ELEONORA GENTILE, DOTTORESSA DI RICERCA AL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE DI BASE, NEUROSCIENZE E ORGANI DI SENSO DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, HA PUBBLICATO, CON ALTRI, UN IMPORTANTE STUDIO, “MOVEMENT OBSERVATION ACTIVATES MOTOR COMPLEX IN FIBROMYALGIA PATIENTS: A FNIRS STUDY”, SULLA PRESTIGIOSA RIVISTA SCIENTIFIC REPORTS, EDITA DALL’ALTRETTANTO PRESTIGIOSA CASA EDITRICE SPRINGER NATURE. NEL LAVORO È STATO INDAGATO IL FUNZIONAMENTO DEI MECCANISMI DI RISONANZA MOTORIA IN PAZIENTI CON FIBROMIALGIA, UNA MALATTIA REUMATOLOGICA, SPESSO INVALIDANTE, CARATTERIZZATA DA DOLORE CRONICO IN PIÙ PUNTI DEL CORPO. LA RICERCA, COME AVVIENE NEL CAMPO, POTRÀ AVERE ULTERIORI SVILUPPI SIA NELLO STUDIO DI QUESTA IMPORTANTE PATOLOGIA SIA NELLA SUA TERAPIA MEDICA E RIABILITATIVA.
Dalla maturità conseguita a Policoro, Liceo scientifico Enrico Fermi, alla laurea (con lode) a Padova, in Psicologia clinico-dinamica discutendo una tesi sperimentale dal titolo “Una misura dell’Empatia Sociale: un primo contributo alla validazione italiana del Social Empathy Index”, al dottorato di ricerca presso l’università di Bari, il passo non è affatto breve. Come sanno tutti quelli che si occupano, per nostra fortuna, di ricerca scientifica. Arrivare a pubblicare propri lavori, poi, su importantissime riviste internazionali, come la prestigiosa Scientific reports, edita dall’’altrettanto importantissima e prestigiosa editrice Springer report, non è da tutti gli studiosi.
Sono questi solo alcuni dei traguardi colti, sinora, da Eleonora Gentile, ricercatrice nata a Policoro 32 anni fa ma trasferitasi dal 2016, dopo il suo excursus di studi sino alla laurea, nel capoluogo di regione della Puglia dove ha lavorato nel Dipartimento di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso dell’ateneo barese. Dipartimento con cui continua a collaborare. Qui è stata impegnata, tra l’altro, nel Progetto PERSON, “Trattamento del decadimento cognitivo e funzionale nelle patologie sistemiche e neurodegenerative croniche mediante videogioco personalizzato”, ed in quello RECALL, “Monitoraggio delle risposte elettrofisiologiche correlate ai mutamenti ambientali prodotti da tecnologia”. Nel 2021, poi, il dottorato di ricerca in Scienze biomolecolari, farmaceutiche e mediche nella scuola di medicina dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con la discussione di una tesi dal titolo “Not only pain in chronic pain: motor cortex activity during real and observed movement in fibromyalgia patients”. Insomma, siamo arrivati alla fibromialgia. Ecco la dottoressa Gentile: “Negli anni di lavoro all’università mi sono specializzata nell’uso della fNIRS, una metodica di neuroimmagine funzionale. È una tecnica che permette di rilevare in tempo reale le modifiche nel metabolismo del tessuto corticale e, a differenza della risonanza magnetica funzionale, è uno strumento portatile che ci consente di vedere cosa accade in corteccia cerebrale anche durante lo svolgimento di un movimento”. E l’applicazione della fNIRS è alla base dello studio pubblicato da Scientific Reports. “E’ stato un grande traguardo – ha detto la ricercatrice di Policoro. Nello studio abbiamo indagato il funzionamento dei meccanismi di risonanza motoria in pazienti con fibromialgia, condizione caratterizzata da dolore cronico diffuso. Prima di noi nessuno si era mai occupato di studiare questi complessi meccanismi neurali in pazienti con questa condizione clinica. Il nostro studio vuole avere anche una valenza clinica. Questi pazienti, spesso, hanno una motricità ridotta e questo contribuisce ad acuire la loro condizione di dolore. Non si muovono perchè hanno dolore ma meno si muovono più i loro dolori peggiorano. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che un trattamento efficace nel ridurre il dolore risiede proprio nella stimolazione della corteccia motoria. Chiaramente tale attivazione durante la sola osservazione di un movimento comporterebbe diversi vantaggi in termini riabilitativi per questi pazienti che hanno difficoltà a muoversi. Ovviamente, l'aspetto riabilitativo andrebbe indagato con ulteriori studi”. Ulteriori studi che sicuramente arriveranno. Ci piace, infatti, immaginare la ricerca come una sorta di “Catena di sant’Antonio” dove il mondo della scienza, italiano o russo o ucraino o statunitense, si impegna, partendo da quello che è stato studiato e certificato da altri, nel risolvere i problemi degli abitanti del pianeta Terra.
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