LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 22.11.16
ROTONDELLA - “La
decisione del Governo Renzi di far slittare la Carta nazionale delle
aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla realizzazione del deposito
unico delle scorie nucleari al 2017, in pratica a dopo il referendum
costituzionale, è funzionale all'applicazione della clausola di
supremazia che permetterebbe all'Esecutivo di decidere sul futuro dei
territori nella materia considerata di interesse sovra regionale”.
Lo ha dichiarato il portavoce di Noscorie Trisaia, Felice
Santarcangelo, citando, a sostegno della sua tesi, l’onorevole
eletto in Sardegna, Mauro Pili. “Governo e Sogin (la spa pubblica
che deve progettare e realizzare il deposito, ndr) – ha detto Pili
- stanno aspettando l’entrata in vigore della riforma
costituzionale per far scattare la clausola di supremazia nazionale.
Ovvero quello che si deciderà a Roma dovrà essere eseguito senza
possibilità di alcun tipo di opposizione”. “Tant'è – ha
continuato Santarcangelo – che in Sardegna la mobilitazione anti
scorie è partita da più di un anno”. Ed in Basilicata? “Da noi
il nucleare, le centrali e i depositi, hanno fatto una storia che
riguarda generazioni, dal tentativo di realizzare una centrale
atomica a Rotondella, anni 60/70, al cimitero di scorie a
Stigliano–Craco, anni 78/80, per approdare nel 2003 a Scanzano
Jonico sino ai giorni nostri. La Sogin aveva stabilito un percorso
partecipativo per la localizzazione bloccatosi sulla pubblicazione
della Cnapi prevista per la metà 2015. Ma quello che doveva essere
un percorso di massima trasparenza con le comunità locali per
risolvere un problema tecnico-sociale continua a trasformarsi - ha
concluso Santarcangelo - in un problema politico di lunga durata”.
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