Manolio, che avevano effettuato il taglio cesareo su Rosalba.

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