“SE
SONO ANCORA VIVO È UN MIRACOLO MA NON MI ARRENDO E PRESTO RIAPRIRÒ
IL CLUB 106”
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 23.7.15
POLICORO - “Sto meglio. Sono vivo per
miracolo ma non mi arrendo. Riaprirò il Club 106 la cui attività
non c'entra con quel che mi è accaduto. Due persone sono in carcere,
lo so. La giustizia farà il suo corso”. E' sembrato determinato,
nel suo letto d'ospedale, convalescente, Pierluigi Sinisgalli, 37
anni, titolare e gestore del locale notturno Club 106, di Scanzano
Jonico, vittima di un tentato omicidio alle 0.15 della notte tra
sabato 4 e domenica 5 luglio scorsi. Ferito da un colpo di pistola
sulle scale antistanti il locale. Due persone, Giuseppe De Padova, 37
anni, di Scanzano Jonico, e la sua compagna Anna Conforte, 28 anni,
di Policoro, sono accusate di tentato omicidio in concorso e di
detenzione illegale e porto abusivo di arma da fuoco. Sinisgalli ha
parlato con la Gazzetta dopo quel che gli è accaduto: “Devo
ringraziare le equipes del primario chirurgo Vincenzo Sassone e del
primario di rianimazione Francesco Dimona se sono ancora vivo”. Non
c'è bisogno quasi di domande perchè il nostro interlocutore
continui col suo racconto: “Il fatto è avvenuto fuori da Club. La
cui attività non c'entra nulla. E' uno dei migliori night d'Italia.
Lo riaprirò. Stiamo decidendo la data per agosto. Non mi arrendo. So
che due persone sono in galera e che per un terzo era stata chiesta
la carcerazione. Ho già parlato coi magistrati. La giustizia farà
il suo corso. Il mio avvocato si sta occupando di tutto. Non so se
chi mi ha sparato lo abbia fatto volontariamente o involontariamente.
Di certo non si gira con le pistole cariche. Il movente? E' anche
futile, se vogliamo. Il terzo uomo mi doveva 1500 euro. E' venuto
insieme con De Padova, con cui sono andato a scuola insieme, e la
ragazza di quest'ultimo. Pensavo mi dava almeno un acconto. Invece,
niente. Allora, ho impedito al soggetto di entrare nel locale. A
questo punto Giuseppe si è arrabbiato con me. Uscendo mi ha
minacciato. Quando poi sono uscito io dal night, a metà scala di
accesso, ho sentito lo sparo. Per alcuni secondi non ho sentito
niente. Ma toccandomi ho visto il sangue. Ho fatto le scale e mi sono
seduto sul muretto. Davanti a me è passato il terzo uomo e gli ho
detto che mi aveva colpito ma lui piano piano si è dileguato e se
n'è andato. Dopo 15 minuti è arrivata l'ambulanza. Ricordo tutto
quel che mi è successo sino alla parola “Bisturi”. Poi, il vuoto
sino al risveglio in rianimazione”.
GLI
ACCUSATI GIUSEPPE DE PADOVA E ANNA CONFORTE. IL GIP HA CONVALIDATO I
FERMI DECISI DAL PUBBLICO MINISTERO
SCANZANO JONICO – Il giudice delle
indagini preliminari di Matera, Angela Rosa Nettis, ha convalidato il
9 luglio i fermi decisi dal pubblico ministero Annafranca Ventricelli
per Giuseppe De Padova e di Anna Conforte per il tentato omicidio di
Pierluigi Sinisgalli. Il fatto avvenne alle 0.15 del 4 luglio fuori
dal “Club 106” di cui il ferito è titolare e gestore. De Padova,
di Scanzano Jonico, 37 anni, pregiudicato, e Conforte, di Policoro,
28 anni, incensurata, sono accusati in concorso di tentato omicidio e
di detenzione illegale e porto abusivo di arma da fuoco. La pistola
da cui, secondo l'accusa, sarebbe partito il colpo che ha ferito il
titolare del “Club 106”. De Padova si trova rinchiuso nel carcere
di Matera, Conforte in quello femminile di Potenza. Ma i legali
Pietro Damiano Mazzoccoli, per il 37enne, e Maria Delfino, per la
28enne, stanno approntando la strategia difensiva.
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