PETROLIO. LE MIRE SULLO JONIO
IL SINDACO DI POLICORO: “MEGLIO MORIRE COMBATTENDO CHE DI PETROLIO”
IL SINDACO DI POLICORO: “MEGLIO MORIRE COMBATTENDO CHE DI PETROLIO”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.7.15
“Meglio
morire combattendo che affogato dal petrolio. Un sindaco deve
difendere il suo territorio anche a rischio della sua vita”. Lo ha
detto il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone (FI), sofferente di
cuore, dalle 8 di ieri in sciopero della fame ad oltranza contro il
rilascio da parte del Governo guidato da Matteo Renzi della prima
autorizzazione a ricercare idrocarburi nel Golfo di Taranto “con la
tecnica assassina di cetacei dell'Air gun”. Solidarietà al primo
cittadino dagli operatori turistici e dagli ambientalisti presenti. E
l'assessore regionale all'ambiente, Aldo Berlinguer, ha rivelato che
venerdì scorso una lettera dei tre presidenti delle Regioni
Basilicata, Marcello Pittella, Puglia, Michele Emiliano, e Calabria,
Mario Oliverio, è stata indirizzata al ministro dello sviluppo
economico, Federica Guidi, per un incontro urgente. Ma andiamo con
ordine. “Dopo l'incontro di Roma con il sottosegretario
all'ambiente Silvia Velo – ha spiegato Leone - con Berlinguer,
l'assessore
di Taranto Gionatan Scasciamacchia e quello di Rossano Calabro (CS)
Rodolfo Alfieri, ho capito
che il Governo ci sta preparando un bel “capotto”.
Un'autorizzazione alla ricerca di idrocarburi nello Jonio è stata
già concessa. Ne seguiranno decine. Il passo successivo sarà la
coltivazione dei giacimenti. La mia protesta nasce da qui. Renzi
trivelli l'Isola del Giglio. Andrò avanti sino a quando i
parlamentari lucani non otterranno un decreto contro l'Air gun ed una
conferenza Stato – Regioni che affermi l'autonomia dei territori a
programmare lo sviluppo. Non vogliamo più Taranto, Valbasento,
Crotone, Bagnoli. Deve crescere una marea montante contro il disastro
che ci stanno catapultando addosso”. Presenti in municipio alcuni
operatori turistici ed ambientalisti. Salvatore Lorusso è il
presidente dell'associazione Policoro Turistica: “Solidarietà al
sindaco Leone. Le trivelle nello Jonio sono negative al 1000 per
1000, uno scempio. Estrarre petrolio dal mare significherà
violentare la natura senza provocare sviluppo”. E Gianpaolo Farina,
dalle associazioni Cova contro e Medici per l'ambiente, ha aggiunto:
“Noi, come movimenti No triv ci incontriamo ma siamo anche
destrutturati. Scanzano ha dimostrato che la mancanza di
strutturazione in presenza di unità di intenti può portare al
successo insieme alle istituzioni. Spero che l'iniziativa di Leone
sia utile alla comunità”. Assente a Policoro ma raggiunto al
telefono l'assessore Berlinguer ha invitato, bonariamente, Leone “a
non debilitarsi molto. Abbiamo bisogno di lui in forze. Il fronte dei
sindaci, però, sia unito. Siamo andati a Roma insieme per mantenere
un fronte comune di tre regioni. Ed una lettera dei tre presidenti di
Basilicata, Puglia e Calabria, per un incontro è stata inoltrata al
ministro Guidi. Adiremo anche la via giudiziaria. Serve una posizione
unica dei sindaci jonici per ottenere ciò che ci interessa. Anche
per la Regione Basilicata le trivelle nel golfo di Taranto non
passeranno”. Poi, alle 19.30, dopo l'incontro col
presidente della Regione, Marcello Pittella, lo stop allo sciopero
della fame. Tutti i particolari della sospensione sulla Gazzetta del
mezzogiorno di domani.
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