INAUGURATO LO STABILIMENTO
BALNEARE ONDA LIBERA A DUE ANNI DALLA CONSEGNA DEL LIDO SQUALO BEACH
CONFISCATO AL CLAN SCARCI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
18.7.15
SCANZANO
JONICO - “Oggi stiamo dando un segnale molto importante alla
criminalità organizzata del Metapontino: qui dove sino al 2011
regnava il clan Scarci si sta avviando una attività produttiva
all'insegna della legalità”. Lo ha detto don Marcello Cozzi,
vicepresidente nazionale di Libera, sintetizzando il significato
dell'inaugurazione dello stabilimento balneare Onda libera realizzato
sull'area dove sorgeva il lido Squalo beach. Il primo bene
sequestrato in base alla legge antimafia ad un clan nella provincia
di Matera. Ed il primo immesso nel ciclo produttivo. Un segnale
importante anche per le forze dell'ordine come hanno sottolineato sia
il Comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Fabiani, sia il
comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, Francesco
Alberti, entrambi presenti alla cerimonia inaugurale. Presente anche
il sindaco Salvatore Iacobellis, entusiasta della realizzazione di
Libera e della cooperativa sociale, dallo stesso nome del lido, che
la gestirà. Michele Di Gioia ne è il presidente: “Siamo una coop
nata per fini sociali. Qui siamo in collaborazione con Libera e con
la Uisp (Unione italiana sport per tutti) poiché abbiamo condiviso
insieme il progetto di gestione. Noi riteniamo che le attività in
spiaggia e lo sport servano a trasferire legalità. Speriamo in una
ricaduta positiva anche per la comunità di Scanzano Jonico. Saremo
aperti sino al 15 settembre”. Partner di Onda libera è l'ente
Uisp. “Ogni sette giorni, come oggi – ha detto Giuseppe De
Ruggieri - porteremo qui i bambini dei nostri centri estivi di
Matera. L'escursione a mare fa parte di un gioco di ruolo che parte
da Palmira, in Siria, e si conclude sullo Jonio, dove i ragazzi
troveranno l'isola in cui si salveranno. L'isola che non c'è qui
diventa concreta con la legalità e la giustizia che regolano la sua
esistenza”. Un'isola realizzata in maniera, come dire, originale.
“Si. Questo è uno stabilimento balneare – ha spiegato il
progettista ingegner Marina Leuzzi, dello studio Metriquali di Bari –
frutto di auto recupero e di auto costruzione. Abbiamo, cioè,
recuperato parti dello Squalo beach ed abbiamo materialmente
costruito noi, i volontari di Libera, i soci della cooperativa di
gestione, Onda libera. Ciò ha significato divenire partecipi di
questa struttura sin dalla sua realizzazione pratica. Anche la fatica
diventa integrazione e partecipazione”.
I
SIGILLI FURONO POSTI NELL'OPERAZIONE OCTOPUS
INTESTATO
AD UNA STAR DI AMICI, ERA GESTITO DAI FRATELLI SCARCI
SCANZANO
JONICO – L'1 ottobre del 2011 arrivò la notizia che la Polizia di
Stato aveva sequestrato lo stabilimento balneare “Squalo beach”,
al lido Torre, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia
di Lecce. Sequestro effettuato nell’ambito dell' “Operazione
octopus”. Furono eseguite anche 12 ordinanze di custodia cautelare
in carcere nei confronti di esponenti del clan Scarci. Il lido,
secondo gli inquirenti, pur se amministrato da Marianna Scarci, già
protagonista alcune edizioni di “Amici”, era di fatto gestito dai
fratelli Francesco, ritenuto “il boss” dell’organizzazione,
Giuseppe e Andrea Scarci, che furono tratti in arresto a Taranto.
L’appendice lucana della Octopus fu la conferma di quanto avevano
accertato gli inquirenti nel corso dell’indagine partita del 2009:
Francesco Scarci aveva riorganizzato il clan anche in collegamento
con organizzazioni del materano.
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